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Il caso

Prosecco? No grazie. In Friuli Venezia Giulia il primo locale “deprosecchizzato”

30 Dicembre 2018
osteria osteria


(Pietro Greco e Ilenia Vidoni)

La “guerra” stavolta scoppia in casa. Dal Friuli Venezia Giulia. Una delle regioni italiane dove si può produrre Prosecco. Ma una guerra fratricida. 

Perché va proprio contro le bollicine italiane più famose nel mondo. Una storia raccontata dal Corriere della Sera che arriva dall’Osteria di Ramandolo, a Nimis, in Friuli Venezia Giulia. Ilenia Vidoni e Pietro Greco sono la coppia di titolari che da un anno ha deciso di non servire più lo spumante di Conegliano e Valdobbiadene. “La gente non capisce neppure la differenza tra la parola frizzante e un Prosecco – dice Ilenia al Corriere – La nostra decisione è finalizzata a far capire ai grandi produttori di collina che devono riuscire a valorizzare di più il loro prodotto, forse servirebbe cambiare anche i loro disciplinari”. Da qui nasce l'idea di “deprosecchizzare” il loro locale, un modo per comunicare ai loro clienti che di quelle bollicine non ne avrebbero trovata nemmeno una. 

La loro scelta, grazie ai social, ha fatto il giro del web. Alcuni si congratulano. Come Anna: “Fate bene, ci sono anche altri vini”. Altri la prendono come una offesa. Paolo: “Scrivete una marea di nefandezze”. E poi ci sono le parole di Andrea, che sollevano un dubbio che molti ripropongono: ma non è che è solo una questione di marketing? “Dimostrate tutta l’ignoranza che avete della realtà del Prosecco, del quale, con tutti i limiti che dimostrate, non sapete fare altro che sfruttare il nome per la vostra misera pubblicità”.

Gli osti trevigiani leggono i commenti, però non danno del tutto torto ai friulani. Anche perché, va precisato, Nimis è una terra sacra per il vino, baciata dall’uva Verduzzo Friulano: nella versione passita genera un vino, il Ramandolo Docg, che il mondo ci invidia. La morale è che il Prosecco adesso ha una nuova medaglia sul petto della propria notorietà. Il gruppo degli osti “resistenti”. Perché va precisato che l’idea non è solamente friulana, anzi, si replica in Lombardia, precisamente all’Osteria della Stazione l’Originale di Milano dove il titolare, Gunnar Cautero (amico della coppia di Nimis) ha lanciato la stessa campagna di comunicazione. E sono sempre di più i locali dove si legge la parola “deprosecchizzato” in alcune recensioni. In quel caso si scrive di locali del Piemonte.

C.d.G.