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Scenari

I prodotti Slow Food delle Madonie consegnati a casa: nasce un gruppo di acquisto solidale

03 Aprile 2020
Alberto_Battaglia_e_i_Carusi_della_terra_di_Scillato_2 Alberto_Battaglia_e_i_Carusi_della_terra_di_Scillato_2

di Francesca Landolina

La produzione agricola non si ferma, un raccolto non si butta e gli animali da allevamento, come le vacche da latte, non possono essere abbandonati.

E se è vero che di necessità si fa virtù, ecco che nasce l’iniziativa promossa da alcuni produttori di prodotti Slow Food delle Madonie. In sintesi, un paniere di bontà, un listino prezzi adeguato e senza rincari e consegne a domicilio su Palermo e provincia per un nuovo Gruppo di Acquisto Solidale (Gas), che cresce di settimana in settimana. Tutto è nato dall’idea dei produttori della varietà arancia Biondo di Scillato, “I carusi della Terra”, 4 produttori dai 25 ai 47 anni, e da Sandra Invidiata produttrice di prodotti lattiero caseari e della provola delle Madonie di Collesano, che nel 2014 ha ricevuto il nostro premio Best in Sicily come miglior produttrice di formaggio. Perché non iniziare ad unire le forze e a creare un sistema per un paniere di prodotti da consegnare a casa? Questa è la domanda che hanno rivolto a sé stessi e a cui hanno dato pronta risposta. E adesso, ai loro prodotti si aggiungeranno anche i peperoni di Polizzi Generosa, per un “paniere slow food” delle Madonie ancora più completo.

(Sandra Invidiata)

“L’iniziativa è nata dalla riflessione sul fortissimo disagio economico e sociale a cui ci ha spinto la pandemia Covid-19 e dai numerosi interrogativi che ci siamo posti davanti al blocco di quasi tutte le vendite – racconta Alberto Battaglia de “I Carusi della Terra” di Scillato – Nella normalità, siamo sempre pieni di lavoro e non riusciamo mai a creare progetti che ci mettano in rete aiutandoci a fare squadra, ma oggi troviamo in questo mezzo un’opportunità che vogliamo portare avanti anche quando tutto sarà finito. Abbiamo iniziato con la consegna a domicilio delle arance varietà Biondo di Scillato e proseguiremo con le albicocche u’ sciddataru, presidio slow food, unendole ai prodotti lattiero caseari di Sandra Invidiata a Collesano. Nella fase iniziale abbiamo creato una gestione di consegne a domicilio e un listino prezzi che abbiamo inoltrato ai soci della condotta Slow Food di Palermo, dai quali riceviamo un aiuto per la diffusione della nostra offerta, tramite un semplice messaggio via WhatsApp. La risposta è positiva. In una settimana siamo passati da 13 a 50 clienti privati. Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di trovare alternative di vendita e di instaurare rapporti diretti con i consumatori. In più, per quanto ci riguarda, constatiamo maggiori profitti per la vendita delle arance. Sono tanti i privati che ci chiedono il prodotto fresco, raccolto e portato a casa”. 

In tutti i casi si tratta di piccole produzioni di nicchia e di massima qualità. Nel comune di Scillato, per esempio, oggi sono solo 25 ettari gli di agrumeti, dei quali più della metà coltivati a Biondo di Scillato. L’annata 2020 porterà ad un raccolto di circa 250 quintali. La raccolta iniziata a fine marzo si concluderà a maggio. Si tratta di una varietà tardiva ed endemica. “Non ombelicata – spiega Alberto Battaglia -, più piccola con buccia sottile, ricca di oli essenziali, presenta semi e rappresenta simbolo di purezza genetica. E poi c’è la nostra albicocca iscritta nel registro varietale come u’ sciddataru. È una varietà precoce, che si comincia a raccogliere a fine maggio. Abbiamo solo 5/6 ettari dedicati a questa particolare varietà. La globalizzazione e l’immissione di albicocche ibridate purtroppo ne hanno fatto perdere la produzione. Ma adesso ci si crede di più. E cerchiamo di recuperare. Nel 2019 ne abbiamo prodotto 40 quintali”.

