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Il personaggio

Giuseppe Arena e il gusto Gianduia di Capo Peloro: “Una ricetta segreta che mi ha insegnato mio nonno”

03 Novembre 2023
Giuseppe Arena e la gianduja di Capo Peloro Giuseppe Arena e la gianduja di Capo Peloro

L’arte di fare il gelato l’ha imparata presto Giuseppe Arena. Racconta di avere preparato la sua prima granita a sette anni, sotto la supervisione di nonno e papà. Perché per gli Arena, lavorare gelati, sorbetti e granite a Messina è una questione di famiglia che, anche oggi, si tramanda alle generazioni successive. E così, affacciata sul lago di Ganzirri, ad una decina di chilometri dal centro cittadino, questa gelateria a conduzione familiare porta avanti la propria tradizione dal 1945. Nel tempo Giuseppe Arena, messinese doc, classe 1975, ha messo insieme esperienza e riconoscimenti locali e nazionali, diventando un punto di riferimento per la Città dello Stretto e scrivendo la sua storia, fatta di impegno, dedizione, esperienza e studio.

Ama definirsi “un artigiano che sperimenta con curiosità l’accostamento di prodotti di alta qualità, stando attento alle esigenze dei consumatori e mantenendo un senso etico e di responsabilità nei confronti dei suoi clienti”. E così, nel suo locale di via Consolare Pompea, si trovano gelati artigianali e granite, che lo hanno reso celebre, ma non mancano anche prodotti della tradizione messinese gelatiera come il giandujotto o il cono da passeggio. “Quest’ultimo – racconta – è nato negli anni 50 del secolo scorso quando ai gelatai è stato chiesto di creare un cono che si potesse mangiare passeggiando. I gelatieri, allora, hanno inventato questo cono costituito da una cialda diversa, più dura, sulla quale viene messo il gelato che poi viene interamente ricoperto dal cioccolato. Ne è venuto fuori una sorta di pezzo duro che è stato chiamato cono da passeggio”.

Ma la vera specialità, quella per cui la gelateria di Arena val bene una deviazione o una sosta, è il gelato gianduia – gusto celebre a Messina, un’eredità lasciata dai Savoia e subito entrata a far parte del patrimonio gastronomico della città – che qui prende il nome di gianduia Capo Peloro, in omaggio alla punta estrema nord orientale della Sicilia, nel cui territorio si trova la sua gelateria con vista sul lago. “La pasta gianduia con la quale preparo questo gelato nasce da una ricetta di mio nonno – racconta il maestro gelatiere messinese – Negli anni ’50 non esistevano le paste per gelateria già pronte, ma dovevano preparare tutto i gelatai. In questa ricetta di famiglia c’è un ottimo equilibrio degli zuccheri. La gianduia è costituita per una percentuale da nocciole e per un’altra da cacao – spiega – e io lavoro con nocciole siciliane e con un cacao calibrato, senza aggiungere zuccheri che ne altererebbero il gusto”. Il risultato è un gelato che al palato esprime un irresistibile, cremoso ed equilibrato mix di nocciole e cacao, rendendo questo gelato uno dei sapori di Messina da non perdere.