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L'intervista

Mangiatorella, crescita costante. Federico: “Il lockdown ha aumentato le quote in Gdo”

29 Dicembre 2020

di Francesca Landolina

Scatta il lockdown, la gente in Italia riduce gli acquisti secondari, ma corre – letteralmente – a comprare beni di prima necessità.

Qualcuno lo ricorderà bene. Ristoranti e locali chiudono, ma la Gdo non registra perdite, semmai aumenti. E la pandemia cambia i comportamenti di consumo a favore degli alimenti di prima necessità, ma soprattutto a favore della territorialità e del regionalismo. Oggi si stila la classifica delle aziende leader sul proprio territorio, all’interno del quale si sono toccate quote di vendita, nel canale Gdo, superiori al 60 per cento. Tra queste il marchio Mangiatorella, il più importante gruppo di acque minerali del Sud Italia, con fonti e stabilimenti di produzione che si trovano in Sicilia e in Calabria. “Il dato – afferma Piero Federico, Ad del gruppo – è in sé di natura straordinaria. Un effetto del lockdown: la gente si è spostata meno e ha scelto marchi territoriali e di cui si è fidata”. Il concetto di chilometro zero nei consumi di acqua è un valore molto importante, riconosciuto sempre di più dai consumatori che si fidano di ciò che conoscono e vedono tutti i giorni sotto i loro occhi. Ma la pandemia ha decisamente fornito una spinta in più nella scelta. “I nostri stabilimenti produttivi sono ubicati in zone di montagna nelle principali catene montuose di Sicilia e Calabria, quindi di fatto sono geograficamente vicini ai nostri consumatori e lavorando a ritmi costanti quotidianamente permettono di far arrivare l’acqua imbottigliata fresca nelle tavole delle nostre famiglie. L’evoluzione tecnologica e l’aggiornamento continuo delle linee produttive infine ci permettono di essere sempre in linea con gli standard qualitativi richiesti dal mercato e competere con le più importanti aziende multinazionali. La nostra azienda ha una forte vocazione regionale nella distribuzione, da sempre concentrata a presiedere il mercato del Sud Italia, con particolare riferimento alla Calabria, Sicilia e Puglia. Ma negli ultimi anni l’azienda ha fidelizzato anche la presenza in molti paesi esteri e quindi Acqua Mangiatorella è presente nelle selezionate tavole dei migliori ristoranti in Canada, Australia, Malta, Israele, Cina e Stati Uniti. Tra i nostri obiettivi futuri, c’è senza dubbio la volontà di accrescere la percentuale di vendita all’estero e nel settore dell’alta ristorazione”.

Durante il lockdown i consumatori hanno scelto il vicino marchio, quello fidato. “Tanta fiducia è anche il risultato delle nostre politiche di marketing. Al di là delle caratteristiche qualitative del prodotto, penso che sia stato premiato il nostro rapporto ventennale con il territorio e con il consumatore. Nei comportamenti di acquisto c’è un indicatore importante: l’etica dei consumi, che negli ultimi anni è sempre più incisiva. Si sceglie consapevolmente e con maggiore sensibilità contro gli effetti negativi della globalizzazione”, afferma Federico. Oggi il gruppo Mangiatorella raggiunge un fatturato di 23 milioni di euro, con una crescita del 2 – 3 per cento rispetto al 2019. “Nel marcato delle acque minerali, la crescita è sempre lieve, ma nel nostro caso è costante e continua. La quota delle vendite in Gdo è però cresciuta del 10 per cento grazie agli acquisti indoor”.

Ora l’azienda guarda al futuro con importanti obiettivi. “Pensiamo alla transizione ecologica, dal punto di vista della sostenibilità ambientale. Abbiamo messo in atto un progressivo spostamento verso le plastiche di riuso, provenienti dalla raccolta differenziata. Ci vorrà del tempo, circa 5-6 anni, per completare il progetto, ma è la nostra mission. Si tratta dell’applicazione di quel concetto che gli inglesi chiamano “bottle to bottle”, il riciclo delle bottiglie vuote per produrre nuove bottiglie”. Tra gli altri obiettivi, c’è quello di posizionare il marchio nel canale dell’alta ristorazione, con nuovi progetti, che in parte sono stati frenati dalla pandemia, e con packaging dedicati. Ed infine una forte promozione mediante eventi vicini allo sport e alla cultura. “Siamo sempre presenti a sostegno dello sport e delle manifestazioni culturali – afferma l’amministratore delegato – Anche se in questo 2020 sono venuti meno, a causa della pandemia, Mangiatorella proseguirà in futuro sulla linea tracciata appena si potrà tornare alla normalità”.

Ma per ultimo e non per ultimo, l’amministratore delegato del marchio riconosce un grande merito. C’è un fattore che in questo 2020 ha consentito di raggiungere grandi risultati: il fattore umano. “Penso che sia il minimo un ringraziamento ai 110 dipendenti del marchio. Tutti. Insieme abbiamo lavorato in condizioni limitanti. Alcuni in smart working, comunicando attraverso il digitale, con difficoltà a volte, perché la comunicazione “face to face” a lavoro è fondamentale ed è venuta meno; altri in presenza, dagli stabilimenti, ridotti di numero e limitati dalle regole del distanziamento, a far fronte ad una domanda cresciuta improvvisamente e più del previsto. L’’effetto ritardo’ sulle consegne poteva essere scontato ma non c’è stato. In condizioni di stress, si è lavorato con efficacia per consentire l’uscita del prodotto finito, nel rispetto dei tempi richiesti dal mercato. Ne sono fiero e ringrazio tutte le persone senza le quali questo non sarebbe stato possibile. Il fattore umano resta la più grande forza di un’azienda”, conclude.