Celebrati a Roma i 50 anni dei Sofficini Findus, il prodotto iconico che ha trasformato il mondo dei surgelati e il modo di vivere la cucina nelle famiglie italiane. L’evento si è svolto presso il Garum – Museo della Cucina, di fronte al sito archeologico di Caracalla.
Era il 1975 quando, sulle tavole di tutta Italia, arrivava un prodotto destinato a cambiare il modo di portare il gusto in cucina e a diventare parte della memoria collettiva: i Sofficini. In mezzo secolo ne sono stati realizzati circa due miliardi, una fila talmente lunga da poter compiere sei volte il giro della Terra. Un primato che racconta il successo di Findus, azienda leader nel settore dei surgelati e parte del Gruppo Nomad Foods. A cinquant’anni dall’esordio, i Sofficini continuano a essere presenti nelle case di quasi cinque milioni di famiglie italiane. Solo nel 2024, dallo storico stabilimento di Cisterna di Latina, cuore pulsante della produzione Findus, sono uscite 27 milioni di confezioni, pari a oltre 7.000 tonnellate.
Secondo un’indagine condotta da AstraRicerche per Findus su Snack, Sofficini & co., i motivi di questo successo risiedono nella praticità e facilità di preparazione (54,2%), nel gusto (42,7%) e nella capacità di mettere d’accordo grandi e piccoli (37,1%).
Durante le celebrazioni si è tenuto anche un momento di confronto con i contributi di Renato Roca, Country Manager Findus Italia; Patrizia Martello, sociologa dei consumi e della comunicazione; Vittorio Gagliardi, ex responsabile R&D Findus Italia; Marco Miglioranza, Southern Europe Head of Marketing Findus; Paola Battaglia, Head of RDQ SE Cluster Findus. Ne è emersa una riflessione: i cinque decenni trascorsi hanno accompagnato l’evoluzione dell’Italia e dei suoi consumatori. La sociologa Patrizia Martello ha ripercorso l’evoluzione di un prodotto “che ha saputo interpretare, anticipare e accompagnare le trasformazioni dei valori, dei bisogni e dell’immaginario food degli italiani negli ultimi cinquant’anni”.
Dal “Sorriso che c’è in te” all’irriverente camaleonte Carletto, mezzo secolo di campagne pubblicitarie hanno trasformato i Sofficini in un’icona pop del cibo. Per celebrare i 50 anni, l’istrionico camaleonte torna protagonista anche fuori dallo schermo con una delle iniziative più amate: nei mesi di ottobre e novembre oltre sei milioni di confezioni dell’intera gamma – inclusa la nuova Limited Edition “American Style” – conterranno un gadget immediato, uno dei sette Carletti da collezione ispirati alle Meraviglie del Mondo Moderno.
Nel 1975 la produzione prevedeva ancora una lavorazione quasi interamente manuale: le crêpes venivano riempite con pompe dosatrici e adagiate su un nastro riscaldato a 240 °C, per poi essere chiuse a mano da oltre cinquanta addette che sigillavano ogni pezzo. Il successo fu immediato e la crescente domanda impose presto un salto di scala: alla fine del decennio iniziò la meccanizzazione, resa possibile dall’adattamento di tecnologie impiegate nell’industria dei gelati. Nacquero così le prime linee automatiche, in grado di piegare le crespelle con palette meccaniche che riproducevano il gesto manuale.
Negli anni Ottanta arrivò la svolta definitiva con la costruzione del New Building, lo stabilimento di Cisterna che ancora oggi ospita la linea produttiva: macchine pastellatrici e panatrici, nastri trasportatori e sistemi di confezionamento automatizzati garantirono uniformità e qualità mai viste prima, permettendo di raggiungere una capacità di 270 Sofficini al minuto. Oggi la produzione è completamente automatizzata e digitalmente controllata, ma resta affidata all’esperienza degli operatori che supervisionano ogni fase, dall’impasto alla farcitura.
Croccante fuori e filante dentro, “il nuovo piatto che libera dall’abitudine” – come recitava il primo claim – arrivò sulle tavole italiane in un Paese ancora legato ai rituali della cucina casalinga. Un fenomeno sociale, capace di accompagnare la trasformazione della cultura alimentare negli ultimi cinquant’anni.
Negli anni Ottanta e Novanta, con la famiglia che cambiava volto e la cucina diventava uno spazio più condiviso, i Sofficini si confermarono compagni del nuovo stile di consumo: ironici, familiari, rassicuranti, capaci di trasformare il pasto in un momento di gratificazione e piacere. Con il nuovo Millennio, in un contesto di ritmi veloci e consumatori più consapevoli, hanno consolidato la loro identità di icona food, fino ad arrivare a oggi, quando la casa e la cucina tornano a essere centri vitali e rifugi emotivi.
“I Sofficini sono molto più di un prodotto: sono un simbolo che racconta l’identità stessa di Findus e che da cinquant’anni porta innovazione, gusto e allegria nelle cucine italiane” – ha dichiarato Renato Roca, Country Manager di Findus Italia – “Il loro successo nasce dalla capacità di reinventarsi continuamente, anticipando i cambiamenti nei gusti e nelle abitudini delle famiglie italiane, senza mai perdere la loro identità”.
“La loro forza – aggiunge Patrizia Martello, sociologa dei consumi – sta nell’aver saputo accompagnare le trasformazioni sociali, creando una forma di convivialità domestica che unisce le generazioni. Innovazione, gusto ed emozione hanno fatto dei Sofficini un simbolo di gioia condivisa, rappresentato da quell’iconico sorriso che si apre nel piatto”.
Negli spot, fin dagli anni Settanta, la comunicazione ha giocato un ruolo fondamentale: famiglie annoiate dalla routine ritrovavano allegria davanti al piatto fumante, mentre il claim “Il nuovo piatto che libera dall’abitudine” prendeva vita sullo schermo. Alla fine degli anni Ottanta nacque invece il celebre slogan “Il sorriso che c’è in te”, con protagonisti come Pinocchio o Massimo Boldi.
La svolta arrivò negli anni Novanta con le “Famiglie del Sorriso”, pupazzi creati dalla Jim Henson’s Creature Shop, fino all’esordio, nel 2002, di Carletto, il camaleonte che con il suo “Tu non hai fame?” divenne il volto dei Sofficini e icona della cultura pop italiana.
La forza del prodotto è stata la capacità di rinnovarsi costantemente: dai primi ripieni – formaggio, funghi, carne e spinaci – al celebre pomodoro e mozzarella, fino al cuore puro di mozzarella filante degli anni Novanta, al Doppio Ripieno dei Duemila e alla recente ricetta senza pre-taglio, con un profilo nutrizionale più equilibrato ma la stessa croccantezza.
Negli anni la gamma si è ampliata: dai sapori tradizionali alle varianti più originali, come Sofficini alla Parmigiana o la nuova versione “American Style”, fino all’offerta a base di carne con Nuggets, Cordon Bleu, Bastoncini e Chicken Burger.