Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'azienda

Il fitto bosco, la vigna celata, il “buen retiro”: Pomario perla dell’Umbria enologica

26 Marzo 2024
Susanna e Giangiacomo Spalletti Trivelli Susanna e Giangiacomo Spalletti Trivelli

Sono due le motivazioni che fecero approdare i conti Giangiacomo Spalletti Trivelli e Susanna D’Inzeo in Umbria, nel borgo incantato di Pomario, a 500 metri di altitudine tra i colli Orvietani e il Lago Trasimeno, ai confini della Toscana. E, cioè, il desiderio di un “buen retiro” raggiungibile da Roma massimo in 90 minuti d’auto e quello di riprendere la tradizione familiare legata al vino da fine ‘800 per Giangiacomo, senza trascurare i ricordi della mamma (moglie del campione di equitazione Raimondo D’Inzeo) della contessa Susanna, collaboratrice del leader dei liberali Giovanni Malagodi, durante il periodo che nella sua Fattoria dell’Aiola fu il primo a sperimentare il matrimonio sangiovese-viti internazionali. Al resto ci pensò il fascino del piccolo poggio (in agro del comune di Piegaro) quasi coperto da un fitto bosco interrotto da una sorte di macchiolina rappresentata da una vecchia vigna e annesso altrettanto piccolo uliveto, da un casale abbandonato da alcuni decenni. Giangiacomo e Susanna si scambiarono un fugace sguardo e decisero di acquistare quello che, a partire dal 2004, sarebbe diventato il loro luogo del cuore.

Per diventare quello che è oggi Pomario, i nuovi proprietari avevano già un’idea di come intervenire – d’altronde la contessa Susanna è architetto – tanto da trasformarlo anche in una prestigiosa meta per gli enoturisti con iniziative come le degustazioni guidate dei vini e dell’olio dell’azienda, il progetto “cucina in cantina” con piatti tipici, che si svolge nella terrazza panoramica del casale, nonché visita della cantina (ricostruita e con una fantastica bottaia), del frantoio e l’immancabile passeggiata in vigna. Tutto questo è possibile perché i conti Spalletti Trivelli, quando decisero di imbottigliare il vino che producevano (la prima vendemmia è del 2008), partirono dal concetto che i “i vini buoni sono tantissimi. Noi cerchiamo di dare ai nostri vini personalità, legando la produzione ad un filo conduttore che parla di questo territorio. Amiamo questo posto e vogliamo che i nostri prodotti trasmettano l’amore per questa terra”, rammenta Giangiacomo Spalletti Trivelli. Tant’è vero che Pomario produce vini caratterizzati da una tale personalità da essere davvero unici. E, per fare esaltare ancora di più il rispetto del territorio e l’attenzione agli equilibri ambientali, usuali per Pomario, per ogni vino è stato scelto un nome legato al territorio, con attenzione anche ai piccoli volatili protagonisti della scena faunistica del luogo.

I vini sono stati presentati a Milano, nel ristorante Ai Chiostri, ubicato all’interno di una struttura storica che riporta alla mente la Milano della filantropia e del riformismo democratico del primo ‘900, la Società Umanitaria e che, oltretutto, trasuda fascino, eleganza e suggestione. Qui, Giangiacomo e Susanna, con il supporto di Riccardo Gabriele di pr-comunicare il vino, hanno organizzato la degustazione dei loro vini guidata da Federica De Santis, l’agronoma che segue l’evoluzione della vigna, oltre a controllare che la suggestione di questo pezzo unico dell’Umbria, non venga scalfita. Eppure è una piccola vigna che si estende su 9 ettari (5 di uva a bacca nera tra sangiovese, merlot, ciliegiolo, malvasia nera, colorino) e 4 a frutto bianco (trebbiano, grechetto, riesling renano, sauvignon blanc, malvasia, chardonnay, vermentino) che producono 30.000 bottiglie di vino (con l’ampliamento del vigneto, in corso, si arriverà a 50.000 bottiglie), per l’80% vendute in azienda grazie al grande flusso turistico e con significative presenze in Germania, Belgio, Olanda, Regno Unito. Molto interessante è anche l’olio extravergine di oliva biologico ottenuto da varietà leccino, moraiolo e frantoio; caratterizzato da un profumo di note fruttate di oliva verde; al gusto è equilibrato con amaro e piccante intensi ma armonici.

LA DEGUSTAZIONE

I vini degustati, in abbinamento ad alcuni piatti proposti dalla cucina di Ai Chiostri (uovo croccante; crema di patate affumicata, porcini arrostiti e chips di guanciale; agnolotti ai tre arrosti, burro d’alpeggio, castagne glassate e salvia; semifreddo al gianduja, nocciole sabbiate e crema normale), sono:

Radura Umbria rosso igt 2021
Uve alicante, foglia tonda, malvasia nera, colorino, sangiovese selezionate nel vigneto della Radura. Colore rosso intenso con aroma speziato sostenuto da note amarena e susina matura. In bocca è corposo, morbido, con tannino fitto e compatto e piuttosto persistente, mentre il finale è caratterizzato da note speziate ed agrumate. Vino che matura 12 mesi in legno e affinato in anfora.

Ciliegiolo Umbria igt 2022
Ciliegiolo in purezza per questo vino di colore rosso intenso con riflessi violacei. Il profumo è intenso con sentori di frutti di bosco. Al gusto è fruttato, sapido, con tannino croccante con l’aroma fruttato. Vino di grande personalità che esprime il territorio di produzione e ammorbidito dall’invecchiamento in tonneau di rovere.

Arale Umbria bianco igt 2022
È il nome del monte che sovrasta la vigna storica, di almeno 50 anni di età, piantata a trebbiano e malvasia che costituiscono l’uvaggio. Colore giallo dorato intenso con un bouquet di mélange di spezie con sentori agrumate e un tocco di fiori bianchi. In bocca è polposo, sapido, minerale.

Sariano Umbria rosso igt 2020
Il filo conduttore della storia e della filosofia dei conti Spalletti Trivelli abbraccia quella di Sariano, un Sangiovese in purezza che nasce dalle vecchie vigne di oltre 40 anni di età. Questo prende il nome di una proprietà di famiglia del 300-400 in provincia di Rovigo, Castello di Sariano appunto, utilizzato dagli estensi come casino di caccia. Il colore è rosso rubino intenso. Bouquet abbastanza complesso tra sentori di ciliegia, mora e ribes nero accompagnati da note floreali. In bocca è deciso, aromatico, fruttato e sentori di chiodo di garofano che accompagna la tannicità del vino. Matura in botti di rovere dove elegante, profumato d versatile negli abbinamenti.

Muffato delle streghe Umbria bianco passito igt
Voluto fortemente dalla contessa Susanna d’Inzeo, incoraggiata dallo staff femminile dell’azienda (le Streghe di Pomario), l’enologa Mery Ferrara e l’agronoma Federica De Santis. E, così, si sceglie un nome particolare per un vino speciale; un nettare alcolico ottenuto grazie alla muffa nobile, Botrytis Cinerea che cresce benissimo nel vigneto delle streghe. Impiantato nel 2010, con le sue terrazze degradanti verso il bosco, è praticamente il regno di riesling e sauvignon blanc che danno un vino di giallo brillante dorato; il profumo è di frutti canditi, caramello e aromi di miele. In bocca è armonico, ben strutturato, speziato e dal persistete finale agrumato.

Pomario
Località Pomario – Piegaro (Pg)
T.  07 8358579
www.pomario.it
info@pomario.it

Michele Pizzillo