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Il caso

Estate pazza, per la Coldiretti l’Italia sorpassa la Francia nella produzione di vino

07 Settembre 2013
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Con una produzione di vino stimata attorno ai 44 milioni di ettolitri nel 2013 l'Italia sorpassa la Francia, che si ferma a 43,5 milioni di ettolitri, e si prepara a conquistare il primato mondiale.

Lo rileva la Coldiretti che evidenzia gli effetti di una «fine estate pazza» che ha determinato un aumento della produzione nazionale dell'8% mentre per quella francese la crescita è stata ridimensionata al 3,9%  rispetto ai 41,9 milioni di ettolitri del 2012. L'andamento è dovuto anche al maltempo che ha colpito la zona del Bordeaux.

L'andamento climatico anomalo – sottolinea Coldiretti – capovolge le previsioni iniziali con il Ministero dell'Agricoltura francese che ha rivisto al ribasso le proprie stime a causa del maltempo e delle forti grandinate nella zona del Bordeaux, la regione del vino più importante del mondo, dove si prevede un calo del 20% con una produzione prevista sui 5,2 milioni di ettolitri, ovvero l'annata più scarsa, in termini quantitativi, dal 1991. 

Prospettive positive invece in Italia anche sul piano della qualità che – precisa la Coldiretti – è giudicata più che buona nelle diverse regioni.     

Il colpo di scena provocato dal clima sancisce – sostiene l'associazione – la leadership nazionale nella produzione di vino. Dopo l'Italia dovrebbe classificarsi la Francia, seguita dalla Spagna, dagli Stati Uniti e dalla Cina, in forte crescita anche nei consumi. Il risultato produttivo dovrà naturalmente essere confermato nelle prossime settimane considerato che, anche in Francia la vendemmia è in ritardo e dovrebbe iniziare a pieno regime attorno a metà settembre. In Italia è stato raccolto appena il 10% delle uve.  Un ritardo di quasi due settimane rispetto allo scorso anno che in realtà – spiega la Coldiretti – significa un ritorno alla normalità per effetto dell'andamento climatico con temperature estive, non eccessivamente bollenti e con escursioni termiche, che stanno favorendo una più lenta ma ottimale maturazione delle uve, e una qualità molto elevata.  La produzione sarà  destinata per oltre il 40% ai 331 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 59 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30% ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% a vini da tavola.     

Quest'anno – sottolinea l'associazione – è previsto l' aumento del 10% nel valore nelle esportazioni dl vino Made in Italy che vola verso il record storico di 5 miliardi delle spedizioni all'estero, se l'attuale trend di crescita sarà mantenuto alla fine dell'anno. Il risultato è che – continua la Coldiretti – oltre la metà del fatturato che sarà realizzato dal vino della vendemmia 2013 sarà ottenuto dalle vendite realizzate sul mercato estero. La Germania si conferma il primo mercato per le bottiglie italiane, con una crescita del 13% ma l'export va a gonfie vele anche in Francia (+12,5) e Gran Bretagna (+8,5%). Un vero e proprio boom si registra però in Russia, dove gli acquisti di vino italiano sono cresciuti del 32%. 

C.d.G.