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Eventi e iniziative

Gabriele Gorelli rivoluziona il mondo della degustazione: “Dobbiamo comunicare anche le emozioni che dà un vino”

15 Aprile 2024
Gabriele Gorelli Gabriele Gorelli

E’ con Cool Under Pressure – Italy’s sparkling world che al Vinitaly 2024 il Master of wine Gabriele Gorelli sovverte i canoni ordinari della degustazione. Quello che propone è un modo diverso di leggere i vini che sappia spogliarsi dalla necessità di circoscrivere anche le sensazioni in una chiave linguistica semantica. Righe, virgole e punti a contenere parole che per loro stessa natura non sono in grado di ricomprendere uno stato emotivo se non a seguito di un attento ascolto interiore. “Questi tratti emotivi sono presenti anche nel vino e noi dovremo saperli esprimere con schiettezza. E’ comunicando in questo modo che possiamo essere autentici”.

Ma come si fa? Quali le regole da applicare? “Non in quello che pensi che dovresti essere, ma in quello che sei veramente”. A dirlo era Maezumi Roshi e Gorelli fa suo questo antico proverbio cinese in una degustazione che facendo sosta in 11 Regioni della Penisola si pone come unico intento quello di esplorare la personalità di ogni vino e di stimolare la nostra emotività. Unico comune denominatore è l’approccio perché “l’analisi sensoriale non ha che fare con noi stessi. E’, invece, solo, quando parliamo di percezione, che riusciamo a sentirci e in questo modo a sentire davvero anche il vino”.

LA DEGUSTAZIONE

“La Rivetta 120” Valdobbiadene Prosecco Docg – Villa Sandi
“Vorrei trasportavi in un luogo specifico nell’area classica del Prosecco, con Villa Sandi”, Vino spumante Extra Brut con oltre 120 giorni di maturazione sulle fecce nobili. Non dei semplici spumanti, secondo Gorelli, e quanto c’è da indagare sta in quella perfetta connessione che tra il calice e la bottiglia si genera e sa realizzarsi attraverso il concetto stesso di terroir “qui c’è un incontro di vite” umane e della vigna dove l’apporto dell’uomo diviene quasi tattile in fase di degustazione “attraverso uno stile solido e robusto”. Ed è La salinità “il file rouge per ricercare l’origine morenica del territorio di provenienza”.

“Oscarì” Alghero Torbato Spumante Doc 2019- Sella & Mosca
“Andiamo verso la Sardegna, vicino ad Alghero. Tra i suoi vicoli qui si respira ancora l’influenza della vicina Spagna e soprattutto dell’area della Catalogna”. E l’attenzione è rivolta al Torbato “vitigno quasi estinto che la famiglia Moretti” – già proprietaria di Bellavista e Contadi Castaldi in Franciacorta, Petra e Teruzzi in Toscana – “ha voluto recuperare”. “Comunicare attraverso questo vitigno significa comunicare attraverso le origini, spogliarsi delle pressioni, [come il nome di questo intervento appunto, (Cool under pressure)] e parlare di autenticità, aldilà delle tendenze che vorrebbe il mercato”. Così in un appassionata degustazione, tra la marcatura floreale che si esprime al naso e la freschezza gustativa al palato, che Gorelli delinea una differenza tra analisi sensoriale e percezione.

“RN” 2019 Igp Daunia Bombino Bianco – D’Araprì
“Siamo a San Severo, in provincia di Foggia. Quando ho assaggiato per la prima volta questo spumante l’ho sentito con precisione”. E in degustazione il sentire si esprime attraverso “un vino che colonizza l’intero palato”. L’imprinting offerto dalla trama gustativa riesce a delineare anche l’animo del degustatore al quale Gorelli si rivolge. Così tanto protagonista che le bollicine diventano solo un modo di raccontarlo ulteriormente.

“Gioì Extreme Rosè 2020” Metodo Classico– San Salvatore 1988
“Siamo a Paestum e se in Italia ci sono 7500 ettari in tutta Italia di Aglianico, la sua zona di origine è in Campania”. Un calice dove confluiscono le diverse sfaccettature della giocosità, sostenute dalla serietà dettata dalla stessa struttura del vitigno. “Ricercatele”.

