Classe 1955, originario di Villafrati, Nino Graziano è tra i pochi chef siciliani ad aver ottenuto due stelle Michelin. Dopo anni di successi al ristorante Il Mulinazzo, aperto nel 1988, nel 2003 si è trasferito a Mosca, dove ha guidato il ristorante Semifreddo, diventato un punto di riferimento per la cucina italiana in Russia. Suo il progetto de La Bottega Siciliana, portando la tradizione gastronomica isolana su un palcoscenico internazionale. Nel lavoro, tuttavia, non è solo: da sempre lo assiste la moglie Sabine Bour.
Per il 70° compleanno di Nino, lo chef Graziano e sua moglie Sabine hanno scelto di celebrare questo traguardo non con i regali, ma con un atto di solidarietà. Il 28 settembre 2025, al Baglio Beccadelli di Bolognetta (Pa), si terrà una cena benefica in loro onore: un’occasione conviviale in cui il pensiero potrà trasformarsi in un gesto concreto.
Parteciperanno attivamente all’evento 13 professionisti, tra chef – molti di questi stellati – pasticceri e artigiani che prepareranno i piatti della serata.
Al posto dei doni personali, gli ospiti sono invitati a sostenere la Fondazione Franco e Piera Cutino, contribuendo all’acquisto di un macchinario all’avanguardia (GelDoc Go Gel Imaging System con software Image Lab Touch). Questo strumento sarà destinato alla mappatura del DNA nei neonati affetti da talassemia: un passo determinante per individuare mutazioni genetiche e offrire, fin dai primi giorni di vita, diagnosi precise e possibilità migliori.
La scelta di Graziano non è soltanto un gesto di beneficenza, ma un segnale di come la cucina possa tornare ad essere strumento di comunità. In un contesto in cui lo chef ha attraversato culture e confini, questa cena è una dichiarazione d’amore per la sua terra e per chi ci vive, soprattutto per chi ha bisogno di un’opportunità.
La location stessa, il Baglio Beccadelli di Bolognetta, risuona di legami autentici con il paesaggio siciliano: non è solo il palcoscenico di un evento, ma un luogo che può accogliere storie, luci e intenti benefici.
Chi siederà a tavola in quella sera conoscerà non solo la cucina raffinata di Graziano, ma parteciperà a un progetto che lascia un’impronta concreta. Da quel tavolo i sorrisi e i ringraziamenti potrebbero arrivare da chi, in un futuro non troppo lontano, avrà beneficiato di quella diagnosi, di quel macchinario, di quel gesto.
Per partecipare alla cena e/o fare una donazione, collegarsi al sito della Fondazione Cutino.