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Il caso

Falsi Parmigiano, Asiago e Pecorino Romano al Sial di Parigi, i consorzi ottengono il sequestro

20 Ottobre 2016
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Per dare un po' il senso alla gravità della cosa, è come se al Vinitaly avessero trovato in uno stand un produttore straniero che ti proponeva vino contraffatto. Anche se, precisano dal consorzio del Parmigiano Reggiano, non è la prima volta che accade.

Siamo al Sial di Parigi, il Salone Internazionale dell'Alimentazione che si è aperto il 16 ottobre e che chiude oggi. I Consorzi di Tutela dei formaggi Asiago, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano hanno ottenuto dalle autorità francesi l'immediato sequestro di una serie di prodotti presenti in uno stand di questa importante rassegna agroalimentare che riportavano o evocavano impropriamente le denominazioni dei tre formaggi Dop, riconosciute e tutelate in tutta l’Unione Europea. La richiesta avanzata dai tre Consorzi alle autorità francesi si ispira all’articolo 3 del Trattato dell’Unione Europea che riconosce il valore della diversità, garantisce la vigilanza sulla sua salvaguardia e si esprime, tra l’altro, con l'obbligo di tutela delle Dop “ex officio” in tutti gli stati membri, assegnando a ciascun paese il compito di attivare la vigilanza per il rispetto della normativa e l'adozione di adeguate misure di intervento.

La scoperta è avvenuta tra gli stand degli americani, che, a quanto pare, non sono nuovi a queste cose. Basti pensare al famigerato “Parmesan”. Solo che hanno dimenticato che in Europa vige anche la tutela dell'evocazione. Ossia se un nome, anche lontanamente ricorda il prodotto a marchio Dop, questo va sequestrato. Nel caso del Parmesan, è evidente. Ma al Sial sono stati scoperti formaggi che ricordavano l'asiago e il pecorino romano. Da qui è scatta l'operazione. 

Nei primi otto mesi del 2016, nell’ambito dell’attività di protezione ex officio introdotta dal Regolamento (UE) 1151/2012, sono state ben 109 – sottolineano i tre Consorzi – le segnalazioni di usurpazioni ed evocazioni relative a prodotti indebitamente riferiti a Dop italiane svolte dall’ICQRF (Ispettorato per il controllo della qualità e la repressione delle frodi) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali alle autorità competenti, sia in Europa che nei paesi extracomunitari. Il 70% di queste segnalazioni sono andate a buon fine. 

Una volta individuati i prodotti contraffatti presso espositori americani, i Consorzi di Tutela dei formaggi Asiago, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano si sono immediatamente attivati sollecitando la Direction Générale de la Concurrence de la Consommation et de la Répression des Fraude, in sigla Dgccrf, al pronto intervento e ritiro dei prodotti. “La tempestività dell’intervento, –  afferma il direttore del Consorzio di Tutela Formaggio Asiago, Flavio Innocenzi –  è un elemento fondamentale. Nel caso del Sial, il sistema di vigilanza dei Consorzi si è mosso immediatamente e i meccanismi di tutela che sono stati introdotti non senza fatica in questi anni nei Paesi dell’Unione hanno mostrato, ancora una volta, tutta la loro efficacia. Un risultato che è frutto di una crescita culturale e di un’attenzione sempre crescente alla tutela dell’unicità e tipicità che distingue la produzione Dop italiana.”

“L'azione messa in atto e il risultato ottenuto – sottolinea il direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano Riccardo Deserti – confermano, ancora una volta, l'efficacia della vigilanza messa in atto a livello mondiale dai Consorzi di tutela, ma dall'altra evidenziano quanto siano ancora diffusi i comportamenti ingannevoli per i consumatori e dannosi per i produttori. Il successo ottenuto a Parigi  – prosegue Deserti – è la riprova che i meccanismi di tutela europei funzionano, ma anche del fatto che laddove non esistono legislazioni a salvaguardia delle Dop si riscontrano prassi che vanno urgentemente stroncate, con un beneficio immediato, innanzitutto, proprio per i consumatori di quei Paesi”.

“L’azione dei Consorzi e la sinergia con gli organi di vigilanza – conclude il presidente del Consorzio di Tutela Pecorino Romano, Salvatore Palitta – hanno portato alla luce pratiche ingannevoli e noi siamo stati inflessibili in questa occasione come lo siamo, in questo momento, nel mercato interno dove stiamo intervenendo con decisione contro attività che vanno a discapito dei consumatori. In questo senso, l’azione al Sial diventa un esempio e monito del nostro impegno a tutela del mercato”.

Negli ultimi anni, all’azione diretta di tutela si è affiancato il sempre maggior presidio sui prodotti venduti via internet. Dal 2014, infatti, l’accordo siglato da Aicig (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche) con Icqrf e E-bay permette di attivare il programma VeRO (Verified rights owner) che consente di rimuovere dalla piattaforma offerte commerciali e prodotti contraffatti in poche ore. Un’azione che, da gennaio ad agosto 2016, ha visto 356 i prodotti bloccati su E-bay.

C.d.G.