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Il caso

Sir Rocco Forte: la Sicilia può diventare la prima destinazione turistica nel mondo

30 Maggio 2019
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Parla il patron del Verdura al forum Unicredit dedicato ad agricoltura, turismo ed export. “Troppa burocrazia, poca organizzazione ma potenzialità enormi. Voglio continuare a investire nell’Isola per creare un polo del lusso


(Sir Rocco Forte)

di Francesca Landolina

“La mia ambizione è quella di creare un polo turistico di lusso in Sicilia. Perché l’Isola può diventare la più importante destinazione turistica nel mondo. Ha tutto, compresi il grande senso di ospitalità e un sorridente modo di accogliere. E poi il cibo, il vino…”. 

Rocco Forte parla a una platea attenta, quella del Forum Unicredit dedicato al turismo, all’export e all’agricoltura. E lascia capire così che dopo il Verdura e Villa Igiea potrebbe esserci ancora un nuovo investimento importante in Sicilia per completare una trilogia tra hotel e resort e creare un polo del lusso a cui Forte crede molto. Ad ascoltarlo ci sono tanti imprenditori e poi esperti ed addetti ai lavori dei tre comparti oggetto dell’iniziativa di Unicredit. Sir Forte doveva essere presente a Villa Malfitano a Palermo, sede del forum. Si è collegato telefonicamente da Londra, un’influenza lo ha trattenuto nella capitale inglese. Ma la raucedine non ha intaccato la verve dell’imprenditore italo-inglese che tanto sta scommettendo sulla Sicilia. A tratti ironico, tranchant, visionario, in appena 10 minuti ha tracciato un quadro impietoso della Sicilia seppur carico di speranze.

Per esempio rivolgendosi agli imprenditori siciliani ha spiegato “Voi navigate sicuramente meglio di me in questo mare siciliano. E sapete quante difficoltà si incontrano. Ricordo alcune vicende legate al momento della nascita del Verdura Resort. Ho speso 140 milioni in Sicilia, mi aspettavo un’accoglienza amministrativa più “calda”. Non c’è stata. Il mio giro per assessorati non finiva mai. Sono stato aiutato da Gianfranco Miccichè, a quel tempo ministro a Roma, e dall’ex presidente della Regione Totò Cuffaro. La Sicilia è quel luogo in cui ti capitano cose inimmaginabili, per esempio di ricevere un occhiolino da un amministratore pubblico, che solo in seconda battuta, comprendi. Significa “fidati che si sistema tutto”.Ed è così che il Verdura riuscì ad avere la concessione per il campo a 18 buche. Le norme ne prevedevano solo 17, assurdo. Oggi il Verdura Resort è la destinazione scelta, per sei anni consecutivi, da Google e il loro mega evento The Camp e nel comune di Sciacca ha creato un indotto di circa 1.000 piccole aziende e di altrettanti lavoratori. Me lo ha detto il sindaco conferendomi la cittadinanza onoraria”.

E lo scorso anno è arrivata l’acquisizione di Villa Igiea>, comprata per 25 milioni di euro. “A Palermo – racconta sir Forte – ho trovato porte aperte dal sindaco Leoluca Orlando. Quell’hotel merita di essere messo a posto e Palermo merita il suo grande hotel. È una struttura bellissima ma degradata che nel tempo è stata gestita male”. Poi riprende con temi molto cari agli imprenditori: “In Italia c’è troppa burocrazia, le tasse per le imprese e per il lavoro sono troppo alte. Quelle sul lavoro pesano per il 50 per cento. Le leggi sono impossibili e c’è scarsa organizzazione. In Inghilterra c’è una linea più liberale, il costo del lavoro è un terzo di quello italiano e altrettanto le tasse”. Cosa fare? “Qui in Sicilia bisognerebbe semplificare il giro degli assessorati, favorendo gli investimenti con prestiti agevolati e a fondo perduto. Senza banche non si va da nessuna parte”. Ma è la Sicilia e vale la pena investire e sfidare le difficoltà. Bellezza paesaggistica e monumentale, cultura, storia, cibo e vino. “Lo stesso vino che nel passato era imbevibile e che ora inizia a posizionarsi tra i più apprezzati per qualità nel mondo. I produttori di vino hanno fatto tanto – continua citando, come esempio, il caso di Planeta – Voi sapete bene che il successo di un imprenditore dipende dalla sua capacità di superare le difficoltà. Noi tutti facciamo e faremo la nostra parte per far crescere la Sicilia”. Applausi.

Per sir Rocco Forte, l’Italia è al centro del suo cuore e non solo del suo business: nell’anno fiscale 2017-2018 il Rocco Forte Hotels ha fatturato 206 milioni di sterline. L’Italia, nel mosaico di alberghi, sparsi nel mondo, è la memoria trasmessa dal padre Charles ma, nella geografia del gruppo, è fondamentale. Un’importanza sempre più rilevante riveste la Sicilia. “Ma serve una strategia di governo chiara – ha detto in più occasioni ribadendolo al forum Unicredit –. E più facilitazioni per chi investe”.