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Il caso

Caro-alberghi per il Vinitaly. La Regione Sicilia: i prezzi alti penalizzano le imprese

01 Marzo 2012
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L’assessore Di Betta (nella foto) replica alle critiche di un albergatore: “Becero razzismo”

I prezzi degli alberghi di Verona per il Vinitaly fanno scoppiare un caso.

“Ma quale Roma ladrona. Qui è il proprio il caso di dire: Verona ladrona. Se corrisponde al vero quanto scrive Cronache di Gusto, e non ho motivi per dubitarvi, è una vergogna”. È quanto scrive l’assessore siciliano all’Ambiente Sebastiano Di Betta. Una breve dichiarazione che replica duramente alle accuse sollevate da un dirigente d’albergo di Verona (che pubblichiamo qui di seguito) contro l’articolo di Cronache di Gusto che metteva a confronto i prezzi degli hotel tra periodi di bassa stagione e i giorni del Vinitaly. A far indignare l’esponente del governo siciliano le affermazioni del manager alberghiero Jacopo Tonini che, alla fine della sua lettera, invita Cronache di Gusto ad occuparsi delle “ruberie e degli sprechi della Sicilia” piuttosto che della correttezza delle aziende venete “regolari e rispettose di tutte le leggi”.

Di Betta torna sull’argomento con la sua dichiarazione e aggiunge: “Sul Vinitaly non si tratta di flussi turistici, ma quasi esclusivamente di operatori, che quindi si trovano con questo modo di operare ad affrontare maggiori costi per le loro aziende. E certamente l’invito a scandalizzarsi piuttosto per gli sprechi e le ruberie della Sicilia non è più nemmeno leghismo, ma solo becero razzismo. Le imprese alberghiere e gli imprenditori italiani rispettano la legge, in Veneto come in Sicilia. E chi non lo fa viene perseguito, sia a Verona che a Palermo”.

C.d.G.