Dal 16 al 19 settembre, Catania diventerà il cuore internazionale dei vini dolci, fortificati e ossidativi. Per quattro giorni, la città etnea ospiterà il Concours Mondial de Bruxelles – Sessione Vini Dolci e Fortificati, una delle manifestazioni enologiche più rilevanti al mondo, che porta in Sicilia giurati, enologi, produttori e giornalisti provenienti da quaranta Paesi.
La scelta di Catania non è casuale: l’isola vanta una lunga tradizione in questi segmenti, dal Marsala al Passito di Pantelleria, ed è oggi tra le regioni che meglio sanno coniugare radici storiche e prospettive contemporanee. «La Sicilia è il luogo ideale per raccontare vini che incarnano tradizione, innovazione e identità culturale» ha sottolineato Baudouin Havaux, presidente del concorso.
Il programma prevede degustazioni, masterclass e incontri tematici, con momenti di approfondimento dedicati ai vitigni autoctoni e al loro ruolo strategico in tempi di cambiamento climatico. Non mancheranno i confronti su biodiversità e sostenibilità, temi centrali per il futuro del Mediterraneo vitivinicolo. A guidare le sessioni ci saranno, tra gli altri, Pietro Russo MW e l’enologo Giuseppe Figlioli, che accompagneranno i partecipanti in un percorso sensoriale e culturale.
Uno degli appuntamenti più attesi sarà la tavola rotonda sul riconoscimento UNESCO dei vini della Sun Belt Zone – Marsala, Jerez e Samos – progetto di diplomazia culturale che mira a sancire il valore universale di queste tradizioni enologiche.
Per Salvatore Barbagallo, assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, ospitare l’evento significa «riconoscere il lavoro di viticoltori e comunità che hanno reso i vini dolci e fortificati patrimonio identitario della Sicilia» e, al tempo stesso, offrire una vetrina internazionale per aprire nuovi mercati.
Anche l’IRVO – Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia vede in questa occasione un’opportunità di promozione e cooperazione. «La Sicilia custodisce un’identità enologica profonda e distintiva, che merita di essere raccontata su palcoscenici internazionali» hanno dichiarato la commissaria straordinaria Giusi Mistretta e il direttore generale Vito Bentivegna.
Per la Sicilia, dunque, non si tratta solo di ospitare un grande concorso internazionale, ma di ribadire con forza che i suoi vini – e in particolare quelli dolci e fortificati – continuano a essere un ponte tra memoria e futuro, tra radici mediterranee e riconoscimento globale.
