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Il caso

Tutela del Prosecco, si incontrano i vertici dei Consorzi e l’Intergruppo Vino al Parlamento Europeo

15 Luglio 2013
PROSECCO_COPERTINA_18 PROSECCO_COPERTINA_18

Si sono incontrati a Treviso per discutere sulla tutela in Europa e nei Paesi Terzi di uno dei portabandierea dell'enologia Made in Italy nel mondo.

Sul caso italian sounding e Prosecco vs Prosek, hanno discusso i tre Consorzi preposti alla difesa e valorizzazione di questo vino e del suo territorio, il Consorzio di tutela della Docg Asolo Prosecco Superiore, il Consorzio di tutela della Docg Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e il Consorzio di tutela della Doc Prosecco, con l’Intergruppo Vini del Parlamento Europeo, composto dalle europarlamentari Astrid Lulling, Christa Klass, Agnès Le Brun, promosso dall’Onorevole Giancarlo Scottà, che hanno accolto le istanze presentate dai produttori. Qualche traguardo nel percorso sulla tutela del nome Prosecco è stato raggiunto ma si affacciano sempre nuovi ostacoli, come quello rappresentato dal vino tradizionale croato che riporta praticamente nome del tutto simile alla perla veneta. 

Il Presidente del Consorzio di tutela della Docg Asolo Prosecco Superiore, Armando Serena, che ha evidenziato la straordinarietà del lavoro fatto finora. “La riorganizzazione del mondo Prosecco, avvenuta nel 2009, rappresenta un risultato importante, reso possibile grazie alla collaborazione di tutti gli attori produttivi della filiera. Un risultato significativo che ci aiuta ora ad affrontare con forti argomenti la problematica Prošek. Sebbene questo vino croato non sia un’imitazione del Prosecco, esso non rappresenta certo una realtà comparabile al Prosecco. Inoltre, poiché quest’ultima è una denominazione riconosciuta a livello europeo, non possiamo accettare la richiesta dei produttori croati perché creerebbe un precedente incoerente con la politica comunitaria finora perseguita.” La tutela a livello comunitario appare urgente e primaria. “Con il successo del Prosecco ottenuto in questi anni era necessario arginare e ridisegnare l’intera area di produzione, a tutela del consumatore e degli stessi produttori – ha dichiarato il Presidente del Consorzio Tutela Prosecco Doc Stefano Zanette -. In questo senso il lavoro della Commissione Europea è stato fondamentale ed ha permesso di ottenere quella che oggi è la Doc composta dalle 9 province con le due Docg. Riteniamo necessario però fare un passo successivo richiedendo all’Unione Europea che sia esteso anche alle denominazioni vinicole il regolamento 1151 del 2012, che tutela i prodotti agro-alimentari DOP e IGP. Dal canto nostro stiamo lavorando insieme alla creazione di una società che tuteli in modo unitario e rappresentativo a livello internazionale le tre realtà consortili del Prosecco. E abbiamo già aperto un ufficio di corrispondenza a Bruxelles come presidio in seno all’Unione Europea contro le minacce intra e extra UE”. Si guarda poi anche ai Paesi Terzi, dove italian sounding e altri fenomeni di emulazione costantemente minacciano l'originalità del prodotto e di confondere fasce di consumatori che amano il vino italiano. Quest’anno l’Italia festeggia il 50° anniversario della legge che tutela le denominazioni di origine e questa storicità dimostra quanto sia importante per il nostro Paese salvaguardare la propria identità. Il tema della tutela è per noi centrale non solo per offrire garanzie al consumatore ma anche per proteggere il lavoro dei produttori che con serietà ed impegno hanno costruito il successo di questo vino. Una protezione che deve essere garantita anche nei Paesi Terzi. Per ora è stato ottenuto un risultato straordinario grazie agli accordi bilaterali negli Stati Uniti ma il prossimo obiettivo saranno Brasile ed Australia, dove il nome Prosecco non è ancora tutelato”, ha ribdito Innocente Nardi, presidente del Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore. 

A concludere l’incontro è stata Astrid Lulling, Presidente dell’Intergruppo Vino presso il Parlamento Europeo, che ha anzitutto evidenziato l’importanza del Trattato di Lisbona che ha inserito il principio di codecisione attraverso il quale nulla può accadere all’interno della Pac senza l’assenso del Parlamento Europeo. Tale principio permette ai territori di mettere in evidenza i problemi al momento di ogni decisione della Commissione Europea, permettendo al Parlamento di affrontare ed eventualmente bloccare questioni come ad esempio la liberalizzazione dei diritti di impianto. Riguardo la tematica della tutela delle denominazioni di origine, questa va affrontata in modo unitario a livello europeo. In questo modo si possono ottenere risultati di maggior rilievo come ad esempio nei confronti degli Stati Uniti. Con questi ultimi sono stati avviati negoziati che hanno portato recentemente al riconoscimento del nome Prosecco come proprietà intellettuale dell’Italia. L’On.Lulling ha concluso poi il suo intervento, evidenziando come l’intento dell’Intergruppo Vino sia quello di dare soluzioni europee per la viticoltura europea. Il Parlamento Europeo dovrebbe quindi essere visto da tutti i produttori e le organizzazioni dei paesi membri, come un alleato e la visita di questi giorni è di fondamentale importanza proprio per questo motivo.