Pasqua è molto più di una semplice festività: è un’occasione per riscoprire il valore dello stare insieme, del donare, del prendersi cura degli altri. È il tempo della rinascita, delle tradizioni e dei piccoli gesti. In una parola sola, è il tempo della dolcezza – in ogni senso. Una magia che prende vita e forma nelle mani sapienti degli artigiani partenopei, attraverso cioccolato, lievitati, creme e canditi che diventano narrazioni, simboli di memoria, speranza e bellezza. Quest’anno, più che mai, tra uova da collezione, colombe solidali e capolavori della tradizione, i dolci pasquali si caricano di significati profondi.
Cominciamo da Pompei, dove la Pasticceria De Vivo celebra i suoi 70 anni con un tributo alla tradizione e alla capacità di innovarsi. Fondata nel 1955 a pochi passi dal Santuario e dagli scavi, De Vivo è oggi un’icona del made in Italy dolciario. Alla guida, Marco De Vivo con la moglie Ester e la figlia Simona portano avanti l’eredità dei nonni panettieri, custodendo con rigore l’antica regola del lievito madre. Tra le novità pasquali spicca la “Campana Caprese”, ispirata alla celebre torta dell’isola di Capri. La forma richiama il Campanile della Piazzetta, simbolo di augurio pasquale, mentre il gusto unisce la sofficità della colomba all’intensità della torta caprese: impasto lievitato al cacao arricchito con pasta di mandorla, cioccolato fondente e infuso di mandorla. Un dolce che omaggia il territorio, guardando al futuro senza dimenticare le radici.
Da Pompei a Torre del Greco, dove la piccola bottega Cesto Bakery di Catello Di Maio racconta una Pasqua che profuma di riscatto e solidarietà. La sua colomba al caffè Lazzarelle, edizione limitata, nasce dalla collaborazione con la Cooperativa Sociale Lazzarelle, attiva nel carcere femminile di Pozzuoli. Una colomba intensa, dall’anima forte, che unisce cioccolato fondente, amarene e un caffè robusto. Il risultato di una doppia lievitazione di 36 ore con lievito madre vivo: un dolce che sa di artigianato, dedizione e speranza. Da segnalare anche il suo casatiello dolce, tipico della Pasqua campana, reinterpretato con attenzione e rispetto per la memoria di famiglia.
C’è poi il colore e l’audacia delle creazioni firmate Vincenzo Pipolo con il marchio Piluc, che propone le uova “Bouclè”, una golosa novità. Queste insolite uova colorate e stilose, sorprendono per i loro gusti fruttati – limone, mela, lampone – ottenuti con oli essenziali naturali e frutta disidratata. Una proposta giovane e vibrante, che gioca con i sapori in modo contemporaneo senza sacrificare la qualità. Tra le novità più attese, spicca anche l’Uovo Dubai, un omaggio alla cioccolata omonima che aveva incantato i palati a Natale 2024. Un’esperienza extra-lusso che fonde l’oriente dorato alla raffinatezza del cioccolato artigianale. Uno scrigno di cioccolato al latte (o fondente), con un cuore sorprendente di croccante pasta kataifi, tahina e pistacchio. Dolce, salato, croccante, cremoso, in un connubio perfettamente in equilibrio.
Grande protagonista di questa Pasqua è anche la storica casa Gay-Odin, che torna a splendere con la riapertura dell’iconica sede di via Chiaia 237, nel locale dove nel 1920 Isidoro Odin e Onorina Gay inaugurarono la loro prima cioccolateria. Restaurata secondo i vincoli della Soprintendenza, la boutique è stata riportata al suo splendore originario grazie all’impegno della famiglia Maglietta, oggi al timone dell’azienda. Un gioiello in stile Art Nouveau con arredi d’epoca, intarsi floreali e il fascino senza tempo del cioccolato artigianale napoletano. E come ogni anno, torna l’attesissimo uovo gigante Gay-Odin: una scultura di 350 chili di cioccolato che celebra i 2500 anni di Napoli. Realizzata a mano dal maestro Fabio Ceraso, ritrae la Sirena Parthenope, il Vesuvio e sul retro i volti delle icone partenopee: Eduardo, Pino Daniele, Totò e Maradona. Un’opera effimera ma potentissima, che intreccia mito, memoria e passione partenopea.
E così, tra sapori che raccontano storie, gesti d’amore che si fanno dolcezza e arte che si scioglie al palato, la Pasqua partenopea si conferma un rito dolcissimo di rinascita e bellezza. Una celebrazione che ci ricorda come, anche attraverso un dolce, si possa custodire la memoria e guardare al futuro con occhi pieni di luce.