L'evento
Gariglio: "Ancora troppi fungicidi in vigna. La transizione ecologica passa da queste cose..."

L'emozione c'è. E la vedi.
La percepisci tra le occhiaie della stanchezza per le notti insonni. Ma Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow Wine accenna un sorriso soddisfatto quando sale sul podio chiamato dalla sua vice Federica Randazzo che moderava la plenaria. E ufficialmente dà il via alla prima edizione di Sana Slow Wine Fair a Bologna che si protrarrà fino al 29 marzo. Nel calderone Gariglio e i suoi hanno messo insieme tante cantine "sane, pulite e giuste": 542 provenienti da 18 paesi del mondo. Gariglio ha raccontato i tre convegni che hanno anticipato il via della fiera bolognese, parlando di sostenibilità, paesaggio e di vino giusto. Un dato, però, è inquietante. In viticoltura si usano ancora troppi fungicidi: il 60 per cento di quelli prodotti vengono usati proprio nelle vigne, che rappresentano solo il 3 per cento dell'agricoltura italiana totale. Un dato che rende l'uso intensivo che si fa in Italia di questi preparati chimici. "I vitigni resistenti, i Piwi - dice Gariglio - possono essere la risposta giusta, ma ci vuole ancora del tempo. E comunque la politica deve fare del suo stanziando dei fondi". Poi la questione "acqua": Bisogna abbassare l'impatto idrico nella produzione del vino - dice - E non mi riferisco solo a quanto se ne usa per i vigneti, ma anche in cantina dove se ne consumano migliaia di litri". Il vignaiolo è il custode del paesaggio, spiega il numero uno di Slow Wine, "ma credo che adesso sia il caso di agevolare la collaborazione tra i produttori, magari mettendo a disposizione macchinari, strutture produttive e manodopera. Quest'ultima, è fatta per il 70 per cento attraverso contratti non proprio regolari. La cantina, secondo me, deve entrare ancora di più nella comunità, coinvolgere i residenti del comune dove ha la sede, farla diventare il fulcro di tante attività. E soprattutto bisogna iniziare a non piantare solo uva. Per creare una vera e propria sostenibilità ambientale, bisogna piantare di tutto, dalle patate alle carote, passando per i frutteti". E basta ai reimpianti: "Cerchiamo di far vivere la vigna quanti più anni possibile". Infine un passaggio sulla fiera di Bologna, "nata per creare e aiutare i produttori in questa fase di transizione ecologica".
Giorgio Vaiana, Bologna
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