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L'azienda

Il sogno della famiglia Bagnoli diventato realtà: “Ho recuperato le vigne abbandonate”

28 Settembre 2020
Paola_Bagnoli Paola_Bagnoli

Ad ascoltare una signora che le prende il magone quando scopre che le vigne dove la famiglia si riuniva nelle occasioni importanti, sono quasi abbandonate dagli affittuari che avrebbero dovuto curarle, ti fa capire cosa può rappresentare la terra per una famiglia, in questo caso i Bagnoli, impegnati in altre attività come la produzione di gelati con il marchio Sammontana, a Empoli.

A raccontare, con la giusta dose di emozione, la decisione di recuperare le belle vigne della Fattoria La Leccia, situata sui colli della Val di Botte vicino Montespertoli, nel territorio del Chianti, che hanno ospitato i momenti più belli di una famiglia molto unita, è Paola Bagnoli che con le nipoti Sibilla e Angelica, hanno fatto rinascere l’azienda puntando su tre valori – per loro fondanti -: rispetto della natura, saper fare, giusto cambiamento. E Fattoria La Leccia diventa un grande progetto famiglia – come tutte le attività dei Bagnoli – finalizzato a recuperare le vigne – e annesso uliveto – e tutto circondato da 40 ettari di bosco di leccio – albero molto riverito dai Bagnoli -, acquistate negli anni Settanta dai fratelli Renzo, Sergio e Loriano Bagnoli e, quindi, una sorta di “ritorno alla terra” anche in omaggio al bisnonno Romeo originario di quei luoghi. Alle tre Bagnoli si è aggiunto il fratello di Sibilla e Angelica, Lorenzo – che quasi a modificare un po’ una bella storia iniziata tutta al femminile – ritenuto un po’ filosofo, un po’ sognatore, che ispira l’enologo Gabriele Gadenz a produrre uno spumante metodo classico che rappresenti una sorta di filosofia aziendale, che ha debuttato a Milano con il progetto “L’alchimia del vino” abbinato ai grandi piatti di Iyo, il ristorante di cucina giapponese che è stato il primo ristorante di cucina etnica a conquistare la stella Michelin.

(Paola Bagnoli)

Nell’elegante ambientazione di Iyo, la signora Bagnoli e Gadenz hanno argomentato sulla filosofia aziendale che puntando sul rispetto dei tempi della natura – e, quindi, la pratica dell’attività biologica -, ha permesso alla Fattoria La Leccia di interpretare ancora meglio i vitigni autoctoni come il Trebbiano toscano e il Sangiovese in purezza, senza trascurare vitigni come Malvasia del Chianti, Merlot, Syrah, puntando sempre sulla freschezza, tonalità dei colori e bevibilità con vini che lasciano il palato pulito. Oltre all’idea dello spumante metodo classico Rubedo, termine alchemico che si riferisce all’ultima fase del procedimento per la realizzazione della pietra filosofale, ovvero, della trasformazione del piombo in oro. E, Paola Bagnoli, puntualizza “siamo orgogliosamente toscani e le nostre radici affondano in questo territorio, perciò abbiamo scelto di interpretare il Sangiovese in versione metodo classico senza rivolgerci a vitigni internazionali. Rubedo è un vino frutto di anni di pensiero e di lavoro, e ha l’ambizione di diventare il simbolo della nostra fattoria e il punto di riferimento degli spumanti toscani”. Senza dimenticare “oltre che per valorizzare l’identità regionale, la scelta del Sangiovese si deve al clima della Toscana, che non si presta alla produzione di Pinot nero da usare come base spumante nel metodo classico – dice Gadenz -. Il Pinot nero matura repentinamente e rischia di perdere il patrimonio organolettico più importante per gli spumanti, mentre il Sangiovese matura gradualmente e permette di gestire al meglio la vendemmia”.

Questi i vini degustati a Milano, con la cucina di Iyo.

Rubedo spumante metodo classico rosato pas dosé 2016
Uve Sangiovese selezionate in vecchie vigne, sottoposto a spremitura rapida e soffice, raffreddamento del mosto e decantazione statica a 3°. La fermentazione avviene in acciaio inox a temperatura controllata e conservazione del mosto per 6 mesi sulle fecce fini. Segue una permanenza sui lieviti per 36 mesi. Sboccatura senza dosaggio e successivo riposo in bottiglia per 4 mesi. Il risultato è un grande vino moderno, raffinato, con una bella spalla acida e una buona struttura.

Cantagrillo Toscana Trebbiano igt 2017
Solo 2.500 bottiglie di questo elegante vino simbolo de La Leccia, frutto di grande lavoro e tanta pazienza anche perché è un vino che va spiegato al consumatore, visto che sul mercato appare con un anno di ritardo. L’uva in parte viene fatta appassire in vigna e la raccolta effettuata nelle ore più fresche della mattina. Dopo la pressatura passa alla criomacerazione e la fermentazione avviene in fusti di legno di varia pezzatura e di varia origine botanica come rovere, acacia, ciliegio, gelso. L’imbottigliamento avviene dopo 10 mesi dalla vendemmia, assicurando così che la sua longevità si mantenga a lungo. Alla degustazione si presenta con un bel colore giallo paglierino con intriganti riflessi dorati. Il profumo è spiccatamente fruttato con sentori vanigliati. In bocca la vivacità e la freschezza sono sostenuti da sentori di erbe officinali ed essenze aromatiche mediterranei.

Il Leccino Toscana Sangiovese igt 2017
E’ un rosso elegante, tra il colore rosso rubino intenso e il profumo fresco, fruttato con belle note speziate, arriva in bocca in modo avvolgente e allo stesso tempo dirompente con tannini che gli conferiscono struttura e lunga durata e tutto sostenuto da un sottofondo speziato tra vaniglia, cacao in polvere e caramello. Un vino che matura in pregiati tonneaux di rovere francese da 500 litri per 18 mesi e affinato in bottiglia per un anno.

Gota Rosso Toscana rosso igt 2015
E’ un blend di Sangiovese, Merlot e Syrah ed è uno dei vini che meglio interpretato la filosofia aziendale. Il vino è affinato in tonneaux parzialmente scolmi per 18 mesi. Di colore rosso rubino intenso è caratterizzato da un bouquet complesso tra note di piccoli frutti rossi e sentori speziati. In bocca è caldo, di buona struttura con tannini consistenti che conferiscono struttura, persistenza e grandi prospettive di invecchiamento.

Sua Santità Vin Santo del Chianti doc 2000
Uvaggio di Trebbiano toscano e Malvasia del Chianti per questo vino antico ottenuto ancora con la tecnica degli appassitoi a fili e con l’utilizzo di un antico torchio verticale per la pressatura. La commercializzazione avviene dopo 15 anni di riposo nella vinsantaia. Di colore dorato intenso con riflessi ambrati, spicca per i profumi di frutta matura che in parte si avvertono in bocca dove emerge la pienezza, l’eleganza, la freschezza e la buona acidità in perfetto equilibrio con la note dolce e zuccherina che ne fanno un grande vino amabile ed attraente. Ha solo un difetto, la sua rarità perché ne sono state prodotte solo 1.000 bottiglie da 0,375 l.

Michele Pizzillo

Fattoria La Leccia
Località Botinaccio – Montespertoli (Fi)
T. 366 9236378
www.laleccia.it
info@laleccia.it