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Vino e dintorni

Alto Adige in vetta al Concorso del Sauvignon Blanc d’Italia: vincono Kornell, Seeperle e Bozen

31 Ottobre 2025
I tre vincitori, i Sauvignon Blanc di Tenuta Kornell, Seeperle e Cantina Bozen I tre vincitori, i Sauvignon Blanc di Tenuta Kornell, Seeperle e Cantina Bozen

“Il vitigno più cosmopolita del mondo trova in Alto Adige la sua patria d’adozione

Ogni vitigno ha una propria personalità, delle caratteristiche precise. Il Sauvignon Blanc, ad esempio, ha un accento chiaro e naso più che riconoscibile. È una varietà che, ovunque venga coltivata, lascia una firma olfattiva: tra i suoi riconoscimenti, erba tagliata, foglia di pomodoro, peperone verde, ribes, pietra bagnata, ma solo in alcuni luoghi riesce a trasformare questa freschezza luminosa in eleganza.

L’Alto Adige è tra questi luoghi, e lo ha confermato, con voce unanime, la settima edizione del Concorso del Sauvignon Blanc d’Italia.

Sul podio quest’anno sono saliti tre vini altoatesini: Tenuta KornellSeeperle e Cantina Bozen. Un risultato netto, che restituisce un territorio capace di fondere precisione tecnica e sensibilità agricola, microclima alpino e vocazione mediterranea.

La premiazione, ospitata nella suggestiva Cantina nella Roccia del Centro di Sperimentazione Laimburg, ha riunito 85 etichette provenienti da sei regioni vinicole italiane, tutte dell’annata 2023. A valutare i campioni, un comitato ristretto di cinque esperti internazionali, fra cui il Master of Wine Andrea Lonardi, che ha contribuito a dare un respiro più internazionale al giudizio.

Il primo posto è andato al Sauvignon Oberberg Alto Adige DOC della Tenuta Kornell di Settequerce, una proprietà con oltre sette secoli di storia, condotta oggi da Florian Brigl. Vino di tensione e finezza, esprime note di agrumi, frutta a polpa bianca e una mineralità tagliente, frutto dei terreni porfirici e dell’altitudine di Appiano Monte.

Al secondo posto, il Sauvignon Arthur Rainer Alto Adige DOC della Seeperle di Caldaro, un bianco che profuma di sambuco, menta e agrumi maturi, nato dalle vigne che guardano il lago, dove le escursioni termiche amplificano l’aromaticità. Completa il podio il Sauvignon Greel Alto Adige DOC della Cantina Bozen, una cooperativa centenaria che oggi riunisce 224 viticoltori: un vino dal carattere più materico, con accenni di erbe alpine e una leggera nota boisée dovuta all’affinamento in legno.

“Si riconosce immediatamente la provenienza dei vini, ha spiegato Peter Dipoli, vicepresidente del comitato organizzatore. Il terroir è ciò che non si può imitare: la tecnica può essere replicata ovunque, ma l’identità nasce dalla terra.”

Parole che trovano eco in quelle di Andreas Kofler, presidente del comitato e del Consorzio Vini Alto Adige: “I nostri Sauvignon dimostrano che un vino può essere moderno e allo stesso tempo autentico. La qualità nasce da viticoltori attenti, enologi consapevoli e un ambiente unico nel suo equilibrio”.

L’edizione del concorso, che ha valutato vini della vendemmia 2023, non ha soltanto premiato tre etichette, ma ha sancito la maturità di un vitigno che, in Alto Adige, ha trovato una precisa dimensione e dove ogni esposizione, ogni vendemmia, ogni singolo climat, esprime diverse espressioni dello stesso terroir alpino.

FP