Interessante video-degustazione direttamente dalla Champagne di due referenze della storica Maison Abelé 1757, quinta Maison di Champagne più antica. L’incontro, avvenuto con la partecipazione dello Chef de Cave Étienne Eténéau, da sei anni in azienda, ci ha aperto le porte – e non solo – al grande mondo dello Champagne. Dal 2019, infatti, la Maison ha scelto di reinterpretare ogni singola cuvée della gamma in modo distintivo, adottando un approccio unico per il Brut Rosé. “La nostra cuvée più prestigiosa, Le Sourire de Reims Rosé, è stata d’ispirazione per creare il nuovo assemblaggio del Brut Rosé, arricchito dall’inconfondibile firma del vino di Les Riceys”, spiega Étienne. Tradizionalmente, il Rosé veniva ottenuto secondo l’approccio classico champenois: partendo dal Brut, si aggiungeva Pinot Nero vinificato in rosso. Oggi nasce un Rosé di nuova generazione, basato su un equilibrio perfetto: un assemblaggio in parti uguali composto per il 50% da Chardonnay e per il 50% da Pinot Noir des Riceys, ottenuto tramite macerazione.
La Maison è uno dei più grandi riferimenti della Champagne: un lavoro di oreficeria che si concretizza in creazioni caratterizzate da finezza e precisione. Una “Maison Boutique”, come affermano Étienne e Marie Gicquel, Direttrice Generale. Situata a Reims, al numero 50 di rue de Sillery dal 1880, la sede nasconde un tesoro inestimabile: due chilometri di gallerie di gesso scavate nella roccia calcarea, con una trentina di diramazioni servite da un lungo corridoio. Fondata nel 1757 da Théodore VanderVeken, trisavolo di Henri Abelé, la storia della Maison è lunga due secoli e mezzo, pieni di eventi e innovazioni. Antoine de Muller, nonno di Henri e cantiniere della Maison Veuve Clicquot-Ponsardin, inventò il tavolo da remuage forando obliquamente un tavolo da cucina, rivoluzionando la produzione dello Champagne. Nel 1842 assunse la direzione dell’azienda di famiglia “Muller-VanderVeken” e sua figlia sposò François Abelé. Insieme fondarono la Maison Abelé a Ludes, dando alla luce Henri, che nel 1876 rilevò l’azienda e le diede il proprio nome.
Nel 1884 Henri introdusse una nuova tecnica di sboccatura con l’uso del ghiaccio: una vera rivoluzione, che ridusse il carico di lavoro in cantina e migliorò l’efficienza. Durante la Prima Guerra Mondiale, Reims fu devastata dagli attacchi, e la popolazione trovò rifugio nelle cave di gesso. La cattedrale fu gravemente danneggiata e la celebre statua dell’angelo Sourire de Reims mutilata. Henri Abelé partecipò attivamente al suo restauro, contribuendo alla rinascita della città. Dalla Côte des Blancs alla Montagne de Reims, fino ai ricercatissimi Coteaux des Riceys, la Maison dispone di una moltitudine di appezzamenti e annate. Les Riceys, in particolare, è un territorio unico e simbolico per la Maison. Conteso tra Borgogna e Champagne, nel 1790 fu unificato nel comune di Les Riceys e annesso alla Champagne. Oggi vanta tre denominazioni Aoc: Champagne, Côteaux Champenois e Rosé des Riceys. Il suo suolo kimmeridgiano di origine giurassica, calcareo-marnoso e calcareo-argilloso, è simile a quello della Borgogna e diverso dai suoli argillosi della Champagne settentrionale.