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L'azienda

Il vino che nasce dentro una scultura

20 Febbraio 2012
carapace carapace

Vista da lontano appare quasi nascosta.

E il suo tetto ha  una forma rotondeggiante, anzi un fuso sferico che richiama un carapace, la porzione di esoscheletro di un’ aragosta, ma anche di una tartaruga, o ancora una  grande cupola ricoperta di rame, incisa da crepe che ricordano i solchi della terra che l’abbraccia. Un elemento scultoreo a forma di dardo dal colore rosso che si conficca nel terreno armonizzandosi col paesaggio. Sull’immagine di grande suggestione, vi convergono, come in un punto di fuga, filari ordinati di Sagrantino.

Siamo nell’agro di Bevagna provincia di Perugia. E qui  che è nata un’altra cattedrale dell’enologia moderna, una cantina d’autore. Appartiene alla famiglia Lunelli e l’ha progettata per la loro Tenuta Castelbuono uno dei grandi dell’arte contemporanea, Arnaldo Pomodoro, lo scultore-architetto, così come la sua nuova qualifica impone. Un capolavoro di arte contemporanea che ha battezzato, appunto, “Carapace” e, afferma, “sfida i confini fra scultura e architettura, anzi la possiamo definire la prima scultura al mondo nella quale si vive e si lavora, un’opera unica in cui arte e natura, scultura e vino dialogano sottolineando l’eccezionalità sia del contenente sia del contenuto”.


Interno della cantina

Il contenuto sarà uno dei vini simbolo dell’Umbria ma anche dell’Italia, il “Sagrantino di Montefalco” che la famiglia Lunelli, proprietaria del marchio “Ferrari”, produce, ora in conversione al biologico, dai 30 ha vitati di questa tenuta rilevata nel 2001. Nel 2003 vide la luce la prima etichetta il Montefalco Sagrantino, cui seguì, l’anno successivo, il Montefalco Rosso. C’era bisogno, però, di una nuova cantina e la famiglia Lunelli, in virtù di una solida e vecchia amicizia con Arnaldo Pomodoro, propose a lui di realizzarla. Il Maestro accettò con entusiasmo e dopo il primo sopralluogo aveva già immaginato il progetto.

“Questo paesaggio mi ricordava il Montefeltro dove sono nato, così come l’ha raccontato in tanti quadri Piero della Francesca. Il mio intervento quindi non doveva disturbare la dolcezza delle colline dove si estendono i vigneti, anzi doveva integrarsi perfettamente con l’ambiente. Ho avuto l’idea di una forma che ricorda la tartaruga, simbolo di stabilità e longevità che, con il suo carapace rappresenta l’unione tra terra e cielo. E per la prima volta nella mia vita ho avuto l’emozione di poter camminare, parlare e bere all’interno di una mia opera”.


da sinistra Corrado Dalpiaz, Arnaldo Pomodoro, Gillo Dorfles con Camilla,
Marcello e Alessandro Lunelli – foto P. Metelli

Ora il  contenitore è parzialmente operativo e la data della  sua inaugurazione ufficiale è fissata per il prossimo 16 giugno. L’ annuncio è stato dato alla  Triennale d’Arte di Milano” e il progetto presentato a critici, giornalisti  e maestranze dell’arte contemporanea. Arnaldo Pomodoro si aggiunge alla lista dei grandi artisti ad aver firmato progetti di “Cattedrali dell’enologia” a cui appartengono: Renzo Piano con la cantina de “La Rocca di Frassinello” a Gavorrano piccolo borgo di Giuncarico, proprietà dell’italo-francese Paolo Panerai; Mario Botta con il progetto della Cantina Petra a Suvereto (Livorno), sempre nella Maremma toscana, proprietà  dell’industriale Vittorio Moretti; Gae Aulenti spetta invece l’ideazione della nuova cantina della Tenuta di Campo di Sasso a Scarlino (Gr); Giovanni Bo, la “Ca Marcanda” di Angelo Gaja a Bolgheri.

Stefano Gurrera

 
Tenuta Castelbuono
Vocabolo Castellaccio, 9
06031 Bevagna (PG)
Tel. +39 (0742) 361670 Vocabolo Castellaccio, 9
06031 Bevagna (PG)