Da tre anni nel giardino di Donna Carmela Resort & Lodge si rinnova l’appuntamento CruPe, evento di mezza estate che celebra il connubio fra crudi di pesce e Champagne. Connubio che riguarda, non solo l’aspetto enogastronomico, ma anche il gusto per gli allestimenti degli spazi pensati e curati con dovizia di dettaglio da elementi dei vivai Piante Faro, dai bambù ai papiri.
Fra le varie referenze in mescita, che hanno accompagnato i piatti dell’Executive Chef Piergiorgio Alecci e della sua brigata di cucina, Bruno Paillard, Mandois, Laurent Perrier. Lo show cooking ha visto la preparazione di un arancino a base di provola ragusana, miele a km0 che come altre materie vengono prodotti all’interno della proprietà, limone, completato con tartare di tonno condita con olio sale e zest. Come primo piatto un bottone ripieno di patate novelle e olio alle ceneri accompagnato con un fumetto di cenere allo yuzu e pesce spada affumicato.
Un’occasione, la serata del 1°Agosto, per approfondire con lo Chef lo stato dell’arte attuale sull’evoluzione dei crudi, la percezione al palato di sapori che restano e si rinnovano, nonché una serie di novità che gettano le fondamenta sui progetti futuri de La Cucina di Donna Carmela e l’intera struttura per la stagione 2026.
“Molti cercano ancora la tradizione, molti altri vogliono essere stupiti attraverso sapori più spinti, frutto magari di ricerca. Per tradizione intendo quei sapori più classici che sì vogliamo mantenere ma anche legarla secondo il mio gusto anche dei sapori fusion come l’accostamento a salse come teriyaki o ponzu che offrono quel tocco in più così come le fermentazioni” racconta Alecci.
La clientela, piuttosto variegata così come quella presente nel corso della serata, ha avuto modo di apprezzare questo concetto di classico proposto in ottica fusion. Nella tavola riccamente imbandita spazio a ostriche e gamberi crudi, le prime servite anche in un’altra versione con gazpacho di anguria, cetrioli, pomodori e aceto, insalata di polpo, fasolari, tartare di tonno con fichi e mandorle, tartufi di mare, carpaccio di spigola di mare con caviale di melanzane e pomodoro confit e perlage di basilico, tonno scottato con zucchine alla scapece e zenzero marinato.
Oggi il crudo è interpretato in chiave sempre più evolutiva assecondando ricerca e un imprinting sempre più personale e personalizzato: “Seguendo nuove tecniche come la frollatura, giocando sulle cotture. Su questo stiamo studiando. A oggi i crudi più gettonati sono tonno e gambero rosso” prosegue lo Chef. Ulteriori ricerche, studio e spazi idonei per queste tecniche vedranno compimento nei prossimi mesi così come aggiunge: “Ci vogliono spazi e frigoriferi comunque adatti per pensare e proporre crudi innovativi. Nel nuovo ristorante avremo spazi che ci consentiranno di dedicarci anche alla frollatura e meglio organizzare le varie materie prime”.
Prossimamente saranno ultimati i lavori che ridisegneranno le aree del resort con un’altra piscina, un secondo ristorante, e un centro benessere. Una cucina sarà funzionale ai servizi offerti agli ospiti interni, un altro con un concept fine dining aperto solo di sera. Gli spazi di quest’ultimo subiranno un totale restyling a partire dal numero dei coperti, sei o sette tavoli al massimo per fare un lavoro molto più ricercato e preciso. Sarà presente, infine ma non meno importante, un’area dedicata alla pizze per rispondere a una domanda sempre più richiesta.
“Continueremo a portare nei piatti questi percorsi di evoluzione nel concetto di crudo attraverso la contaminazione di altre culture gastronomiche ed esperienze per esaltare anche con un solo elemento in più materie prime tradizionalmente apprezzate. Tonno scottato e cipollata con salsa tare ne è un esempio. Esaltare senza stravolgere”. conclude lo chef.
Questa nuova stagione dovrebbe vedere luce approssimativamente nel marzo 2026 con l’obiettivo di offrire continuità nei mesi invernali, undici su dodici, prolungando così l’offerta in un’ottica di destagionalizzazione sempre più richiesta e percepita da parte del comparto turistico. Evoluzione di una serie di traguardi che hanno permesso con gli anni di ampliare servizi e tipologia di offerta e ristorazione nella cornice di un territorio, quello jonico, ormai polo di ospitalità ed enogastronomia di eccellenza.