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Il personaggio

Un anno senza Marco. Il ricordo di Soldera, La Fauci e Occhipinti



19 Marzo 2012
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Un anno senza Marco.

Marco, ovviamente è Marco De Bartoli (nella foto). Lo vogliamo ricordare affidandoci alle parole di tre produttori di vino che lo hanno conosciuto a lungo. Il vuoto lasciato nel mondo del vino non è di quelli che passano inosservati. De Bartoli e il vino erano un tutt’uno soprattutto per una città come Marsala che ha tantissimo bisogno di personaggi carismatici e controcorrente. “Marco è stato il mio mentore – dice Giusto Occhipinti, titolare dell’azienda Cos a Vittoria –  se non lo avessi conosciuto forse non avrei continuato a fare il vino. Era un uomo straordinario, di spiccata personalità. Mi ha dato tantissimi input per andare avanti. Era una serbatoio di energia. La cosa più importante che mi preme sottolineare, è stato che quest’uomo ha dato uno scatto d’orgoglio alla Sicilia nel settore vitivinicolo”. Occhipinti continua. “Tanti produttori gli devono alcuni dei recenti successi, perché è stato merito suo se la Sicilia ha avuto un richiamo forte sia a livello nazionale che a livello internazionale. È stato una leva che ha spinto un’intera generazione. L’ha fatto con un vino, il Marsala, che ancora oggi, malgrado tutto, “resiste”. Basti solo pensare che dieci, quindici anni fa in un ristorante di New York, l’unico vino italiano presente, che spiccava tra i vari vini francesi ed esteri era quello suo. Marco era un serbatoio di energia al quale attingere, più che un amico, era un fratello. Dall’apparenza un uomo duro, ma dal cuore tenero e caratterizzato da un carisma eccezionale”.

Anche Enza La Fauci, produttrice di Faro a Messina,  ricorda Marco sottolineando come, oltre che un grande uomo del vino, Marco fosse prima di tutto un amico. “Mi ha dato sempre ottimi consigli non solo a livello professionale, ma anche a livello privato”. E aggiunge:  “Ci sarebbero tante cose da dire, ma una cosa vorrei sottolineare: era un uomo di poche parole, ma gli bastavano per centrare le questioni importanti della vita, aveva questa grande dote. Era sintetico e incisivo”.

Gianfranco Soldera, titolare di  Case Basse è uno dei più grandi produttori di Brunello di Montalcino. Anche Soldera ricorda con orgoglio il suo amico Marco  che giudica tra i migliori produttori italiani insieme a Gravner e Conterno. “È stato un uomo rivoluzionario – dice Soldera – che ha fatto la storia del vino. Basti solo pensare a ciò che ha fatto col Marsala che grazie a lui, seppur inflazionato, suscita ancora interesse nel mondo del vino”. Soldera poi sottolinea l’unicità dei vini di De Bartoli. ” E’ stata questa la sua vera forza grazie a un lavoro svolto con grandissima passione, lavoro duro e meticoloso. Ora tocca ai figli, Renato, Sebastiano e Giuseppina, prendere il testimone e tenere alto il nome dell’azienda”.

M. A. P.