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Dieci diverse espressioni di Classico Superiore Verdicchio dei Castelli di Jesi: la “bellezza” delle Marche

30 Ottobre 2023
Ph Vincenzo Ganci, Migi Press Ph Vincenzo Ganci, Migi Press

Un grande focus sul Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore a Taormina Gourmet. Siamo nelle Marche, naturalmente. In provincia di Ancona sui Castelli di Jesi, in un territorio fatto di dolci colline che spesso respirano le brezze adriatiche; qui la complessità climatica, complici i venti, è importante, ma ad essa va sommata la complessità dei suoli. Suoli calcarei, argillosi, ma anche zone sabbiose. Si tratta della sottozona più prestigiosa e antica che si può fregiare della denominazione “classico”, e che già dal prossimo anno sarà Docg, come previsto dalla modifica del disciplinare. Il fascino del terroir e la sua grande variabilità si legano anche alla varietà dei vini che l’uva del Verdicchio permette grazie alla sua estrema duttilità. E’ adatto infatti a diverse vinificazioni, consentendo ai vignaioli di esprimerlo in vario modo, nella versione spumantizzata come Metodo Classico per esempio, in versioni fresche e giocate più sulla bevibilità o in Riserve che possono arrivare fino a 12 mesi di affinamento in barrique. Ma possono aggiungersi le vendemmia tardive e i passiti.

A Taormina Gourmet durante la masterclass condotta dal giornalista Alessio Turazza insieme all’enologa Eleonora Marconi dell’Istituto Marchigiano di Tutala Vini si degustano dieci diverse espressioni di Classico Superiore Verdicchio dei Castelli di Jesi. “Il nostro Verdicchio è un’uva estremamente duttile e si presta a varie vinificazioni, anche alla spumantizzazione grazie all’acidità, che poi è la chiave di volta anche nella lettura dell’invecchiamento. E ci permette anche di godere della parte vibrante del vino. Ogni produttore così esprimere l’identità del Verdicchio in modo unico”, afferma Marconi. “Il territorio è maturo per iniziare a parlare di una zonazione più precisa – aggiunge Turazza -. Sarebbe il prossimo passo dopo la Docg, per individuare i luoghi di provenienza”.

LA DEGUSTAZIONE

Note di degustazione:

Le Barbatelle 2022 Tenute Cesaroni
Viene dalla zona Poggio San Martello, dunque dalla zona centrale della Doc. Vinificazione breve in acciaio con tre mesi in cemento sulle fecce fini. Una espressione fresca ma ben dotata da densità espressiva. Pulizia al naso con note speziate, pepe bianco e zenzero. Sorso succoso, fresco.

Verde Ca’ Rupte 2022 Terre Cortesi Moncaro
Siamo tra Montecarotto e Castelplanio. Al naso profumi più intensi con noti che ricordano la parte tiolica dell’espressione del vitigno. Note di peperone, asparago. Sorso teso, vibrante, con un finale lievemente amarognolo.

Vignamato 2022
Siamo nella zona di San Paolo di Jesi. Vinificazione veloce con 7 – 8 mesi di acciaio sulle fecce fini. Naso espressivo intenso fruttato, con note salmastre. Sorso fresco, vibrante e spiccatamente salato.

Villa Bucci 2022
Siamo a Montecarotto, Serra de’ Conti. Bucci ha fatto una selezione massale, mettendo in risalto diversi biotipi. Il suolo è calcareo con substrato argilloso. Estremamente elegante, raffinato, preciso. Non ci sono sbavature. Naso fine con note agrumate e di erbe aromatiche. Sorso sottile, sapido.

Misco 2021 Tenuta di Tavignano
Nelle colline di Tavignano, Cingoli. Naso molto interessante, elegante, con note agrumate, erba appena tagliata, note iodate. Sorso sottile, vibrante, teso, sapido e marino.

Vecchie Vigne 2021 Umani Ronchi
A Montecarotto, una vigna con piante di 50 anni su suoli argillosi a circa 300 metri sul livello del mare. Un Verdicchio più austero, con una struttura che richiede tempo per concedersi nella sua ampiezza totale. Vinifica solo in acciaio con un affinamento di 10 mesi in cemento sulle fecce fini. Al naso finezza con profumi agrumati e speziati. Il sorso è materico, pieno, di grande struttura e ottima persistenza.

Podium 2021 Garofoli
Siamo sempre nella zona di Montecarotto, in una vigna a 250 metri sul livello del mare su terreni di medio impasto. Vinificazione in acciaio e lungo affinamento di 15 mesi in acciaio sulle fecce fini. Naso elegante, con profumi di agrumi, spezie. Un vino che entra potente e si allunga, ampio, al palato, con un’acidità ben integrata all’interno del sorso. Lunghissimo.

Ergo 2021 Mirizzi
Nella zona di Monte Roberto, il vino nasce da vecchie vigne ad un’altitudine di circa 350 metri sul livello del mare su terreni composti da marne e arenarie di consistenza sabbiosa. Fermentazione su lieviti indigeni, affinamento per un anno sui lieviti, in parte in terracotta e in parte in tonneau. Al naso note di frutta a polpa gialla, pepe bianco, zenzero, note iodate. Sorso ricco, pieno, materico, con un salato molto sapido.

Stefano Antonucci 2021 Santa Barbara
Tra Serra de’ Conti, Montecarotto, Arcevia e Cupramontana, su vigneti a 250 metri circa s.l.m, esposti ad est e sud est su terreni di medio impasto. Affinamento per 12 mesi in barrique di rovere francesi. Al naso il profilo olfattivo è ampio con note di spezie, pepe bianco e cenni di vaniglia. Sorso dritto, ricco. Grande equilibrio e sapiente uso del legno, ben integrato.

Dominé 2020 Pievalta
In località Monte Schiavo, vigna chiesa del pozzo e Montecarotto contrada Busche. Vinificazione al 25 per cento in bianco e il 75 per cento della massa fa una macerazione di 7 giorni. Affinamento in acciaio, botte grande e cemento per 20 mesi. Al naso frutta, nespola, mela cotogna, spezie, pepe. Sorso materico e con una sensazione tattile, ampio e persistente. Finale di mandorla amara.