Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Benanti: enoturismo e canale Horeca da decifrare. Una risorsa i nostri clienti privati

13 Marzo 2020
Antonio_Benanti_2 Antonio_Benanti_2

Le vendite del vino? Sarà un anno in trincea. L’Horeca é nel caos. E chi ha clienti privati nel mondo se li tiene stretti.

Come pensa di fare la cantina Benanti, i cui vini sono ormai tra le icone dell’Etna da bere. Antonio Benanti, presidente dell’Etna Doc è anche il patron assieme al fratello Salvino della cantina con sede a Viagrande. Sul Vinitaly Benanti suggerisce un rinvio al 2021 mentre sembra sicuro anche lo slittamento dell’evento che il consorzio aveva organizzato a fine maggio a Catania.

Il mondo del vino è in subbuglio per le fiere rinviate e gli effetti del coronavirus. Qual è lo stato d’animo dell’azienda Benanti?
“Stiamo affrontando una situazione straordinaria e del tutto nuova per tutti noi, dovuta esclusivamente a fattori esogeni. Nel 2020 l’enoturismo sarà molto limitato ed il mercato Horeca non potrà dare le consuete soddisfazioni. Noi per fortuna siamo presenti in quasi 60 mercati e possiamo contare su una buona base di clienti privati e questo può essere importante. Non siamo felici ma rimaniamo lucidi, concentrati, reattivi ed ottimisti. Proposte? Comunicare bene diffondendo tutte le buone notizie che meritano di essere diffuse, sollecitare con maggiore proattività il mercato dei clienti privati e mantenere un dialogo costante con importatori, distributori, fornitori e clienti, concordando con ciascuno di essi le modalità migliori per superare il periodo di crisi mondiale dovuto alla pandemia”.

Una curiosità: quanti appuntamenti avevate fissato al Prowein e quanti al Vinitaly?
“Al ProWein avevamo una manciata di importanti appuntamenti, ma siamo sicuri che ne sarebbero stati fissati altri, così come in fiera senza dubbio ci sarebbe stato tanto interesse per l’azienda Benanti e per l’Etna. Per il Vinitaly stavamo costruendo il solito, fittissimo calendario di appuntamenti, sia con i nostri distributori e importatori che con nuovi potenziali partner. Ci stavamo preparando ad un Vinitaly molto promettente”.

Il Vinitaly a giugno. Teme una edizione in versione ridotta?
“Sì, sinceramente sì. Veronafiere sta attendendo il 3 aprile per prendere una decisione definitiva. A mio avviso un’edizione a giugno sarebbe meno partecipata e meno utile. Noi, come azienda Benanti, saremmo più contenti se la manifestazione non si tenesse quest’anno”.

Come è iniziato il 2020 dal punto di vista commerciale per la vostra cantina?
“Abbiamo avuto un primo bimestre del 2020 davvero eccellente e questo era proprio l’inizio che ci aspettavamo, visto che il 2019 è stato il nostro miglior anno di sempre. Nel corso del mese di febbraio avevamo trascorso tre settimane esaltanti negli Stati Uniti, un mercato fantastico. Nelle ultime due settimane lo scenario è stato stravolto e adesso ci stiamo organizzando molto rapidamente, con spirito battagliero, per vivere un anno “in trincea”, che però potrà renderci più forti”.

Pensate che questi stravolgimenti possano cambiare il modo di vedere le fiere e le strategie commerciali del mondo del vino? Qualcosa cambierà in questo ambito? Cosa si inventeranno i produttori per vendere il vino?
“A mio avviso le fiere sono e saranno sempre importanti perché il nostro settore è fatto di incontri, di relazioni, di degustazioni e di emozioni. È altrettanto importante però promuovere il proprio vino ed il proprio territorio in giro per il mondo e ricevere in azienda giornalisti, importatori, distributori e appassionati. Non è un dramma saltare le fiere ogni tanto. Va curato molto anche il rapporto con il privato, ma ovviamente in sinergia con il proprio network di distributori ed esercenti, che sono nostri partners e che sanno raccontare e valorizzare il nostro vino”.

Siete preoccupati per l’utilizzo dei fondi Ocm per la promozione? Che ne pensa dell’idea di chiedere di spalmare l’utilizzo su 24 mesi e non su 12?
“Non sono preoccupato perché sicuramente si utilizzerà il buon senso, del resto la situazione è nota a tutti. Sono favorevole a spalmare tutto in due anni”.

La Doc Etna di cui è presidente sta organizzando un evento a fine maggio per far conoscere il territorio e i vini del vulcano a giornalisti italiani e stranieri. Teme che possano esserci rinvii a causa dei trasporti limitati da vari Paesi del mondo verso l’Italia?
“Questo è un argomento caldissimo naturalmente e ne parliamo ogni giorno in Consorzio. È fondamentale che ci siano le migliori condizioni per la riuscita dell’evento istituzionale del Consorzio. Abbiamo ragionato sul periodo migliore e lo comunicheremo a stretto giro”.

C.d.G.