La viticoltura peruviana vanta una tradizione secolare e, insieme alla ristorazione conquista sempre i primi posti ad ogni concorso che si conclude con una classifica finale. In questa occasione vogliamo proporre qualcosa in più come il contributo delle donne a questi successi, ha sottolineato Gladys Torres Urday, ambasciatrice del vino e del Pisco peruviani che ha organizzato la masterclass “Il Vino & il Pisco del Perù” presso il Consolato Generale del Perù a Milano.
Una degustazione straordinaria che sicuramente ha raggiunto l’obiettivo di fare conoscere l’associazione internazionale Las Damas del Pisco, nonché le vignaiole, i territori, le cantine e il pregiato Pisco Mosto Verde Quebranta arrivato dal Perù. Così, gli ospiti, grazie all’introduzione appassionata di Gladys Torres Urday e la sommelier e giudice sensoriale Maria Teresa Gasparet, hanno potuto conoscere la storia di ogni cantina, di ogni vignaiola, del territorio d’origine, della sua secolare storia vitivinicola e del ruolo fondamentale delle donne (qualcuna di origine italiana) nella sua valorizzazione degustando i seguenti vini con la guida della Gasparet che in sintonia con Gladys Torres Urday ha evidenziato come “ogni vino è diventato voce e volto del Perù attraverso consistenza, profumi, tensione, profondità, leggerezza. Senza filtri tecnici, ma con attenzione e rispetto” e che, con il metodo del suo progetto “Sorsi e percorsi”, Gasparet li ha collegati a cinque elementi naturali – aria, fuoco, acqua, terra ed etere – trasformando il momento tecnico in un viaggio emozionale e culturale.
Torontel 2024 – Tres Generaciones di Cecilia Gonzales Martinez
Un bianco ottenuto dal vitigno Torontel, fresco, delicato, profumato di scorza di limone e fiori d’arancio, petali di rosa. Un sorso di vento andino, che accarezza i sensi e, quindi, per Maria Teresa è “Il respiro delle Ande”.
Rosado de Quebranta 2024 – Viña D’ Los Campos di Maria Esther Campos
Ottenuto dal vitigno Quebranta, che assicura sentori di fragoline, rosa canina, agrumi: un rosato che scorre con leggerezza e purezza, come un fiume tra le valli peruviane e, quindi “L’anima ardente del Perù”.
Rosé Burdeos 2023 – Bodega Paz Soldán di Ana Maria Bedregal De Quintanila
Un Malbec rosa che sprigiona calore e fascino con i suoi sentori di mango, anguria, petali di rosa: un invito al piacere, alla condivisione e, quindi, per Maria Teresa “memoria liquida”.
Blend 1929 – Bodega Cuneo Raffaella Cuneo Cosio
Blend di Syrah, Malbec, Negra Criolla e Cabernet franc, strutturato, con note di frutti scuri, cacao e spezie. Un vino che parla di radici, storia e orgoglio. Perciò è “Le radici del tempo”.
La Diabla de Grimaldi – Bodegas Grimaldi di Rossva Cardenas De Grimaldi
Blend di Malbec, Alicante Bouschet e Bonarda per questo elegante e misterioso vino, con frutti rossi, olive e spezie dolci. Un rosso che resta nella memoria, come certi incontri inaspettati e, quindi “La quinta essenza”.
Infine, l’anima distillata del Perù, degustando il Pisco Mosto Verde Quebranta “Don Reynaldo”, simbolo del Perù, che a Milano è stato servito con due cioccolati artigianali – verde e arancione – realizzati dalla maître chocolatier Keyla Cotrina, fondatrice di Nexo Chocolate.
Prima della degustazione ci sono stati gli interventi della Console Generale Ana Teresa Lecaros, di Pia Donata Berlucchi (già presidente dell’Associazione Donne del Vino) e della presidente peruviana Carmen Robatty de Moquillaza nonché del giornalista gastronomico Vittorio Castellani forse più noto come Chef Kumalè (con un bellissimo excursus della presenza della gastronomia peruviana nel mondo), per sottolineare che vino e Pisco sono cultura, relazione, memoria, grazie anche alle donne che li producono e promuovono divenendo protagoniste del rinascimento vitivinicolo peruviano.
L’evento si è concluso in bellezza con la coinvolgente esibizione della danza tradizionale “Marinera”, presentata dall’Associazione Pies de Oro con la campionessa del mondo Charo León e il chalan Joesinho Bustamante, offrendo uno spettacolo che ha saputo unire eleganza e tradizione.
A seguire, una degustazione di piatti tipici peruviani ha completato questa immersione sensoriale nel cuore della cultura andina.