Si chiude a San Vito Lo Capo la 28ª edizione del Cous Cous Fest con l’atteso Campionato del mondo di cous cous. A salire sul gradino più alto del podio è stato il Portogallo, rappresentato dallo chef Tiago Ferreira Silva, che ha convinto la giuria con un piatto che, tra le materie prime, ha utilizzato il pollo, il vino di Porto e una salsa “Cabidela”, sintesi originale di radici lusitane e gusto mediterraneo.
Executive chef dell’Immerso Hotel e del ristorante Emme di Ericeira, villaggio di pescatori non lontano da Lisbona, Silva ha superato in finale Italia e Tunisia. La giuria tecnica, presieduta da Angelo Mellone, direttore Intrattenimento Day Time Rai, ha premiato armonia di sapori e cromie, sottolineando la capacità di trasformare una ricetta di tradizione in un dialogo di culture.
«Questa ricetta – ha spiegato lo chef – nasce dal rispetto per la materia prima, dall’uso integrale del pollo, ed esprime lo spirito del festival: l’incontro tra tradizioni che si contaminano positivamente».
La premiazione, sul palco allestito sulla spiaggia di San Vito, è stata preceduta da una sfilata di moda che ha portato in passerella gli abiti ispirati alle otto nazioni in gara, realizzati dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Il sindaco Francesco La Sala, consegnando il premio, ha ricordato l’assenza di Israele e Palestina «per le note vicende internazionali», lanciando un appello alla pace.
Accanto alla vittoria portoghese, il festival ha riconosciuto altri meriti: il Marocco ha ottenuto il premio speciale Amadori per l’uso del pollo; la Spagna quello di Food Network per la migliore presentazione; le Filippine il premio Conad per l’originalità; mentre al Perù è andato il riconoscimento di UniCredit per la ricetta più sostenibile.
La serata finale, condotta da Federico Quaranta, Valentina Caruso e Peppone Calabrese, ha intrecciato cucina, musica e spettacolo. Sul palco si sono esibiti Anna Castiglia e, a seguire, dj-set e concerti hanno animato la spiaggia fino a tarda notte, suggellando il carattere festoso e inclusivo di un appuntamento che ormai è parte dell’identità di San Vito Lo Capo.