Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Lutto

Ciao ingegnere

10 Dicembre 2013
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Riceviamo e pubblichiamo il ricordo di Maurizio Ghiori, manager del vino uno dei protagonisti del rinascimento del vino siciliano scomparso dopo una lunga malattia, scritto da Sebastiano Torcivia, Presidente del Comitato Ordinatore dei Master Universitari nel settore vitivinicolo della Facoltà di Economia di Palermo.

Ricordare Maurizio Ghiori è per me doveroso:  il nostro incontro, la nostra amicizia, inizia circa vent’anni fa, nel 1993, quando lui già lavorava come Direttore Marketing strategico alla Duca di Salaparuta; gli presentai la proposta del mio primo lavoro, curato, in particolare, con il mio allievo Luigi Bruschetta, sui processi di internazionalizzazione delle imprese vitivinicole siciliane, primo volume della collana di studi sul settore vitivinicolo da me fondata. Discutemmo con lui il lavoro, ancora oggi attualissimo e mi diede la possibilità, insieme all’intervento di Gaetano Zangara, allora Direttore generale, sostenendo la stampa del volume, di avviare un percorso di ricerca che ancora oggi non si è mai interrotto.

Poi abbiamo avuto tante possibilità di incontro ma, in particolare, voglio qui ricordare la sua piena disponibilità a dare agli allievi del master – di tutte le edizioni, circa dieci – tutto quanto se stesso, la sua grande esperienza, la sua storia umana e professionale e, soprattutto, le sue realizzazioni, i suoi prodotti innovativi nel settore, tra queste, come non ricordare il Corvo Glicine.

Poi, dopo una serie di passaggi  in aziende vitivinicole dell’Italia Centrale (Castello delle regine), nel Friuli, (Midolini), l’approdo in Calatrasi, dove ha dato tutto se stesso, ancora una volta, per il ripristino delle condizioni di redditività, di una situazione finanziaria molto difficile e per la nascita di Calatrasi Mediterranean Domains.

Sapevamo della sua malattia, ma nonostante ciò, dell’impegno sempre attivo, ci siamo incontrati ogni anno al Vinitaly, in altre fiere internazionali, sapeva che non poteva, come avrebbe voluto, disporre delle risorse dell’azienda per aiutarci a “formare” meglio e sempre più i nostri allievi e, tra questi ve ne sono almeno due, che sin da subito,si sono messi dietro lui  e che oggi lo piangono – uno che lo ha seguito anche in Castello delle regine, un altro che, in questo momento, è in un’azienda del settore in Australia.

Non sono mai mancate le visite aziendali, gli interventi alle presentazioni dei nostri studi, le degustazioni, la piena disponibilità in tante altre iniziative.

Cosa dire ancora? Un manager illuminato, non soltanto per le sue competenze, per la sua expertise, ma soprattutto per la sua disponibilità, per la sua vicinanza agli allievi, al mondo del sapere, con quegli stimoli continui a fare le cose sul serio e, soprattutto, quando si è giovani, come lui aveva fatto, a girare il mondo intero.

Ci mancherà moltissimo  e noi non potremo dimenticare il suo essere e i suoi modi, così sinceri, così veri.

Ciao Ingegnere!