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Il personaggio

Dal bisturi al formaggio, il chirurgo-casaro che produce il Pecorino Siciliano Dop

09 Gennaio 2015
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Renato Mancuso è un medico, ma anche un allevatore e produttore in provincia di Enna 


(Renato Mancuso, il chirurgo-casaro)

La passione per i formaggi ce l’ha nel sangue. Così forte e radicata che, nonostante scelte di vita diverse da quelle dei suoi avi, tutti allevatori, dalla terra non si è mai allontanato.

Renato Mancuso è un medico chirurgo, allevatore e produttore di pecorino siciliano dop. Divide le sue giornate tra il lavoro all’ospedale di Nicosia, in provincia di Enna e l’azienda agricola che gestisce con il figlio Roberto.

Riuscire a parlagli non è facile, perché alle molteplici responsabilità di medico, si uniscono gli impegni di casaro e quelli di presidente del Consorzio Provinciale Allevatori di Enna. Ma quando ci riesci, ti travolge con l’entusiasmo di chi crede che il suo prodotto sia davvero una eccellenza che merita di essere rilanciata.

“Una sorte che dovrebbe toccare a tutto il pecorino siciliano dop – dice il dottore Mancuso – che è un prodotto di altissima qualità, salubre, con tutto il sapore della nostra terra”.

Lui ha voluto recuperare le tradizioni della sua famiglia e si è spinto oltre, trasformando il latte delle sue pecore, circa 350 che pascolano in libertà e che si nutrono solo di granaglie prodotte in azienda, in 40 quintali di pecorino siciliano prodotto seguendo il disciplinare della dop. E da un anno lo commercializza, principalmente a catene della grande distribuzione. Un anno fa è entrato a far parte del Consorzio Volontario di Tutela del Pecorino siciliano dop e il suo obiettivo è quello di aumentare la produzione del formaggio per partire alla conquista dei mercati esteri. La sua, però, non è una operazione esclusivamente finanziaria, ma anche culturale.

“Dopo anni di omologazione del sapore siamo tornati a fare il formaggio come lo facevano i nostri avi senza però avere un disciplinare di produzione – afferma -. Noi vogliamo privilegiare tutto ciò che è nostro, ciò che è siciliano perché storicamente siamo i depositari del gusto e quindi bisogna ambire a diventare centro di irraggiamento dell’eccellenza. Questo formaggio nasce da un latte di altissima qualità che diventa un formaggio di qualità. Ha una pasta compatta e al suo interno si ritrovano tutti i sapori della terra siciliana, dalle essenze foraggere alle nocciole, che poi vengono esaltati dalla stagionatura che dura almeno quattro mesi. È ottimo anche come fine pasto e bisogna incoraggiare i consumatori a provarlo – conclude –  così capiranno da soli le differenze con altri prodotti”.    

Clara Minissale