Archivio articoli dal 05/04/2011
Terminata la vendemmia (fuori norma) in Champagne: da tempo non c'erano questi numeri
Soddisfatti i vigneron che potranno anche ripristinare la riserva interprofessionale (che consiste nel mettere da parte i vini nelle annate favorevoli), che consentirà di poter affrontare gli eventuali imprevisti climatici nei prossimi anni. Raggiunta ovunque la quota di 10.800 chili per ettaro di uve
Precocità, qualità, quantità: la vendemmia che termina in Champagne è decisamente fuori dalla norma.
Iniziata il 20 agosto nelle zone più precoci, la vendemmia 2018 è stata la quinta ad effettuarsi in agosto negli ultimi 15 anni. Dopo un inverno particolarmente piovoso, da aprile in Champagne ha fatto registrare un soleggiamento e temperature ampiamente superiori della media decennale. Grazie a questo clima eccezionale, il vigneto è evoluto rapidamente; la fioritura e la successiva maturazione hanno beneficiato di condizioni ideali e, al momento della vendemmia, i grappoli erano numerosi, con un perfetto stato sanitario e una ricchezza aromatica e di zuccheri ben al di sopra della media. La raccolta, obbligatoriamente manuale, si è fatta senza fretta e in un clima estivo, anche se le temperature del mattino sono state a volte piuttosto basse (0°C a Reims il 26 agosto). La resa commerciabile di 10.800 chili per ettaro sarà raggiunta in tutte le aree. Inoltre, questa magnifica raccolta permetterà a vigneron e maison di ricostituire la riserva interprofessionale (che consiste nel mettere da parte i vini nelle annate favorevoli), che consentirà di poter affrontare gli eventuali imprevisti climatici nei prossimi anni. La qualità dei mosti è di buon auspicio per le future cuvée. Le degustazioni del prossimo inverno e primavera confermeranno le speranze di un millesimo eccezionale.
La notizia è stata diffusa dal Comité Champagne che ha sede a Epernay e riunisce tutti i viticoltori e tutte le Maison di Champagne. L’organizzazione interprofessionale rappresenta uno strumento di sviluppo economico, tecnico e ambientale. Il Comité Champagne mette le due professioni in relazione tra loro e conduce una politica di qualità costante e di valorizzazione del patrimonio comune della denominazione.
C.d.G.
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