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Il caso

La nuova frontiera degli inglesi: ora il vino si decanta due volte

07 Aprile 2024
Decanter Decanter

Mentre nelle serie italiane si continua a bere vino impugnando calici dal bevante e non dallo stelo,  gli inglesi dimostrano di essere più avanti, se non nel fare il vino (per ora) almeno nel mostrarne il servizio. 

Nella nuova serie Netflix firmata Guy Ritchie, The Gentlemen si assiste, on screen alla massima espressione del servizio del vino in sala: la doppia decantazione.

Una tecnica di servizio, dedicata ai vini importanti, (che ovviamente nelle scuole di sommelier italiane non si insegna, d’altronde chi la dovrebbe insegnare?), che consiste nel travasare il contenuto della bottiglia in un decanter, filtrandolo, pulire la bottiglia di partenza con acqua per liberarla da ogni sedimento, per poi ri-versarlo dal decanter nella bottiglia originale, dando così l’agio all’ospite di avere sopra il tavolo la bottiglia in tutto il suo splendore, e non un anonimo decanter.

Questo tipo di decantazione è anche una delle parti più selettive dell’esame per diventare Master Sommelier (Somm), (molto diverso dal Master of Wine che del vino prevede solo la teoria). Per diventare Somm, infatti, bisogna sostenere anche un esame di servizio pratico del vino assieme alla quello teorico e alla degustazione alla cieca. Non è un caso che in Italia si punti sempre al Master of Wine, e non al Master Sommelier, dato che il servizio del vino viene considerato, ancora un’arte minore, troppo servile, da camerieri.

Per vedere all’opera i professionisti in questo tipo di pratica consiglio di recuperare gli episodi della bellissima serie Uncork su Apple TV> .

Nel primo episodio della serie inglese ora in streaming su Netflix questa operazione viene messa a servizio di una bottiglia di Romanée-Conti del 2002, icona dei fine wines mondiali, ma che mai era stata protagonista fino ad ora di un’intera scena. 

La doppia decantazione è accompagnata  da un bel dialogo sul vino, ma il dialogo e anche  gli attori sono sullo sfondo, è il vino che occupa il centro della scena.

Mai il vino e il suo servizio erano stati così in primo piano e così a lungo, DRC 2002 è al centro della scena mentre gli attori sono relegati ai margini, Giancarlo Esposito (l’indimenticabile Gus Fring di Breaking Bad, anche lui personaggio amante del buon vino) e Theo James dibattono sull’eterna rivalità tra Bordeaux e Borgogna, e sul valore economico dei fine wines, il vino occupa fisicamente ed emotivamente il proscenio. 

Nei film e nelle serie italiane si sa,  sono sempre tutti a tavola, i dialoghi fondamentali  e i momenti topici accadono sempre nei ristoranti o nelle sale da pranzo delle case, ma il vino è sempre assente, o al massimo trattato come un soprammobile, un elemento del design, tutti mangiano ma nessuno beve. 

Attendiamo tutti con ansia una scena topica di una serie Netflix italiana, dove sul tavolo si decanti (ma forse è chiedere troppo?) o almeno si versi una bottiglia di un Monfortino 2004, o un Biondi Santi Riserva 2015?

Sarebbe bellissimo.