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L'azienda

Brugnano, quante novità per il 2024: tra le etichette spunta un Nerello Mascalese prodotto vicino al mare

14 Febbraio 2024
Da sinistra Francesco e Giuseppe Brugnano
Da sinistra Francesco e Giuseppe Brugnano

Si chiamerà Black Hole, un Nerello Mascalese in purezza della cantina Brugnano di Partinico, fuori dal suo habitat etneo e coltivato nella Sicilia Occidentale a pochi chilometri dal mare, in provincia di Trapani. Ma è solo una delle diverse novità presentate dai fratelli Francesco e Giuseppe Brugnano per il 2024. “Black Hole, un Nerello Mascalese in purezza, coltivato in un vigneto ad un’altitudine di circa 140 metri sul livello del mare in provincia di Trapani – spiega Francesco Brugnano -. Fermentazione alcolica e malolattica sulle bucce in vasche di cemento, macerazione sulle bucce per 35 giorni e affinamento di due mesi in barrique di rovere di secondo passaggio. Black Hole, letteralmente “buco nero”, nasce dal desiderio di conoscere il Nerello Mascalese in una chiave espressiva inedita, quella marina e del versante occidentale della Sicilia. Il nome, in un’accezione positiva, fa riferimento al desiderio di andare “oltre”, di esplorare ciò che non si sa, senza pregiudizi”. Se ne produrranno circa 12.000 bottiglie.

Tra le altre novità, le nuove referenze che ampliano la gamma dei vini, andando sempre più incontro ad uno stile “contemporaneo e giovane”, come spiega il produttore, e vicino ai trend di mercato. Dopo la prima esperienza di spumantizzazione con il Brut Brugnano Metodo Classico, l’azienda affianca uno Spumante Metodo Classico Dosaggio zero, sempre da uve Catarratto e in minima parte Chardonnay, 40 mesi sui lieviti. Saranno circa 1.200 bottiglie. Le uve, vendemmia 2020, sono coltivate in contrada Mirto, nel territorio di Partinico, su un terreno argilloso e calcareo a circa 650 metri di altitudine sul livello del mare. “Siamo contenti dei risultati raggiunti, abbiamo studiato, fatto ricerche di mercato e dato vita a nuovi vini che valorizzano i nostri vitigni e il nostro territorio, rappresentando al contempo uno stile giovane e fresco. Ci indirizziamo verso vini che hanno un’identità territoriale e che si esprimono più per eleganza e piacevolezza”.

I nuovi vini entreranno nel mercato in primavera, tra aprile e maggio. Nuovo ingresso in gamma anche per il Victoria Rosé, un metodo Martinotti, che affianca Taurus Bianco. Victoria Rosè è un blend di Nero d’Avola e altri vitigni a bacca rossa selezionati. Si esprime visivamente con un colore rosa corallo brillante e regala, con note fruttate, la piacevolezza di un vino frizzante perfetto per un aperitivo e per altre occasioni all’insegna della leggerezza. Nuovo restyling invece per Ammaru, lo Zibibbo Secco premiato da una giuria internazionale al concorso vinicolo Sud Top Wine di Cronache di Gusto in seguito ad una degustazione alla cieca. “Ammaru è un vino che regala la piacevolezza di atmosfere isolane e marine. Siamo riusciti, insieme al nostro enologo, Angelo Rubino, a dargli un’espressione più identitaria. Pensiamo che sia lo Zibibbo che non ti aspetti, con un residuo zuccherino molto basso. Un bianco piacevole, che non stanca mai. E penso che sia emerso per queste caratteristiche”. A completare la nuova gamma dei vini, anche Alquimia, un Moscato bianco in purezza coltivato nelle vigne della Doc Alcamo a 300 metri sul livello del mare. Una piccola produzione per un vino dolce, ma non stucchevole, che racchiude in sé stesso tutta la solarità della terra da cui nasce.

“Siamo davvero felici per i risultati raggiunti e soprattutto per il clima di armonia e unione che tutti insieme siamo riusciti a creare. Per un imprenditore questa è la soddisfazione più grande: riconoscere che chi collabora con te crede in ciò che fai e vi partecipa attivamente. Siamo giovani, abbiamo tante idee e tanta determinazione, e il supporto di chi ha esperienza alle spalle è importante”, aggiunge il giovane produttore. Tra i prossimi obiettivi aziendali lo sviluppo dell’enoturismo, dell’accoglienza in cantina, l’ampliamento dei mercati esteri e l’organizzazione di eventi in cantina. “Brugnano è ancora una start up – conclude il produttore – perché siamo un cantiere aperto, finiamo un progetto e proseguiamo con il prossimo, con l’entusiasmo che ci contraddistingue e la voglia di fare bene. Prepariamo altre novità, ma bisognerà attendere. Non possiamo svelare tutto”.