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Il prodotto

Un caffè con l’olio di oliva siciliano, la nuova idea di Starbucks debutta in Italia: ecco Oleato

24 Febbraio 2023
Howard Schultz Howard Schultz

Un caffè all’olio di oliva?

Lo assaggereste o provate ribrezzo? Beh, non è fantascienza. E’ proprio reale. Sarà la nuova proposta che potremo provare a breve all’interno dei locali della catena Starbucks. Il debutto della gamma “Oleato”, come è stata chiamata questa nuova linea di prodotti è previsto in questi giorni. Si tratta di bevande a base di caffè all’olio d’oliva. La nuova linea è stata annunciata dall’amministratore delegato Howard Schultz che ha dichiarato: “Il sapore inaspettato, vellutato e burroso dell’olio d’oliva esalta il caffè e lascia un gusto dolce sul palato”. Il debutto della bevanda sarà prima in Italia (che ha 20 store). Poi a seguire in California, Regno Unito, Medio Oriente e Giappone. “Olio d’oliva nel caffè? Vi pare strano? – dice Schultz – Ma la prova finale è nell’assaggio. In oltre 40 anni, non riesco a ricordare un momento in cui sono stato più eccitato, più entusiasta”. La gamma Oleato comprende un espresso shakerato ghiacciato e un latte all’olio d’oliva “cotto al vapore con latte d’avena”. Ci sarà anche un caffè freddo in cui “un’infusione setosa di olio extravergine di Partanna (in provincia di Trapani) con schiuma di crema dolce alla vaniglia, scende lentamente attraverso la bevanda”. L’olio d’oliva è una parte fondamentale della dieta mediterranea, associata a Paesi come Italia, Grecia e Spagna. I suoi benefici per la salute sono in parte attribuibili agli acidi grassi monoinsaturi, che contengono vitamine e minerali, e ai polifenoli, micronutrienti derivati dalle piante.

Galeotto, a quanto fare, è stato un viaggio di Schultz in Sicilia, proprio nel trapanese nel 2021. A Partanna ha incontrato Tommaso Asaro, produttore d’olio e proprietario dell’Oleificio Asaro che si trova nella valle del Belice. Asaro è anche presidente della United Olive Oil Import corporation di New York, la società che fornisce olio extravergine a Starbucks. Schultz ha assaggiato, odorato le varie cultivar e ha capito che si poteva fare qualcosa di diverso e originale. Asaro, quindi, ha creato un blend perfetto per Starbucks (in cui c’è anche la Nocellara del Belice) e dato il via al nuovo progetto della catena mondiale.

C.d.G.