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Il progetto

Slow Food, nuovo fiduciario a Palermo

03 Aprile 2012


Un momento dell’assemblea dei soci alla presenza di Daniele Buttignol

Mario Indovina è il nuovo fiduciario della condotta Slow Food di Palermo.

Così ha deliberato il neo comitato riunitosi questa sera nel capoluogo. Una conferma di ruolo che arriva dopo mesi di lavoro svolto in qualità di fiduciario provvisorio per volere della sede nazionale di Bra.

Ad affiancare Mario Indovina, in questo nuovo capitolo dell’associazione, saranno: Filippo Tornambè in qualità di segretario, Carlo Bargione con l’incarico di tesoriere.

I componenti del comitato della condotta, confermati oggi durante l’assemblea, sono : Federica Giliberti, Marilù Monte, Bonetta dell’Oglio, Marina Pandolfo, Francesco Pensovecchio, Ambrogio Vario, Gianlugi Savoia, Roberto Garufi. Mentre responsabile per i presidi è Marta Lo Sicco. 
 
“Da un vuoto istituzionale forte rinasce la condotta più importante della Sicilia. Quella di Palermo adesso c’è tutta. E’ ripartita alla grande. Sta lavorando benissimo e sono ottimista”,  ha commentato a caldo a conclusione dell’assemblea il segretario nazionale di Slow Food Italia Daniele Buttignol, presente anche in veste di commissario staordinario di Slow Food Sicilia. 

La riunione è stata indetta per ufficializzare il comitato, eleggere il nuovo fiduciario e definire il programma. 
 
“Con Mario ci siamo confrontati in maniera assidua  in questi ultimi 6, 7 mesi. Ha portato avanti un percorso perfetto sulle persone, sulle prospettive e sui progetti. Insomma la condotta è rinata sotto i migliori auspici. Certo, come in tutte le associazioni di volontariato, le difficoltà ci sono però stasera la presenza attiva dei soci dimostra un cambio d’aria. Hanno  voluto intervenire al dibattito, hanno dato la loro massima disponibilità, questo mi fa capire che la base associativa è forte e dimostra la volontà di esserci”, ha aggiunto Buttignol.
 
La Sicilia in generale starebbe vivendo un clima positivo, di fermento come ha testimoniato lo stesso segretario: “Essere commissario straordinario mi sta dando l’opportunità di venire spesso in Sicilia. E la trovo più che mai viva. Ho incontrato tutte le condotte. Stanno lavorando bene con programmi interessanti. E’ chiaro che bisogna apprendere dagli errori del passato commessi sulla gestione, che non è stata affrontata con il massimo della trasparenza e della progettualità. Sono le persone che fanno la differenza, ci vorranno tempi slow ma si è operativi”.
 
E sulla vacatio al vertice regionale precisa. “L’ultima cosa da fare per ora è pensare al nuovo presidente regionale. Magari come obiettivo ci diamo l’ufficializzazione fra due anni in occasione del congresso nazionale. E magari pensiamo ad un dirigente giovane”.
 
Formazione e promozione saranno i cardini del nuovo programma della condotta di Palermo. Lo afferma il neo fiduciario. 
 
“Ripartiamo dal concetto di cultura. Come interlocutori privilegiati avremo l’università, la scuola, i ristoratori e i produttori – ha dichiarato Mario Indovina -.  Collaboreremo con l’università per individuare le risorse del nostro territorio per poi propagandarli presso i consumatori. Con i ristoranti faremo un’operazione di sensibilizzazione per portarli ad usare le eccellenze nella loro cucina ed esorteremo i produttori a riprendere la coltivazione di questi prodotti”.

L’Orto Botanico, il giardino urbano più grande d’Europa, potrebbe essere il teatro per alcune iniziative di promozione della filosofia Slow. Lo anticipa Indovina. Intanto sarà la location per celebrare il 26 maggio, giorno della festa nazionale di Slow Food. “Vorremmo anche chiedere l’autorizzazione per utilizzare le cucine di cui dispone l’Orto Botanico per avviare iniziative sulla prevenzione dalle malattie attraverso l’alimentazione, supportati dagli chef soci”.

Il calendario delle attività partirà il 14 aprile con una passeggiata al mercato storico al Capo di Palermo. Cicerone speciale per l’occasione sarà Gaestano Basile, il giornalista e storico esperto di enogastronomia e tradizioni. 

Ad indicare la volontà di ripartire col piede giusto è, infine, la decisione di rendere pubblici i conti della condotta sul sito internet. “Vogliamo che i soci possano monitorare e controllare i conti e vedere come verranno utilizzate le risorse. Massima trasparenza quindi”, assicura Indovina. 

M.L.