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Pubblicato in La degustazione il 08 Ottobre2012

C’è sempre una prima volta.

E spesso quella non la si scorderà mai. L’approccio allo Champagne può rientrare tra i fotogrammi indimenticabili della vita. Se poi, tutto questo, si combina con una panella il ricordo s’inciderà con un carattere più permanente.

Panelle&Champagne è un evento che vanta il merito di aver battezzato molti nuovi adepti. Lo farà anche quest’anno? Per chi, tra gli champagne-boys, ha già prenotato ecco un dizionario, tanto minuto quanto prezioso, per comprendere meglio la vasta terminologia che definisce il mito dei vini aggiungendo altre brevi nozioni. Ad esempio qual è la differenza tra un Brut ed un Extra brut? E il millesimato è uno Champagne servito in porzioni da un millilitro? Ecco un elenco di definizioni che risponde a molti quesiti e aiuta a non commettere gaffe e a degustare informati.  

Blanc de Blancs – Vino bianco da uve bianche : questa espressione indica gli Champagne prodotti esclusivamente con uve bianche Chardonnay.

Blanc de Noirs – Vino bianco da uve nere: Champagne prodotti con uve Pinot noir o Meunier. Ovviamente vinificati in bianco. Attualmente gli Champagne Blanc de Noirs rappresentano una percentuale molto modesta della produzione totale.

Bouquet – Profumo: termine enologico internazionale per indicare i profumi olfattivi e retrolfattivi. Può essere primario, sensazioni che derivano dall’uva; secondario, per le sensazioni dalla fermentazione e dall’invecchiamento, terziario per i profumi, complessi derivanti dall’affinamento del vino e dall’ossidazione di vari composti.

Demi-Sec – Semi secco: Champagne lievemente dolci, si accompagnano molto bene con i dessert. Il contenuto zuccherino è compreso tra i 33 e i 50 g/l. Ecco l’elenco completo dei dosaggi e i suoi termini. Brut Nature: residuo zuccherino inferiore o uguale a 3 grammi/litro (senza aggiunta di zucchero dopo la presa di spuma). Extra brut: inferiore o uguale a 6 g/l; Brut: meno di 15 g/l. Extra dry: da 12 a 20 g/l; Sec: da 17 a 35 g/l. Doux: oltre 50 g/l.

Brut millesimé – Stessi limiti zuccherini del Brut, ma prodotto con vini di particolare pregio e di una sola annata.
  
Cépage – Vitigno: Champagne prodotti con uve di tre vigneti: Pinot Nero, Pinot Meunier (uve nere) e Chardonnay (uva bianca) nella produzione di circa 2/3 di uva nera e 1/3 di uva bianca. Con una coltivazione rigidamente regolamentate dallo “Statut Champenois”.
   
Degorgement – Sboccatura. Ha lo scopo di eliminare il deposito formatosi nella bottiglia durante la presa di spuma e si effettua dopo il remuage. La piccola quantità di vino e di spuma fuoriuscita viene rabboccata con la liqueur d’expédition e la bottiglia è tappata definitivamente col classico tappo.
 
Méthode champenoise: è il metodo classico utilizzato per la produzione di vini spumanti di qualità e prevede una seconda fermentazione in bottiglia. La normativa per gli Champagne impone almeno 15 mesi dal momento del suo inizio chiamato tirage (aumentato a tre anni per i millesimati.

Remuage – Scuotitura. Operazione con la quale viene fatto scendere contro il tappo della bottiglia il deposito formatosi durante la “presa di spuma”. Attualmente il remuage viene effettuato da speciali macchine automatiche programmate da un computer. Il sedimento si raccoglie tutto sotto il tappo: da questo momento la bottiglia è pronta per il dégorgement.

Sans année - Non millesimato. Indica gli Champagne ottenuti dall’assemblaggio di vini provenienti da vigneti, cru ed annate diversi. In etichetta non viene indicata alcuna annata di produzione. Di solito è indicato con la sigla S.A. Ma altrettanto importante sarebbe conoscere le molte sigle riportate nella retro-etichetta e che consentono di determinare la tipologia e il nome del produttore. Qui sotto tre delle più frequenti
 
N.M. (négociant-manipulant): indica un produttore che acquista uve, mosti o vini e quasi sempre coltiva anche propri vigneti, elaborando Champagne in locali di sua proprietà. In questa categoria rientrano le grandi maison famose nel mondo.
 
R.M. (récoltant-manipulant): chi coltiva le proprie vigne, raccoglie le proprie uve ed elabora i proprio vini.
 
R.C. (récoltant-coopérateur): chi coltiva le proprie vigne e conferisce le uve ad una cooperativa che elabora e commercializza, oppure dalla quale ritira l’equivalente delle uve consegnate sotto forma di vini o bottiglie da commercializzare in proprio. 

A questi apprendimenti nozionistici occorrerebbe affiancare un po’ di cultura del mito del “Diavolo Biondo” per capire perché lo Champagne sia un vino senza uguali. In sintesi, la sua uva ha caratteristiche uniche al mondo. Effetto “di una specifica situazione geografica e di un terreno particolare che gode di un clima del tutto peculiare. Ma il rango d'alto lignaggio lo si deve anche all'esistenza di una normativa di produzione rigidissima. Poi c'è l'alto tenore in esteri (molecole fondamentali della qualità) che genera un bouquet unico, molto fine, con quello tannico invece piuttosto debole. Questi ultimi due elementi spiegano in gran parte la delicatezza e la finezza dello Champagne. Merito di un terreno che gode di una particolare costituzione geologica la cui formazione è il risultato: di una presenza, (originatasi 70 milioni di anni fa)  del mare nella regione; di un terremoto, che ha determinato un rialzamento del terreno e a una frantumazione del gesso a cui sono rimasti impregnati elementi marini e minerali; da un secondo terremoto che ha portato alla creazione di un terreno collinare ricco di valli; della composizione del terreno, gessoso con fossili marini (belemnita quadrata).

Dunque, “chi beve Champagne, sappia, che beve settanta milioni di anni di storia”.

Stefano Gurrera

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