Tutto pronto, a Parma, per la famosa Cena dei Mille in programma martedì 9 settembre, con una tavolata di 400 metri che si snoderà tra piazza Garibaldi e Strada della Repubblica (in caso di cattivo tempo, la tavolata sarà allestita sotto i portici di Via Mazzini).
Svelato, dalla Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy, anche il menù di questa celebre tavolata: Uovo, hummus, pane alle noci e uvetta, gel al tamarindo dello chef guest dell’evento, il tristellato Gianfranco Perbellini come antipasto; “La pasta”, Tortelli bugiardi di Parma per il primo di Parma Quality Restaurants; un piatto che ha reso caratteristico il territorio; l’interpretazione vegetale di un Filetto alla Rossini da parte di ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana – per celebrare un grande classico sostituendo al canonico taglio di manzo una versione estiva della melanzana arrostita, sottolinea Matteo Berti, direttore didattico della scuola fondata nel 2004; la chiusura affidata a Chef to Chef Emilia Romagna attraverso un Morbido all’uva fragola, “un dolce che credo rimarrà nella storia – commenta Massimo Spigaroli, presidente onorario di Chef to Chef Emilia Romagna e presidente di Fondazione Parma UNESCO -. Insieme a Claudio Gatti e ai nostri chef ci siamo proiettati nel futuro seguendo le nuove tendenze: un dessert leggero, senza cioccolato e con l’inserimento di un frutto di stagione che regala la giusta acidità e fragranza”.
Al menù vanno aggiunte 1.500 bottiglie d’acqua (Panna e San Pellegrino) e 1.000 bottiglie di vino tra Trentodoc di Ferrari Trento, i vini delle Tenute Lunelli e quelli dei Colli di Parma durante l’aperitivo. Nonché l’impegno di 200 persone tra chef e camerieri per deliziare i 1.000 commensali che hanno fatto esaurire in biglietti nell’arco di un’ora dall’apertura della vendita, stabilendo così un altro record. E, quindi, la conferma che questo evento è molto importante per il brand Parma Food Valley che nel 2024 ha registrato un fatturato di 11,5 miliardi di euro.
Dal consuntivo dei dati 2024, recentemente anticipati dall’Unione Parmense degli Industria, le due Dop Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma rappresentano rispettivamente un giro d’affari di 3,2 e 1,5 miliardi di euro; Barilla e Parmalat, invece hanno registrato giro d’affari di 4,9 e 1 miliardo; mentre il pomodoro, con Mutti e Rodolfi, sfiora il miliardo di euro e il settore delle alici, con tre aziende (Delicius, Rizzoli Emanuelli e Zarotti) è sui 150 milioni di euro. Mentre l’export, con 5,1 miliardi, rappresentata il 5% dell’intero export alimentare italiano e il 32% di quello dell’Emilia Romagna.
Si può dire che la Cena dei Mille rappresenta anche l’occasione per festeggiare i traguardi raggiunti dal brand Parma Food Valley e con la partecipazione di commensali provenienti dall’estero, in particolare Usa, Brasile, Germania, Regno Unito, Polonia, Francia e Svizzera; mentre dall’Italia un biglietto è stato acquistato anche da un commensale che affronterà ben 1.441 (da Sciacca, insomma) per partecipare ad una serata d’eccezione. Per Marco Bosi, assessore di Parma con delega alla Città Creativa UNESCO “ciò che rende speciale questa serata è il lavoro corale del territorio: istituzioni, che, consorzi, aziende, scuole e volontari, insieme per raccontare al mondo una Parma che sa innovare restando fedele alle proprie radici”. E, aggiunge Massimo Spigaroli, presidente Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy “la Cena dei Mille è l’esempio perfetto di come la Food Valley di Parma abbia saputo fare squadra grazie alle eccellenze delle 6 filiere e al supporto dei partner istituzionali”.
Il costo della cena è di 150 euro, con una parte del ricavato destinato ad attività di beneficenza; nella passata edizione sono stati devoluti 20.000 euro a Emporio Market Solidale Parma che sostiene 1.900 nuclei famigliari per oltre 6.000 persone.
