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La degustazione

Beconcini, il fascino spagnolo nel Chianti: “Tempranillo mon amour. Ora un bianco”

27 Maggio 2022
Vea Vea

Dopo aver scoperto di essere proprietario di una vigna di tempranillo probabilmente portato nelle aree storiche del Chianti Fiorentino dai pellegrini spagnoli in visita al Papa,

Leonardo Beconcini, quarta generazione di una famiglia di mezzadri che a poco a poco ha messo insieme una proprietà di 24 ettari di cui 15 vitati e coltivati con i metodi di agricoltura biologica certificata, vuole superare la “cappa covid” con la presentazione del suo ultimo progetto, un bianco ottenuto da uve trebbiano che chiama Vea e uno splendido tempranillo del 2016 che propone come Vigna Le Nicchie. Siccome Milano resta sempre un passaggio importante per le novità, Leonardo ha deciso di iniziare una sorta di tour di presentazione partendo dal capoluogo lombardo e da un ristorante-certezza, Il Liberty di Andrea Provenzani che realizza i piatti giusti per le degustazioni dei vini che vengono organizzati nel suo locale. A presentare Leonardo, in questa occasione è stata Lisa Tommasini, anche per sintetizzare il percorso di crescita dell’azienda fondata da Pietro Beconcini nel 1960 e la prosecuzione degli studi sulla selezione clonale di sangiovese, tempranillo e trebbiano che hanno prodotto le uve utilizzate per i nuovi vini pronti per i mercati raggiunti dalle etichette firmate Beconcini. Attualmente la cantina di San Miniato produce 110.000 bottiglie che per oltre l’80% raggiungono prevalentemente Stati Uniti, Giappone, Australia, Danimarca, Belgio e Germania e il resto venduto un po’ a macchia di leopardo lungo la Penisola attraverso piccoli distributori. “Ci stiamo organizzando per equilibrare un po’ la nostra presenza sui mercati – confida Eva Bellagamba, moglie di Leonardo e marketing director dell’azienda – Vogliamo essere più presenti in Italia sia incrementando le vendite a Milano, Roma, Toscana dove già siamo ben conosciuti, sia attraverso una capillare distribuzione in tutte le regioni italiane”.

Da queste affermazioni si intuisce che la politica commerciale che ha portato molte aziende ad essere quasi export-dipendenti non è più una buona scelta. Quindi, un maggiore equilibrio tra export e presenza nazionale sembra l’obiettivo che attualmente si vuole perseguire in casa Beconcini. Leonardo, però, non vuole essere distolto dalle sue ricerche sul tempranillo, dalla selezione di cloni di trebbiano in una vecchia vigna che ha permesso di ottenere un bianco che ha tutti i profumi varietali del vitigno. La ricerca e la sperimentazione non sono ancora completate per il trebbiano, ma anche per sangiovese e tempranillo, tant’è vero che i grappoli utilizzati per il Vigna Le Nicchie del 2016 sono uno diverso dall’altro come se ogni pianta abbia una sua storia – proviamo così a sintetizzare i concetti del vignaiuolo toscano. La stessa attenzione c’è per il sangiovese, per avere la certezza che nel vino sia sempre presente tutta la freschezza e l’autorità che Leonardo è riuscito ad estrarre da uve prodotte da cloni di sangiovese selezionati per ogni singola vigna impiantata dopo la nascita dell’azienda. Possiamo dire che la degustazione milanese – ampliata ance con altri vini – ha sortito l’effetto di fare conoscere l’impegno profuso da Leonardo Beconcini per la valorizzazione dell’enologia del territorio. Con al centro la cittadina di San Miniato, che con la sua collocazione a cavallo delle province di Pisa, Firenze e Siena, rappresenta la parte storica del Chianti fiorentino. Questi i vini degustati.

Vea trebbiano macerato 2020

Già la quantità di bottiglie prodotte, 2.100, è una conferma che si tratta dell’avvio di un nuovo progetto che Leonardo ritiene interessante per utilizzare meglio le uve trebbiano che al momento hanno permesso di avere un vino di colore giallo oro intenso; profumo discreto però di grande complessità. In bocca è un vino rotondo, corposo e con acidità spiccata e una persistenza molto lunga.

Ixe Tempranillo Campi Nuovi Toscana Igt 2019

100 % di tempranillo che ha trovato il suo habitat ideale sui terreni di San Miniato. Di colore rosso con riflessi violacei e blu tipici del vitigno e profumi complessi di fiori e frutta che esaltano anche la trama aromatica e la grande mineralità e la sapidità che caratterizzano una beva sicuramente interessante. In bocca, oltre alla morbidezza che caratterizza i tempranillo, c’è subito l’impatto con un’acidità importante che lo rende bevibile, lasciando la bocca pulita.
Il percorso produttivo prevede la fermentazione in cemento e l’invecchiamento sia in cemento che in tonneau.

Reciso Toscana Sangiovese Igt 2017

Uvaggio di due cloni di sangiovese selezionati da Beconcini nelle sue vigne più vecchie coltivate su terreni prevalentemente argillosi, che ha permesso di esaltare una delle caratteristiche dei suoi sangiovese, il colore: questo è rosso rubino granato profondo. Poi si aggiungono intensi profumi di frutti di bosco completati da sentori di cuoio, orzo e caffè. Elegante, austero, con tannini molto intensi e ben equilibrati con l’acidità che ne assicura un lungo invecchiamento, lasciando la conclusione ad un gradevolissimo tocco amarognolo che richiama il cioccolato fondente. E’ un vino che fermenta in cemento e invecchia in botti grandi per 24 mesi e affina per 12 mesi in bottiglia. Ne sono state prodotto solo 7.000 bottiglie.

Vigna le Nicchie Prephilloxera Tempranillo Toscana Igt 2016

Tempranillo 100% per 3.000 bottiglie di un ottimo vino di colore rosso con riflessi violacei e blu molto profondi ad indicare la densità dovuta all’appassimento delle uve. Profumi di fiori e frutta che con l’invecchiamento quasi si invertono fino a trovare la perfetta fusione dopo il primo quinquennio, quando incominciano a presentarsi i primi sentori prevalentemente di liquirizia, caffè, cacao, cuoio. In bocca è cremoso, denso, con tannini fini e setosi che adesso stanno diventando dolci, bevibilità decisamente piacevole e un finale davvero molto lungo. Un vino decisamente importante.

Caratello Vin Santo del Chianti Doc 2009

Uvaggio di malvasia bianca e nera, trebbiano e San Colombano per questo accattivante vino di colore dorato intenso tendente all’ambrato e profumi complessi tra fiori bianchi, frutta secca e un tocco di miele. In bocca è succulento e piacevole per dolcezza ma con finale asciutto e molto elegante. Potremmo dire che si tratta di una micro-produzione, visto che ne sono stati prodotti solo di 1.500 mezze bottiglie. Leonardo Beconcini rammenta che il Vin Santo nasce come vino di benvenuto in casa, poi adottato come vino da dessert.

Michele Pizzillo

Pietro Beconcini
Via Montorzo 13/A – Località La Scala
San Miniato (Pi)
T. 0571 464785
www.pietrobeconcini.com
info@pietrobeconcini.com