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L'azienda

Il Pinot Bianco in Franciacorta: “Così valorizziamo il nostro enfant terrible”

12 Agosto 2019
Alberto_Teresio_e_Alessandro_Schiavi Alberto_Teresio_e_Alessandro_Schiavi


(Alberto, Teresio e Alessandro Schiavi)

di Michele Pizzillo, Rodengo Saiano (Bs)

Quarant’anni di impegno a garantire prodotti di grande qualità; ma, anche, quattro decenni di una sorta di fedeltà all’enfant terrible, il Pinot bianco, così definito perché è il più difficile da coltivare, rispetto agli altri vitigni presenti in Franciacorta. 

Per Mirabella – nome dell’omonima contrada di Rodengo Saiano dove, all’ombra della Torretta, si trovavano gli 11 ettari di vigna da dove è iniziata l’avventura aziendale – non è un problema, dato che è nota per l’utilizzo del Pinot bianco: scelta quasi rara in Franciacorta, visto che a questo vitigno sono destinati appena 78 ettari e Mirabella possiede un vigneto di 7,5 ettari risultando, così, il primo produttore franciacortino di questa uva che dona freschezza, eleganza, leggerezza alle bollicine prodotte in un territorio dove la vite ha trovato la dimora perfetta per svilupparsi e per esprimere al meglio le sue caratteristiche e i suoi aromi.  E, così, per omaggiare il Pinot bianco nel quarantesimo anniversario della fondazione di Mirabella per iniziativa di Teresio Schiavi e Giacomo Cavalli, affiancati poi da altri amici appassionati di viticoltura (Francesco Bracchi, Angelo del Bono, Giuseppe Chitarra, Aldo Ebenestelli, i coniugi Enrico Job e Lina Wertmuller), Teresio e i figli Alberto e Alessandro (anche loro enologi ma con compiti diversi: uomo-vendita il primo, maestro di cantina il secondo), hanno deciso di proporre il Pinot bianco metodo classico in purezza che quasi timidamente rivela le sue innumerevoli sfumature gusto-olfattive di tale avvolgenza che a mano a mano che si degusta, stupiscono per la lunga persistenza.


(La cantina)

Dice Alessandro Schiavi: “Abbiamo pensato spesso di omaggiare in termini assoluti quella che da sempre è una delle note stilistiche di Mirabella: il Pinot bianco. Vitigno, che insieme al Pinot nero, inaugura la storia della Franciacorta, ma che negli ultimi anni si è perso. Noi non lo abbiamo mai tradito, convinti della sua unicità, del suo carattere elegante e distintivo; l’abbiamo accudito in vigna con pazienza e amore e oggi è arrivato il momento di indagarlo in purezza, restituendoci allo stesso tempo un’espressione del territorio autentica e radicale: il Pinot bianco è l’uva in grado di far parlare il nostro terroir senza maschere, mantenendo la sua sottile e costante personalità. Questo vino, unito in cuvée con lo Chardonnay e il Pinot nero dà vita da molti anni alla nostra storica etichetta Dom Riserva”.


(La torretta)

C’è di più, anche per “aiutare” chi è innamorato della Franciacorta ad avere piena consapevolezza dello “stile Mirabella” imposto alla cantina da Teresio Schiavi – enologo arrivato da queste parti dall’Oltrepò Pavese e che conduce l’azienda con i figli Alessandro e Alberto – è stato deciso di ricordare i 40 anni di attività con un cofanetto celebrativo, a tiratura limitata (700 pezzi in tutto) dei tre vini – Pinot bianco, Chardonnay, Pinot nero – utilizzati per la produzione dello storico Dom, in questo caso non in cuvée ma in purezza. Cofanetto che sarà disponibile la prossima primavera. Però, capitando da queste parti, magari in occasione del Festival Franciacorta in Cantina, la famiglia Schiavi sicuramente farà degustare questi tre monovitigni che esprimono l’essenza di un territorio vocato a produrre qualità. L’attrattiva sarà certamente il Pinot bianco in purezza.


(Il vigneto)

La visita a Mirabella riserva anche altre sorprese. Come, per esempio, scoprire l’attenzione per l’acqua, tanto da scegliere di costruire la cantina interrata per permettere alla falda freatica superficiale di mantenere temperatura e umidità sempre costanti: l’acqua quindi come risorsa unica e perfetta. Nonché di scoprire le soluzioni orientate alla naturalità che hanno permesso agli Schiavi di passare, nel 2012, al totale utilizzo di energia da fonti rinnovabili. E, anche, l’attenzione verso l’uomo. Tant’è vero con “Elite, Franciacorta docg extra brut”, dalla vendemmia 2010, propongono il primo metodo classico italiano privo di allergeni e di solfiti aggiunti, tutto dichiarato in etichetta. Per cui, si può dire che un vino firmato Mirabella è naturale ed anche salutare. Grazie alla ricerca in costante evoluzione che permette di produrre vini – mediamente 400.000 bottiglie all’anno – come natura comanda. D’altronde Mirabella è sempre stata all’avanguardia in diversi campi, senza mai perdere di vista l’eco-compatibilità sia nel vigneto, dove la produzione è certificata a basso impatto ambientale, sia in cantina, dove si utilizza il 100% di energia proveniente da fonti rinnovabili. 


(La confezione a tiratura limitata)

La degustazione dei tre vini che si troveranno nel cofanetto celebrativo – più la sboccatura in anteprima di Dom Riserva dosaggio zero Franciacorta docg 2015 che nasce dall’unione dei tre vini – riserva non poche sorprese, cominciando dalla sontuosità del Pinot bianco in purezza (eppure al primo impatto, al naso non si mostra esplosivo, in bocca è tutt’altra musica), che in commercio, a partire dall’anno prossimo, sarà “Pinot bianco Vsq brut nature”; la freschezza dello Chardonnay, proposto come Franciacorta docg brut nature; la verticale mineralità del Pinot nero Franciacorta docg brut nature; e l’eccellente equilibrio del DOM riserva dosaggio zero, che già evidenzia le basi di una longevità eccezionale. Questi tre vini si affiancheranno alla produzione classica di Mirabella come Edea Franciacorta brut blanc de blanc docg, Rosé Franciacorta docg, Satèn Franciacorta docg, Elite Franciacorta extra brut docg senza solfiti, Dom Franciacorta dosaggio zero riserva Docg.