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Sette grandi donne per sette grandi vini: la degustazione "iconica" non delude

La degustazione è di quelle storiche. Ma alla fine "perde" un pezzo.
Al tavolo, lunghissimo, allestito in Sala Tulipani al PalaExpo, 7 grandi produttrici di vino, due giornaliste e una donna che non sa stare mai ferma. Stevie Kim, managing director di Vinitaly International Academy ha voluto fortemente questa degustazione, nel giorno del debutto della 54esima edizione del Vinitaly dal titolo che già dice tutto: "Iconic women in Italian Wine". Ed era riuscita nell'intento, di mettere nello stesso tavolo, due grandissime giornaliste del mondo enoologico, che scrivono per due riviste concorrenti: Monica Larner di “Wine Advocate” e Alison Napjus di “Wine Spectator”. Solo il Covid ha scombinato i piani della Kim, visto che la Larner è rimasta a casa a causa proprio del virus ed ha partecipato alla degustazione attraverso internet. La Kim ha voluto un grosso applauso per la Larner che si è emozionata. Insomma l'incontro è solo rimandato. Per il resto, "the show must go on" diceva un tale. E la degustazione si è fatta in una sala gremita all'inverosimile, con stragrande partecipazione femminile. Al tavolo d'onore sette produttrici italiane proprietarie di altrettante cantine storiche che hanno fatto e continuano a fare la storia dell'enologia italiana: Marilisa Allegrini, Albiera Antinori, Chiara Boschis, Elisabetta Foradori, Elena Fucci, Priscilla Incisa della Rocchetta e Arianna Occhipinti. E nei calici i loro vini-simbolo: Amarone della Valpolicella Docg Classico Riserva “Fieramonte” 2012; Toscana Igt “Tignanello” 2018; • Barolo Docg Cannubi 2010; Vigneti delle Dolomiti Igt Nosiola “Fontanasanta” 2015; Aglianico del Vulture Doc “Titolo” 2012; Bolgheri Sassicaia Doc 2013; Terre Siciliane Igt Frappato “Vini di Contrada BB” 2019. Le produttrici hanno raccontato la storia della loro cantina, narrando l’anima più autentica del vino italiano. Una degustazione molto bella che ha dimostrato di come le donne sappiano portare un contributo significativo con la forza della speranza e dell’aspirazione al futuro.
C.d.G.
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