Dal 18 al 20 settembre l’Etna sarà il cuore pulsante della viticoltura internazionale. Novanta cantine, cinquecento etichette in degustazione, oltre settanta giornalisti e formatori arrivati da Stati Uniti, Europa e Italia: sono i numeri da record della nuova edizione di Etna Days, promossa dal Consorzio di Tutela Vini Etna Doc.
Tre giorni che non sono solo un calendario di assaggi, masterclass e visite in cantina, ma un’occasione per mostrare al mondo la forza identitaria di un territorio che ha fatto della viticoltura eroica la sua bandiera. L’Etna, con i suoi versanti differenti, le vigne centenarie spesso a piede franco, i muretti a secco e i terrazzamenti in pietra lavica, è un mosaico enologico irripetibile. Un laboratorio naturale di biodiversità e sostenibilità che oggi conquista sempre più spazio sui mercati e nel dibattito internazionale.
Come anticipato da Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio di Tutela, in una nostra intervista qualche settimana fa, “per i produttori è ormai un appuntamento irrinunciabile, il momento in cui mettere in vetrina i propri vini davanti a un pubblico qualificato di divulgatori. Quest’anno quasi metà del gruppo di giornalisti verrà dagli Usa, segno che nonostante la questione dei dazi quel mercato resta un riferimento indiscutibile per i vini del vulcano”.
Il quartier generale sarà il Picciolo Golf Resort di Castiglione di Sicilia, da cui prenderà il via il grande walk around tasting con cinquecento etichette Etna Doc a disposizione della stampa e degli operatori. La serata inaugurale avrà un ospite d’eccezione: la giuria del Concours Mondial de Bruxelles, che sigla con la sua presenza il livello raggiunto dai vini del vulcano.
“Etna Days è la sintesi del nostro lavoro collettivo – sottolinea Francesco Cambria, presidente del Consorzio – ogni bottiglia di Etna DOC è un capitolo di un racconto secolare che intreccia resilienza, memoria e visione. Vogliamo condividere non solo vini, ma un patrimonio culturale che appartiene alle comunità del vulcano”.

L’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo, rimarca il ruolo strategico della denominazione: “L’Etna è laboratorio di sostenibilità e biodiversità. Questo evento contribuisce a rafforzare la reputazione internazionale della vitivinicoltura siciliana”.
Masterclass, incontri tematici e visite guidate daranno corpo a un programma che si propone come osservatorio internazionale sulle dinamiche economiche, culturali e produttive del vulcano. Non solo vino, dunque: l’obiettivo è rafforzare un modello di sviluppo integrato che tenga insieme ospitalità, ristorazione, produzioni tipiche e creatività. Un progetto di comunità che vuole fare dell’Etna un simbolo globale di eccellenza.
Per raccontare questa visione al mondo, il Consorzio lancerà anche una miniserie di documentari in italiano e in inglese, pensata per piattaforme digitali e campagne internazionali. Un modo per dare voce alle storie dei viticoltori, alle sfide delle comunità, al legame antico tra il vulcano e chi lo abita.
Gli Etna Days 2025 non sono soltanto un evento di promozione: sono la prova che il vino, quando incontra un territorio autentico, diventa cultura, economia e futuro.