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La degustazione

La-Vis, il debutto virtuale del nuovo bianco: è un blend Manzoni-Chardonnay

07 Aprile 2020
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di Marco Sciarrini

Dopo il primo appuntamento riuscito con una degustazione virtuale online, abbiamo partecipato ad un secondo appuntamento questa volta incontrando la Cooperativa vinicola di La-Vis.

La Cantina porta nel nome e nel logo il suo legame con il territorio e la sua antica tradizione vinicola. Il nome, che è il medesimo della cittadina in cui ha sede, trae origine dal torrente Avisio che scende dalle vette con l’impetuosità caratteristica della natura di questo splendido e ardito scenario naturale, ben rappresentata dal latino Vis, sinonimo di forza, in esso contenuto. Il logo prende spunto da un elemento decorativo da sempre presente in azienda e dal valore fortemente simbolico, un bassorilievo in legno celebrativo della fondazione della Cantina avvenuta nel 1948 e rappresentante gli scudi dei comuni di Lavis, Giovo e Meano primissimi protagonisti della nascita del sodalizio.

Un marchio senza tempo e di grande forza che mette al centro la Cantina e i suoi valori fondanti: la cooperazione, la sua storia, il suo legame con il territorio. La cooperativa vinicola di La-Vis trae le sue origini nel 1850 quando la famiglia Cembran edificò il primo nucleo della sua attuale struttura produttiva. Nasce poi ufficialmente nel dopoguerra, nel 1948, per opera di 14 intraprendenti viticoltori e si ingrandisce e rafforza anno dopo anno, anche tramite l’acquisizione di altre realtà produttive, come la fusione con la cooperativa altoatesina di Salorno nel 1969, che il marchio Durer-Weg ancora rappresenta, e la fusione con Valle di Cembra Cantina di Montagna nel 2003. Conta oggi circa 800 produttori e 750 sono gli ettari vitati, i terreni partono dai 250 fino a 900 metri sul livello del mare e sono frutto di diverse ere geologiche, stratificate le une sulle altre, tra i suoli di origine dolomitica con la parte porfidica della Val di Cembra. Le altitudini di vario livello e le brezze provenienti dal vicino torrente Avisio, e quelle che ad una certa ora quotidianamente provengono dal lago di Garda rinfrescano i filari, e contribuiscono alla loro salubrità. Il territorio è caratterizzato da paesaggi incantati. La Vis è stata tra le prime cantine della zona ad aver promosso un Progetto di Zonazione, iniziato nel 1980, denominato anche “il vitigno giusto la posto giusto”, che costituisce da sempre il caposaldo della qualità dei vini di casa. Un progetto che per quegli anni può essere benissimo essere definito pionieristico, negli anni nei quali il mondo del vino veniva investito dai famosi scandali del metanolo, in questo territorio si cercava come poter produrre qualità.

La filosofia di produzione è garantita dall’adesione al Protocollo per il Sistema di Produzione Integrato della provincia di Trento, che prevede un sistema di produzione che utilizza tutti i metodi e mezzi produttivi e di difesa per ridurre al minimo l’uso delle sostanze chimiche di sintesi e razionalizzare la fertilizzazione, nel rispetto dei principi di salvaguardia ambientale ed economica. Oggi si aggiunge anche la garanzia del marchio Sqnpi che contribuisce alla salvaguardia della biodiversità e alla bellezza di una terra che da secoli custodisce paesaggi vitati. Un ulteriore passo in questa direzione si ha oggi con il progetto Bronner che nel 2018 ha portato alla produzione dell’omonimo vino nato dall’incrocio tra varietà di vitigni resistenti al freddo e alle malattie fungine (Piwi, acronimo del termine tedesco pilzwiderstandsfähig, che significa resistente alle malattie fungine). La degustazione è stata condotta dall’’enologo Ezio Dallagiacoma mentre il moderatore dell’appuntamento è stato Filippo Bartolotta. In degustazione: Diaol Chardonnay Vigneti delle Dolomiti Igt, Sauvignon Trentino Doc, Maso French Bianco Vigneti delle Dolomiti Igt, Ritratto Rosso Vigneti delle Dolomiti Igt.

Sauvignon Trentino Doc 2019
Sauvignon Blanc 100%. Colore giallo paglierino con lievi riflessi verdolini, al naso note molto intense sambuco, la pesca e la frutta matura. Al palato note sapide e minerali, importante l’acidità con lungo finale che replica le sensazioni olfattive.

Diaol Chardonnay Vigneti delle Dolomiti Igt 2017
Chardonnay in purezza. Colore dorato, al naso intenso e complesso. I profumi fruttati dolci come mango pesca e susine, salvia si fondono con i sentori salini e minerali di polvere da sparo, cremoso al gusto, dove la nota fresca e sapida lasciano il palato pulito, con un finale salino lungo e persistente.

Maso Franch Bianco Vigneti delle Dolomiti Igt 2015
È la novità di Cantina La-Vis lanciata nel 2019. Blend Manzoni 70% e Chardonnay 30%. Colore dorato, al naso risaltano i profumi fruttati e agrumati che si accompagnano alla nota minerale che riporta alla pietra focaia. Al palato risalta la nota sapida e succosa cha accompagna un finale lungo e persistente della componente.

Ritratto Rosso Vigneti delle Dolomiti Igt 2015
Cuvèe di Lagrein, Teroldego, Merlot. Colore rosso rubino scuro con impercettibili riflessi granati. Al naso cacao, pepe, frutta rossa matura lampone e mora, con note balsamiche. Al palato di notevole struttura, il sorso è avvolgente e caratterizzato dalla morbidezza, intenso con una nota tannica elegante e fine, lunga persistenza.