Uno spoiler, anzi due, questo show è bellissimo e fa venire (molta) fame. Un po’ The Bear (vedi articolo), un po’ Kitchen Confidential, con un pizzico di jazz. Non il reality show competitivo, né un documentario patinato alla Chef’s Table, e nemmeno kitchen fiction à la The Bear, questa produzione Apple TV è un po’ tutti e tre insieme, e fa un po’ commuovere, anche.
“Knife Edge. Per una Stella Michelin“, questo il titolo della serie, segue, in diverse città la (folle?) corsa di alcuni ristoranti verso la stella Michelin, li segue nei mesi precedenti la cerimonia, con la paranoia delle possibili ispezioni (ogni persona che mangia da sola può essere uno di loro), alla pressione per portare ogni piatto alla perfezione estetica e gustativa.
Knife Edge e il suo host, l’affascinante fin troppo emotivo Jesse Burgess, uno che ha cambiato, se non per sempre almeno per ora il modo di raccontare il cibo sui social, e che anche su uno schermo diverso da quello dello smartphone se la cava egregiamente.
Un po’ reality, un po’ documentario, ogni episodio infatti segue con le sue telecamere il servizio di cucina e sala mentre i piatti vengono preparati e serviti, gli errori, lo stress ma anche le gioie, di chi per mestiere dipende dal gusto degli altri. Il tono si fa impegnato quando segue uno chef di New York che parla con la sua famiglia in Messico, famiglia che anche grazie alla conquista della stella pneumatica, spera di fare arrivare negli Stati Uniti.
Un po’ thriller, non tutti gli chef invitati alla cerimonia di premiazione verranno premiati, molti non vedranno il loro nome sullo schermo e non indosseranno la giacca bianca. Un po’ tante cose insomma, come del resto è la ristorazione, come del resto è il cibo in questo mondo surriscaldato, che non è mai solo cibo, è sempre, anche, solo cibo.
Perché in effetti, di questo si tratta, sempre e prima di tutto, che tu sia in un ristorante fusion sotto un fermata della metro di New York o lo chef punti alla stella Michelin servendo solo (?) pollo fritto, tutti gli appartenenti a questa folle setta di food Achab, di mestiere nutrono altre persone, tutte le sere. Nei 15mila ristoranti accreditati solo a New York in un normale sabato sera vengono serviti più di tre milioni di piatti, immaginateveli su un unico pass, pensate a quante mani, quanti fuochi, quante storie e quante calorie…
Questo show prodotto da Gordon Ramsey, ci porta a sbirciare nel backstage di un posto, la cucina, dove ancora tra le tante polemiche e i tanti piccoli scandali è ancora possibile inseguire un sogno vero, come negli sport olimpici, competere per un obiettivo tangibile che però, sa anche e sempre un po’ di sogno.
Premesso che io darei la stella d’ufficio ad ogni singolo ristorante dello show anche se, spoiler, molti non ce la faranno almeno per ora, questi cuochi e questi ristoratori, con storie e visi diversissimi ma molto fotogenici c’è da dirlo, hanno in comune una cosa, mettono sul piatto e nel piatto la loro vita. Nella cucina non si bara, ci sono tante cose che non c’entrano nel game del cibo, e della “rossa” ancora di più, ma in fin dei conti, si parla sempre di coltelli, di fuochi, di piatti e di sudore, e di emozione, sempre, anche, di dire e far dire qualcosa attraverso i piatti che escono dal pass.
C’è tanta Italia, nei paesi del nord Europa, a New York, a Londra: spuntano sempre nomi italiani dietro e davanti al pass, Alessio, Luca, Giovanni, spesso con ruoli di grande responsabilità in ristoranti di livello mondiale, segno che forse l’Italia nonostante la retorica non è ancora un paese per chef, perché siamo troppo conservatori, immobili, ingrati.
Vale la pena sacrificare (quasi) tutto per ottenere una stella Michelin? Questo show risposte non ne dà, di certo vediamo persone che si spingono in molti casi vicino e oltre i propri limiti, emotivi, fisici, ed economici, anche, se è palese che, a dispetto della vulgata comune, questo tipo di ristoranti sono sempre sull’orlo della bancarotta finanziaria. Per molti quello del fine dining, è un mondo che non esiste, e che sarebbe meglio sparisse, per altri una ragione di vita, l’unico modo di vivere e di cucinare, di certo c’è che senza queste persone, questo tipo di ristoranti, ci sarebbe tanta bellezza in meno nel mondo, in un mondo in cui già tende a scarseggiare.
In molti di questi ristoranti non mangerò mai, miliardi di umani vivranno senza nemmeno sapere che esistono, ma che bello sapere che ci sono, che belle storie, che belle persone ci sono dentro le cucine, dentro queste cucine. Questi otto episodi sono un inno ai ristoranti, alla vita nei ristoranti e alla vita in generale, forse, stressante, nevrotica e ingrata ma che nasconde, spesso bellezze magnifiche. Un piccolo avvertimento: sarete indotti a prenotare in tantissimi dei posti che si vedono.
Titolo: Knife Edge. Per una Stella Michelin
Stagioni: 1, episodi 8
Piattaforma: Apple TV
Uscita: 10 ottobre 2025
Cast: Jesse Burgess