Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'azienda

Italia e Francia, l’unione fa l’eccellenza

16 Giugno 2011
Denis-Dubourdieu Denis-Dubourdieu

Dal 1998 Zonin si avvale della collaborazione dell’enologo Denis Dubourdieu, luminare nel campo dell’enologia

Sono 320 le aziende italiane che parteciperanno alla trentesima edizione del Vinexpo 2011, uno dei più grandi saloni professionali a livello mondiale, al via dal 19 al 23 giugno a Bordeaux.

Tra queste sarà presente anche la “Casa Vinicola Zonin”, l’azienda veneta che ha sede principale nel territorio di Gambellara, un piccolo paese in provincia di Vicenza. È il maggior produttore vitivinicolo nazionale con gli oltre 1800 ettari di vigneti sparsi nei territori d’eccellenza d’Italia. Per la famiglia Zonin, legata alla produzione del vino dal 1821, la continua ricerca della qualità è il fattore decisivo del proprio lavoro, una vera e propria missione per consentire a tutti di bere il meglio del vigneto Italia. L’azienda, proprietaria di tenute anche negli Stati Uniti, gode dal 1998 dell’importante collaborazione con il direttore dell’Istituto di enologia dell’Università di Bordeaux, l’enologo francesce Denis Dubourdieu (nella foto).
Per «migliorare la qualità dei vini della Zonin – spiega Franco Giacosa, enologo di fama internazionale e responsabile tecnico dell’azienda Zonin dal 1997 – consigliai a Gianni Zonin, presidente della società, di avviare una consulenza poliennale». Le prime attività si sono articolate tra la “visita periodica alle aziende” e la “trasformazione dei vigneti per renderli idonei alla produzione di uve di eccellenza”. «Oggi oltre il 70 per cento dei vigneti preesistenti sono stati ripiantati con solidi criteri qualitativi e le nuove aziende acquisite in Sicilia, in Maremma e in Friuli ed in Puglia sono stati impostate secondo le indicazioni del professor Dubourdieu». «Il rapporto con il professore – continua Giacosa – prevede oggi una serie di visite annuali presso le aziende, l’elaborazione e l’applicazione di appositi protocolli di lavoro in vigna ed in cantina con grande attenzione ai dettagli».
Nel 2008 il rapporto si è intensificato con due progetti per vini “Top”. «Il professore scelse le parcelle di vigna più vocate, – spiega Giacosa – decidendo di dedicare ogni cura possibile alle viti fino alla vendemmia. Le uve raccolte manualmente in cassette sono poi state vinificate con il più attento accompagnamento nelle varie fasi, fino ad ottenerne due vini: l’Aquilis a Cà Bolani in Friuli e il Rocca di Montemassi in Maremma, che saranno presenti al prossimo Vinexpo». «Gli obiettivi qualitativi fissati oltre 12 anni fa, considerati i tempi lunghi della vite, sono stati ampiamente raggiunti – aggiunge Giacosa – e ne abbiamo avuto conferma con le medaglie ottenute nei principali concorsi mondiali e con le valutazione nelle maggiori guide dei vini, nazionali ed internazionali».
Guardando all’attualità, la crisi economica viene ancora percepita dal mercato domestico, definito da Giacosa “alquanto stagnante”, mentre “i mercati internazionali segnano una consistente ripresa”. Nonostante ciò la produzione annuale della Zonin ammonta a 23 milioni di bottiglie e i prodotti che hanno maggior successo sono il Prosecco Zonin e il Moscato d’Asti.
E “per il futuro si cercherà di consolidare ulteriormente la qualità dei vini Zonin – conclude Franco Giacosa – sviluppando i nuovi mercati dell’est e del nord Europa”.

Federica Cortegiani