Ma torniamo a ciò che sta accadendo con la vendita a domicilio. “Stiamo iniziando a vendere molte arance – prosegue Battaglia – Sicuramente la vendita è aumentata, perché prima eravamo limitati al mercatino del contadino a Villa Filippina a Palermo e a Cefalù e ai gruppi di acquisto nazionali; in questi giorni poi, i corrieri non ci garantiscono la consegna in tempi adeguati. I nostri canali sono chiusi. Generalmente vendiamo in cassetta da 5 o 10 chilogrammi. Con queste consegne a domicilio, siamo riusciti a vendere circa 400 chili di arance a settimana. Prima ne vendevamo 250 chili circa quindi parliamo di un 30 per cento in più. E soprattutto stiamo attuando una politica di prezzi vicina ai clienti, abbassandoli un po’. Vendiamo le arance Biondo di Scillato a 1,20 euro al kg invece di 1,50 al kg. Spero che questo canale di vendita continui oltre questo periodo, anche attraverso i social”. 

Un po’ diversa è la situazione per quanto riguarda la vendita dei prodotti lattiero caseari. Il crollo delle vendite per la produttrice Sandra Invidiata è di circa il 90 per cento. “Qui a Collesano siamo solo in due a produrre la provola delle Madonie. Siamo sicuramente in emergenza – racconta – La maggior parte dei nostri clienti faceva parte del settore Horeca e del settore turistico alberghiero. Vi lascio immaginare il disastro. I nostri più importanti distributori hanno chiuso. Produciamo prodotti di nicchia che non si distribuiscono nella grande distribuzione. Resistiamo attraverso i negozi bio, ma per il resto siamo fermi. Al supermercato, la gente acquista formaggi industriali non artigianali. Il Galbanino e non la provola delle Madonie. Questa iniziativa, economicamente, investe per me circa il 5 per cento delle vendite, forse anche meno, ma ha un valore che va oltre. Ci dona e mi dona carica emotiva. Pensate che chi alleva animali o produce non può fermarsi, abbiamo costi alti e continui e non possiamo abbandonare il nostro lavoro. Non possiamo fermare le vacche da latte: o le mungi o non le recuperi più. Fino a ieri non avevamo scorte, ma se continuiamo così non avremo dove mettere i nostri prodotti e avremo di sicuro prodotti più stagionati. Continuiamo a trasformare 600 litri di latte al giorno. Andiamo avanti. E po’ questa esperienza con i ragazzi de “I Carusi della Terra” mi conferma che nella vita bisogna avere sempre un ventaglio di opportunità. Almeno, se sei in difficoltà, intravedi uno spiraglio. Anche da Catania arrivano richieste per i nostri prodotti. La Sicilia si mobilita in difesa dell’eccellenza”.

(Roberta Billitteri)

E anche i peperoni di Polizzi Generosa si aggiungeranno al paniere proposto. Roberta Billitteri, presidente dell’associazione produttori fagiolo Badda, presidio Slow food, di Polizzi Generosa, che comprende circa 6 produttori attivi, e produttrice anche di peperone di Polizzi Generosa (anch’esso presidio Slow Food), afferma la disponibilità ad aderire al progetto di nascita del gruppo di acquisto solidale. “Le scorte di fagiolo Badda – afferma – sono ormai in esaurimento, ma pensiamo di aggiungere al paniere le nostre confetture di peperone ideali per formaggi semi-stagionati o in abbinamento a carni bianche. Anche per noi, tutto il canale di vendita è bloccato, perché i nostri sono prodotti di nicchia e non da Gdo. Il progetto messo in piedi per il domicilio su Palermo e provincia è interessante, vede nascere un grande Gas su base cittadina”.

Grande entusiasmo si diffonde intanto tra i Carusi di Scillato, che così facendo sembrano dare una risposta ai giovani concittadini increduli. “Fino agli anni ’80 a Scillato la produzione di arance garantiva una forte remunerazione – spiega Battaglia – Da qui partivano 7-8 camion al giorno che rifornivano l’intera Sicilia. Poi l’abbandono. Furono tagliati gli alberi di arance per piantare uliveti. E abbiamo perso biodiversità. Negli ultimi quattro anni però, noi 4 produttori dell’associazione I Carusi della Terra abbiamo risvegliato gli animi. Andiamo in giro a recuperare i giardini degli anziani, concordiamo il prezzo per raccogliere le arance e le selezioniamo. Gli anziani restano contenti perché vedono riattivare un mercato dopo un ventennio di abbandono. Il resto dei giovani invece non crede ancora. A volte alcuni ci dicono: “’Levateci mano’. Ma dove pensate di arrivare?”. Una comunità che scoraggia non è una buona cosa, ma noi continuiamo a crederci e vogliamo dimostrare ai nostri giovani, soprattutto, che il futuro riparte proprio dalle nostre origini ed è solo ad esse che dobbiamo credere”.

Per info e acquisti contattare Alberto Battaglia (de I Carusi della Terra), 329 0848032