Bianca fra i rossi. Ribelle che si aggira nel Purgatorio fra le anime dei golosi nel XIV canto de La Divina Commedia di Dante Aligheri così come nei versi delle poesie del senese Cecco Angiolieri. La Vernaccia di San Gimignano è la Regina Ribelle amata dagli artisti e dai signori, da Nannina Medici a Ludovico il Moro, così come riportato nel 1541 da Sante Lancerio, bottigliere sommelier ante litteram di papa Paolo III Farnese: “è una perfetta bevanda da Signori, et è gran peccato che questo luogo non ne faccia assai…”. Bianca fra i rossi. Ribelle che si aggira nella provincia di Siena, in un territorio a trazione rossista appunto, Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino, la Vernaccia di San Gimignano ottiene la Doc nel 1966, Docg dal 1993. I terreni su cui le uve affondano le loro radici, probabilmente già in epoca etrusca, sono quelli formatisi in epoca pliocenica, risalenti a 6,8-1,8 milioni di anni fa e costituiti da sabbie gialle ed argille sabbiose e/o di medio impasto. La ricca presenza di tufo su argille stratificate più in profondità e substrati di calcare conferiscono ai vini particolare sapidità. Alcune ipotesi fanno risalire la diffusione di questo vitigno ad opera greco-romana, fra le più accreditate – invece – quella offerta da Gallesio nel 1839. Vernaccia deriverebbe, dal punto di vista etimologico, da “Vernazza”, località delle Cinque Terre in provincia di La Spezia, famosa per il vino bianco commercializzato dai genovesi e quindi luogo di provenienza della Vernaccia. Secondo questa ricostruzione il vitigno fu introdotto a San Gimignano all’inizio del Duecento ad opera di tal Vieri de’ Bardi – anche se vi sono notizie nell’archivio comunale di San Gimignano di alcuni maglioli importati dalla Grecia nel 1280 da un certo Perone Peroni e piantati a Pietrafitta; il che farebbe quindi ipotizzare l’esistenza di due varietà coeve ma distinte, una tosco-ligure e l’altra greca. Un’ulteriore interpretazione ampelografica vuole invece che il nome Vernaccia derivi da Garnacha o da Grenache, vitigni a più riprese importati in diverse regioni di Italia dagli spagnoli.
Le aziende che hanno rivendicato la denominazione nella vendemmia 2024 sono state 150 di cui 108 associate al Consorzio. Nella cornice medievale del suo borgo, Regina Ribelle è il wine fest aperto al pubblico che coinvolge alcuni dei produttori del consorzio e la stampa, nelle giornate antecedenti, alla quale si è dedicata la degustazione delle nuove annate e della riserva, rispettivamente 2024 e 2023. L’annata 2024 si è presentata piuttosto calda non abbondanti precipitazioni nella fase prima della vendemmia tali da renderla non facile. Si ricorda che possono concorrere alla produzione della Vernaccia di San Gimignano Docg, massimo 15%, anche vitigni complementari non aromatici. Consentiti Sauvignon Blanc e Riesling Italico massimo al 10%, non consentiti Traminer, Muller Thurgau, Moscato Bianco, Malvasia di Candia, Malvasia Istriana, Incrocio Bruni 54. L’annata 2023, caratterizzata da forti anomalie climatiche, ha portato a una riduzione del 37% della quantità di uva ma piuttosto matura, tale da offrire pertanto vini più ricchi e concentrati in aromi.