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Il caso

Nella città-presepe illuminazione a led a luce fredda: chef e albergatori si schierano con il “no”

27 Giugno 2019
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La polemica a Modica


(Modica di notte)

di Giorgio Vaiana

Il paesaggio notturno mozzafiato di Modica, quello che a tutti fa pensare ad un preepe, rischia di perdersi per sempre. Conservate bene le fotografie se le avete. Perché a breve, la città-presepe di Modica, in provincia di Ragusa, patrimonio Unesco, potrebbe cambiare fisionomia per sempre. 

Il motivo è nella sostituzione dell'impianto di illuminazione pubblica. Via le vecchie lampadine al sodio, dal caratteristico colore gialle ed ecco spuntare le nuove, moderne ed efficienti lampade a led. Ma c'è un però. La ditta che si sta occupando della sostituzione, la Gemmo Spa, sta utilizzando lampade a led di 3.000 gradi Kelvin che danno una luce abbastanza fredda. “Effetto cimitero” lo hanno definito. Un esempio simile lo abbiamo nella bellissima isola di Ortigia a Siracusa. Anche qui è stata scelta una luce fredda. Il risultato? Ortigia ha perso gran parte del suo fascino. I cittadini modicani, dunque, vogliono evitare questo rischio. E si sono mobilitati in massa. Ma nel palazzo di città, il sindaco Ignazio Abbate non risponde. Anzi, da quel che pare, vuole controbattere con un'azione legale alla Sovrintendenza dei Beni Culturali che ha chiesto di rivedere il progetto di illuminazione del centro storico di Modica. Paolo Failla è proprietario di Palazzo Failla. “Credo che prima di fare un'operazione del genere bisognava anche sentire il parere dei vertici Unesco – dice – e pensarci due volte. I colori dei palazzi di Modica vengono esaltati dalla luce calda. Il sindaco deve fare marcia indietro. Certo, capisco che non sarà un'operazione facile per via delle spese già affrontate, ma non si può stravolgere una città così”. Pare che la ditta e il sidnaco si appiglino ad una sorta di capitolato presente: cioè le lampadine che sono state usate, sarebbero consentite per l'installazione nei centri storici. Ma andrebbe fatta una valutazione diversa e, soprattutto, un progetto illuminotecnico che nessuno a Modica, afferma di aver mai letto: “L'aspetto di Modica è molto diverso – continua Failla – Anche a Noto mi dicono che è stata fatta un'operazione simile. Devo andare a vedere”. La Gemmo sta facendo l'aggiornamento tecnologico dell'illuminazione pubblica in tantissimi comuni della Sicilia utilizzando, praticamente, sempre le stesse lampadine a led. 


(I vari tipi di luce led)

“A me pare una grossa cavolata (in realtà non usa proprio questo termine, ndr) – dice Lorenzo Ruta, chef patron di Taverna Migliore – E' una cosa senza senso. Modica ha questa particolarità, di questo paesaggio notturno fantastico. Non capisco perché bisogna distruggere quello che di bello c'era stato lasciato. Io sfido a trovare qualcuno che osservi Modica di notte, com'è adesso con la luce calda e che sembra un presepe e dica che non è bella. Ci vuole la luce gialla. Non serve discutere e fare ragionamenti. Lo capisco io che non sono un esperto, figurarsi chi esperto lo è per davvero. Spero che prevalga il buonsenso e l'amministrazione comunale si occupi delle cose veramente necessarie per questo paese, come i servizi e gli intrattenimenti per i turisti, la sistemazione delle periferie, che sono abbandonate, tra rifiuti, erbacce e voragini per strada”. 

“Bisogna far comprendere all'amministrazione conunale quanto sia sbaglita questa decisione – dice Accursio Craparo, chef una stella Michelin – L'altro sera sono arrivato in via Grimaldi, una delle strade in cui è già stata installata la nuova illuminazione e pensavo di aver sbagliato strada. Ho parlato con il sindaco. Ho chiesto di rivedere la decisione. Ok al risparmio energetico, ma cerchiamo di rispettare la storia di Modica. Le luci fredde non fanno lo stesso effetto delle luci tradizionali a cui ci eravamo abituati e che avevano reso speciale la nostra città. Noi, insieme ad altri colleghi e agli albergatori, stiamo cercando di sensibilizzare i modicani. Poi cercheremo di far riflettere l'amministrazione comunale, sperando che possa fare marcia indietro”. 

“Così si rischia di perdere la tipicità del territorio – dice Pierpaolo Ruta dell'antica dolceria Bonajuto – Si parla di rispamio energetico, ok. Ma ci vuole logica nel fare determinate scelte. Così si consegna ai cittadini un territorio completamente diverso. Non c'è mai stato, tra l'altro un vero confronto con l'amministrazione comunale. Manca un progetto di illuminazione, magari qualcuno con cui relazionarsi, tipo un esperto di illuminotecnica. Ora c'è anche il “no” della Sovrintendenza che avrebbe ordinato la sospensione dei lavori. Eppure tutto tace. Qui si continua a far finta di niente. Mi pare di vedere una scena del celebre film del grande Alberto Sordi “Il Marchese del Grillo”, quando dice “Io so' io e voi nun siete un cxxxo”. Eppure queste persone che siedono al governo della città devono avere ben chiaro che sono “pro-tempore” e non si possono permettere di decidere le sorti di questo territorio in maniera così drastica senza prima aver reso partecipe la cittadinanza che ci vive e ci lavora e magari ha investito tanti soldi”. 

La questione nasce dalla mancanza, pare di un progetto illuminotecnico che, in caso di centro storico così pregiato dal punto di vista artistico e, soprattutto, tutelato dall'Unesco come questo, doveva essere redatto. Non è possibile, infatti, installare le prime lampadine che capitano per le mani. “C'è un meraviglioso panorama la notte – dice Marco Giunta, titolare di Casa Talìa – e ora si nota con forza questo drastico cambiamento che, per fortuna, in questo momento è solo limitato ad alcune zone di Modica. Ma hanno davvero cambiato tantissime luci. Insieme ad altri modicani abbiamo iniziato questa forma di protesta, raccogliendo anche oltre mille firme, perché desideriamo sapere il perché di questa scelta. Non siamo contro il risparmio energetico, badate bene. Ma esistono le luci a led a luce calda. Si utilizzino quelle. Una della cose meravigliose che ci sono a Modica è proprio lo spettacolo notturno. Non per niente la chiamano città-presepe. E' davvero un peccato. Se un luogo turistico ha determinate caratteristiche e valore, al di là di quello che costa, questo va mantenuto. Va bene il risparmio energetico, ma non cambiare i connotati di una città come Modica. Bisogna pensarci un attimo prima di prendere una decisione simile. Stiamo parlando di una problematica che andrebbe affrontata con responsabilità e competenza. Noi ci siamo rivolti alla Sovrintendenza che ha specificato di non avere mai autorizzato il comune a fare questi lavori. Ora vedremo come finirà. Aspettiamo che il Tar si pronunci”.

Il sindaco di Modica, Ignazio Abbate più volte contattato al telefono, non ha mai risposto alle nostre telefonate.