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Vinitaly 2022

La Puglia dei grandi vini bianchi: “Un comparto che sta sempre di più crescendo”

15 Aprile 2022
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“La Puglia è una regione di grandi rossi, ma non di bianchi”.

Questa affermazione è obsoleta, ma non insolita. Per sfatare questo preconcetto all’argomento è stato dedicato l’ultimo dei tre appuntamenti di “Puglia Carosello – Vini, temi, guide”, il format pensato e realizzato da Rp Consulting per il Vinitaly 2022. La masterclass, tenutasi nell’area dell’enoteca regionale, è stata intitolata “La Puglia che vinifica in bianco, tra vini fermi e bollicine”. Alessandra Piubello – esperta giornalista e curatrice della Guida Oro i Vini di Veronelli – ha condotto e coinvolto la platea nel viaggio sensoriale attraverso il winetasting. “In Puglia le denominazioni di origine per il vino sono: 4 Docg, 29 Doc di cui 4 Doc esclusivamente dedicate ai bianchi e 6 Igt – ha sottolineato Alessandra Piubello -. I bianchi rappresentano il 34% della produzione totale con l’impiego di circa 30 mila ettari di superficie vitata”. I vini bianchi si ottengono da varietà autoctone quali Bombino Bianco, Malvasia Bianca, Verdeca, Fiano, Minutolo, Bianco d’Alessano, Moscato Bianco e Pampanuto. È una fetta di mercato sempre più importante della produzione e dell’enologia regionale, il comparto ha appeal e tira.

(ph Vito Gallo)

I bianchi sorprendono per la loro piacevolezza e struttura, con la bella stagione alle porte sono l’ideale per accompagnare un semplice aperitivo o più portate a base di pesce o sughi non troppo elaborati, sono armonici, equilibrati e non sovrastano i sapori. Pochi sanno che nessun paese al mondo come l’Italia produce una così vasta gamma di orange wine, ovvero i vini ottenuti da uve a bacca bianca vinificate come se fossero rosse, fermentate a contatto con le bucce, talvolta anche con i raspi. I giovani viticoltori pugliesi, curiosi e intraprendenti sono stati conquistati da questa categoria di vini un tempo bistrattata e si sono cimentati nella loro produzione con un buon successo. I consumatori a loro volta apprezzano. La degustazione ha offerto la possibilità ai partecipanti di scoprire e valutare una di queste novità. La tradizione bianchista in Puglia è in forte crescita e merita di emergere.

I vini in degustazione:

Cinqueò Locorotondo Verdeca 100%
Al naso note di albicocca, menta, bergamotto e rosmarino. Bocca fine, strutturatA, il finale è rotondo e persistente.

Alice Produttori Manduria
Verdeca 100%. Al naso erbe aromatiche, biancospino e agrumi. Palato persistente e piacevole, bouquet di fiori sul finale.

I Sierri Cosimo Taurino
Chardonnay 100%. Al naso frutta matura, albicocca. Al palato erbe aromatiche, intenso e dal carattere deciso.

Le Pitre Mottura Salice Salentino bianco
Fiano e Chardonnay. Al naso note floreali e frutta tropicale. In bocca è fresco, fine e persistente.

Castilio Cardone vini
Minutolo 100%. Al naso è intenso e complesso, evidenti le note fruttate. Al gusto sapido ed equilibrato.

(ph Vito Gallo)

Rampone I pastini
Minutolo 100%. Al naso erbe aromatiche e agrumi. In bocca ha una buona acidità e persistenza.

Luna Conti Zecca
Malvasia bianca e Chardonnay. Al naso note di frutta esotica e vaniglia. Al gusto complesso e sapido.

Santaloja Mirvita
Moscato bianco di Canelli 100%. Evidenti le note aromatiche. Buona struttura, fine e persistente.

Bianco di Negroamaro Claudio Quarta
Negroamaro 100% vinificato in bianco. Note di gelsomino e camomilla. Equilibrato, consistente e di struttura.

Minù Vetrere Orange wine
Minutolo 100% macerato per 4 giorni sulle bucce. AL naso note agrumate, elegante, fresco.

C.d.G.