Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Il concorso

Vota il ristorante, i vincitori di dicembre

16 Gennaio 2013
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Cinzia Tosetti, Jessica Montanari, Fabrizia Dalpiaz

Cinzia Tosetti di Cairo Montenotte in provincia di Savona, Jessica Montanari di Castelnovo di Sotto, in provincia di Reggio Emilia, e Fabrizia Dalpiaz di Trento (nell'ordine nella foto) sono le vincitrici di Vota il ristorante e Vinci il Vino.

Cinzia Tosetti è autrice e curatrice di pubblicazioni sul mondo del vino, giornalista per importanti riviste di settore e si occupa di recensire i vini della Liguria per il Gambero Rosso. Il gusto è la sua passione, se ne intende e soprattutto lo affina sulle tavole dei tanti ristoranti e locali gourmet che frequenta. Per lei il piacere culinario ha una sola dimensione, quella del territorio: “ Il territorio è principe. Mi piace la cucina ricercata ma ci deve essere una scuola, i prodotti del territorio devono essere utilizzati con molta attenzione. Non gradisco il piatto rivoluzionario, amo quelli bilanciati. Fondamentale è poi l’abbinamento con il vino e lo è ancora di più la storia che c’è dietro quella bottiglia, chi lo ha prodotto, dove nasce”. Fabrizia Dadlpiaz fa la musicista, la pittrice ed è una grande gourmet. Per lei la cucina è una forma d’arte. “La coltivo come terza passione. In casa mia ho solo strumenti, libri d’arte e libri di cucina. Mi diletto ai fornelli e mi piace girare per ristoranti. Quando degusto o preparo dei piatti sto attenta alla presentazione, diciamo che mi dedico alla cura dei dettagli”. Jessica Montanari è studentessa in Legge all’ultimo anno ma da poche settimane ha debuttato nella rete con un suo blog di cucina. “Vado spesso a cena fuori e scoprire nuovi locali. Il web è la mia fonte. Poi a casa do spazio alla mia creatività cucinando, e ciò che so fare meglio sono i dolci, la mia grande passione”.

L'Angolo dei Papi – Savona 
di Cinzia Tosetti
Uno dei ristoranti più eccelsi in cui si può mangiare a Savona. Un ambiente cordiale, raffinato ma senza eccesso, -giusto per mettere a proprio agio il cliente- accoglie coloro che varcano la soglia del ristorante l’Angolo dei Papi, nel centro storico di Savona. Già i cerchi rossi della Guida Michelin esposti in bella mostra sulla vetrina del locale avvisano della qualità della cucina, ma il consiglio è di provarla personalmente: quella cucina trasmette emozioni. Per degustare più piatti abbiamo scelto il menù degustazione a base di pesce. Una favola. Il piatto degustato era un qualcosa di sublime: il Cappon Magro rivisitato. Da ligure spesso quando vado in qualche ristorante della costa e trovo il piatto nel menù, lo ordino, e al momento devo dire che questo ha surclassato i migliori ricordi. Semplicemente fantastico, anche se la delicata presenza della salsa al prezzemolo lo discosta dalla tradizionalità. E poi i ravioli al plin! Con un ripieno, a base di pesce, che varia a seconda del pescato, la minuta pasta che lo raccoglieva, era un qualcosa di sublime. Mi chiedo come le carnose mani dello chef abbiano potuto richiudere ogni singolo raviolino mignon, di dimensioni di circa 1 cm. Ma il risultato era assolutamente eccezionale. Il secondo piatto dato da un involtino di branzino appoggiato su fette di patate condite con olio extravergine di oliva e olive taggiasche, che era buono, ma era nulla in confronto al sontuoso piatto di dolci. La scelta è stata molto difficile. Tra un budino alla panna con armonica aromatizzazione alla lavanda da un lato oppure un trittico di gelatina di frutta, a strati, arricchita con sublimi gocce di Marsala -sette anni di affinamento in botti di rovere-, un abbinamento da acquolina in bocca. Il tutto per una cifra accettabilissima: 35,00 euro cad il menù degustazione e 22,00 euro la bottiglia di vino. Il mio consiglio: provatelo, merita l’investimento di una serata!!
Voto: quattro stelle

Dobladino Antica Valdobbiadene – Valdobbiadene (Tv)
di Fabrizia Dalpiaz
Appena entrati ci accoglie lo chef Cristian che ci mette subito a nostro agio e ci accompagna in una saletta molto elegante ed accogliente, con luci soffuse, comode poltrone, in sottofondo una musica piacevole e per nulla invadente, e una libreria che ci fa sentire subito come a casa. Ci lasciamo consigliare e per aperitivo ci porta un crudo di scampi e tonno delicatamente accompagnato da una salsa di arance e da una marmellata di cipolle di Tropea, stupendo. Come antipasto scegliamo ” L'Adriatico” una Vasocottura dove i profumi del mare si sprigionano appena viene aperta e tutto il sapore dei crostacei e dei molluschi si concentra in un brodo strepitoso con cui si termina la degustazione. Quei profumi rimarranno impressi nella mia memoria, come il ricordo di una passeggiata lungo la riva del mare! Proseguiamo con gli spaghetti Cavalieri con crostacei, la migliore cottura della pasta, che abbia mai mangiato! Serata magnifica, atmosfera perfetta, e una cucina che si ricorda nel tempo per profumi e sapori!
Voto: cinque stelle

Ombre Rosse – Parma
di Jessica Montanari
Ombre Rosse si trova proprio nel cuore di Parma e ci si arriva solo a piedi, o quasi. Gli spazi in realtà sono due, l’altro è il ristorante, con l’entrata su Borgo Giacomo Tommasini, ma il menu e la cucina sono assolutamente identici. Entrate in un contesto avvolgente e disteso: colori caldi, rustici tavoli di legno, tovagliette di carta, arredamento semplice e centinaia di bottiglie a vista esposte negli scaffali lungo le pareti. Il pezzo forte qui è la carta dei vini: davvero eccezionale, per intenditori e non. Approfondita e accurata nel dettaglio di annata e provenienza, c’è un’amplissima selezione tra prodotti italiani ed esteri, e i prezzi non sono eccessivi. Nella prima pagina ci sono anche tutte le proposte alla mescita con costo al calice e ½ l. Per quanto riguarda la cena, avete due alternative. La prima è scegliere una bottiglia del vostro vino preferito e poi ordinare qualcuna delle tapas proposte, millefoglie di melanzane pomodoro fresco e bufala gratinata, un buon tagliere di salumi (culaccia e fiocchetto, prosciutto di Parma, salame felino) e uno di formaggi da assaggiare insieme alle mostarde. Se invece vi va una cena più “classica”, il menu offre comunque valide soluzioni : iniziate con la battuta di cavallo su crostone con verza rossa al balsamico, finocchietto e cipolla di Tropea, poi cupoletta di riso Ombre rosse (mantecato con il radicchio) o tagliolini in ragù bianco di rombo e olive nere. Di secondo spigola in rosti di patate e rosmarino o filetto di maiale in crosta di senape e miele, glassata con salsa di Primitivo di Manduria e per dolce la tradizionalissima sbrisolona con zabaione al nocino. I piatti sono buoni e abbastanza curati, forse leggermente cari rispetto ai vini, che restano comunque il motivo principale della visita.
Voto: tre stelle