Per il suo impegno nel portare alla ribalta internazionale un’area viticola poco conosciuta qual era la Doc Breganze, Fausto Maculan è entrato di diritto nel gruppo dei protagonisti del rinascimento del vino italiano post metanolo. La sua mente brillante ha però prodotto anche un vino che – si potrebbe dire – “fa vedere”, nel senso che contribuisce a raccogliere fondi a sostegno del progetto L.u.c.y. contro la degenerazione maculare della retina e, più in generale, della ricerca sulle malattie oculari.
È da 16 anni, infatti, che alla fine di ottobre Fausto Maculan, con le figlie Vittoria e Angela, chiama a raccolta un gruppo di esperti per un panel di degustazione incaricato di selezionare la migliore barrique per produrre il vino denominato Santalucia: 300 bottiglie uniche e numerate, realizzate da In.Perfetto, vendute a 100 euro ciascuna, con il ricavato destinato al Progetto L.u.c.y.
Il panel, composto da critici enogastronomici, giornalisti, imprenditori e rappresentanti delle istituzioni, si è riunito il 28 ottobre nella Cantina Maculan di Breganze per degustare alla cieca sei campioni delle migliori barrique. È risultato vincitore il Cabernet Sauvignon da singolo vigneto in località Branza, sulle colline di Breganze, servito per la prima volta il 10 dicembre nel corso di una cena benefica al ristorante Le Calandre*** dei fratelli Alajmo a Sarmeola di Rubano (Padova), da Maculan e dalla Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ETS.
Per Fausto Maculan “Santalucia 2024 è un Cabernet Sauvignon che ammalia intanto per il bel colore rosso rubino con note violacee, poi per il bouquet elegante di frutta rossa matura e delicate note speziate. Il tannino è raffinato e la persistenza lunga. È un vino elegante, giovane, con una lunga vita davanti a sé e quindi da conservare con cura per destinarlo a occasioni speciali, perché è un vino importante sotto il profilo enologico e valoriale, grazie anche all’abilità e alla creatività degli artigiani che hanno elaborato una veste diversa per ogni esemplare. A ispirarli, quest’anno, il sole, la stella per eccellenza, la cui luce permette a noi esseri umani di vedere e alla vite di crescere e far maturare i suoi frutti”.
Ciascuna delle trecento etichette è quindi un’opera inedita e originale, realizzata con colori iridescenti e foglia d’oro. Le bottiglie sono racchiuse in una confezione che raffigura un’opera a più mani, contraddistinta da un sole stilizzato, materico e moderno, la cui luce svetta sul fondo nero. Il progetto creativo è stato sviluppato all’interno dell’atelier In.Perfetto della Cooperativa Vite Vere Down DADI di Padova, in cui lavorano e vengono formate persone con disabilità intellettiva, con l’obiettivo di valorizzarne capacità e competenze professionali.
Per Diego Ponzin, presidente della Fondazione Banca degli Occhi, “quest’anno Santalucia sostiene un’iniziativa particolarmente ambiziosa che abbiamo chiamato, non a caso, Progetto L.u.c.y.: tutti noi conosciamo le conseguenze della degenerazione maculare della retina, una patologia che impatta fortemente sulla nostra società. Mina soprattutto l’autonomia e la qualità della vita delle persone in tarda età, rappresentando in Occidente la prima causa di cecità. Il ricavato della sedicesima edizione di Santalucia supporterà lo studio della Fondazione Banca degli Occhi e del National Eye Institute di Bethesda, uno dei più avanzati centri di ricerca degli Stati Uniti, sulla degenerazione maculare della retina. Una sfida che possiamo e dobbiamo affrontare”.
Queste 300 bottiglie contribuiranno a superare la cifra di 400.000 euro raccolti in 16 anni di sodalizio a sostegno della ricerca contro le malattie oculari, traguardo che gli organizzatori della raccolta fondi si sono posti per incentivare ulteriormente la ricerca.
Le bottiglie di Santalucia 2024 sono disponibili su ordinazione, a fronte di una donazione minima di 100 euro, contattando la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ETS (tel. 041 9656440/442).