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L'intervento

Cotarella: “Difficoltà per l’export dei nostri vini. Dal Governo avrei voluto altri aiuti”

17 Agosto 2020
riccardo_cotarella_ridotta riccardo_cotarella_ridotta

“Sarà una buona vendemmia, con punte di eccellenza sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo. Restano i problemi legati ai mercati nazionali e internazionali dovuti alla pandemia, ma ne usciremo, sono sicuro”.

E’ quanto ha detto all’Ansa il presidente di Assoenologi, nonché enologo umbro, Riccardo Cotarella. “Fare previsioni generiche sull’andamento della vendemmia è sempre più difficile – ha aggiunto – per via dei cambiamenti climatici che, nell’arco di pochi chilometri, generano delle diversità inimmaginabili. Da questo momento in poi il fattore clima sarà cruciale per determinare la qualità dell’annata, anche se poi una componente importante è affidata all’enologo che, attraverso accorgimenti scientifici e professionali, può mitigare quelle che sono gli estremi climatici”.

“Sul fronte dei mercati – ha detto ancora il presidente – è inutile nascondersi, le difficoltà ci sono state, ci sono e ci saranno. Però siamo fiduciosi, perché il piccolo ritorno alla normalità e alla vita è coinciso a un aumento del consumo di vino, al punto che nei mesi di giugno e luglio molte cantine hanno fatto registrare vendite superiori a quelle dello stesso periodo di un anno fa. Non è la prima volta che ci troviamo a vivere situazioni difficili, penso ad esempio al dopo guerra e allo scandalo del metanolo, ma ogni volta il vino è riuscito a risalire la china e lo farà anche questa volta”.

Cotarella invece avrebbe “gradito” qualche aiuto in più “da parte del governo per quanto riguarda la distillazione delle giacenze. Ma comprendo che occorre occuparsi di tutti i settori del Paese e gestirli tutti non è semplice”. Infine, da parte del presidente di Assoenologi la speranza che “si punti sempre più su turismo, agroalimentare e quindi vino”. “La nostra terra con i suoi frutti e le nostre bellezze paesaggistiche e artistiche sono fermamente convinto che possano essere il principale traino dell’economia italiana”, ha concluso Cotarella.

C.d.G.