“La Hoz rosè” Metodo Classico Brut Nature – Umani Ronchi
“Ritorniamo sulla sponda adriatica con Umani Ronchi che ha contribuito alla sua terra, le Marche, e alla qualità dei suoi vini”. Il Montepulciano, allora, come attore protagonista che “ha tanto di tutto: tannini, corpo, acidità, struttura”. Ed è a quella “sensazione che si genera nel palato, in un rimescolo tra salato e dolce” sulla quale Gorelli si sofferma. “Una combinazione che diventa attraente”.

“For England” Alta Langa Docg 2019 Blanc des Noirs Pas Dosè – Contratto
“Passiamo a qualcosa di molto classico con l’azienda Contratto a rappresentare il cuore della tradizione spumantistica”. “Il monovarietale (Pinot noir) è in grado di raccontare di più e in modo molto diretto quello è il territorio dell’Alta Langa”. Il carattere burroso, da popcorn all’olfatto e quel palato che si fa croccante, con curve aromatiche vivaci e tale da inebriare il palato, rendono la beva “incisiva e invogliante”.

“Puro” Metodo Classico Brut Nature 2013 – Bellei
“Non sentirsi sotto pressione significa anche non voler mitigare le cose che ci circondano, ma accettarle per quelle che sono. Un esempio? Il Lambrusco è rustico”. E lasciandosi andare a ciò che è “il calice mostra un’energia fuori dal comune, con le grandi potenzialità e anche la grande potenza gustativa del Sorbara”.

Metodo Classico Extra Brut 2016 – Murgo
“Vi porto sul vulcano più alto dell’Europa; sull’Etna dalla famiglia Murgo”. Quel carattere tattile che si avverte al palato “dove il gusto del Nerello Mascalese diventa decisivo, esprimendo un’identità tutta italiana”. Ed è proprio l’identità l’altra chiave fondamentale che Gorelli svela nel nuovo percorso di comunicazione della degustazione.

“Ada” Metodo classico Extra Brut 2016 Blanc de Noirs – Podere Forte
“Ci spostiamo dove sono nato io, in Toscana, da Podere Forte, un’azienda che si è sviluppata su una grande idea: produrre rispettando la natura”. Così nel calice il Sangiovese sembra “guadagnarci in profondità. Sono così tanti gli strati da esplorare che il vino richiede di essere interpretato più volte perché ad ogni sorso il messaggio è diverso”. Ricordando quanto le emotività viaggiano anche per complessità e stratificazioni di più sensazioni, e a volte sono difficili da inquadrare nell’immediato. “Concediamoci del tempo allora”.

“Riserva del Fondatore” Trento doc 2012 – Giulio Ferrari
“La famiglia Lunelli è stata fondamentale per costruire l’identità territoriale di questo vino” e i 117 mesi sui lieviti contribuiscono a regalare “un vino composto, serio, ma al contempo sottile. La forte personalità non ha bisogno di urlare”. Al contrario secondo il nostro Master of Wine le intensità emotive richiedono di essere ricercate “parlando sotto voce” .

Lugana Doc Metodo Classico Pas Dosé 2018 – Zenato
“Dal carattere camaleontico. Se spingete la lingua sotto il palato si sprigionano gli odori”. E in un gesto di commozione Gorelli ringrazia la famiglia Zenato per un vino offerto dalla loro cantina personale. E’ bastato allora un solo sguardo per capire la differenza, palpabile, tra una mera analisi sensoriale e la percezione di uno stato emotivo.

“Vintage Collection” Vintage Collection Zéro Noir 2009 – Ca’ del Bosco
“E’ un Franciacorta e non vuole essere qualcosa di diverso”.Consapevoli di ciò che siamo, sentendoci, “riusciamo sempre ad ottenere il meglio.” Gorelli allora ci spinge fino al punto di ricercare l’autenticità, la vera essenza di ciò che siamo e di ciò che può essere, al contempo, anche un calice. “E questo calice vuole essere solo un Franciacorta e null’altro. Proprio per questo si mostra rilassato, senza alcuna pressione. Fiero di essere ciò che è. E’ proprio per questo è un gran vino”.