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L'azienda

La visione di Franco Ziliani: così un franciacortino ha scommesso su Bolgheri

07 Dicembre 2021
Cantina_dallalto Cantina_dallalto

di Marco Sciarrini

Interessante video degustazione, organizzata dall’Agenzia Fruitecom, che ci ha portato idealmente in Toscana in quel di Bolgheri, e precisamente alla Cantina Caccia al Piano con la presentazione del nuovo Bolgheri Superiore Doc 2018.

La storia di questa Tenuta nasce da una storica famiglia, i Conti Della Gherardesca e della loro tenuta venatoria fin dal 1868, che nel 2003 viene rilevata dal Franciacortino Franco Ziliani, proprietario della Guido Berlucchi che, in seguito ad una visita al vigneto di San Biagio, un meraviglioso areale che gode di una posizione privilegiata nel territorio Bolgherese e di una vista sul mare, decide di scommettere sul territorio emergente di Bolgheri per plasmare qui la sua idea di grande vino rosso, dando vita ad un progetto ambizioso incrementando la superficie vitata sia lungo la via Bolgherese che sulla collina di San Biagio e costruendo la nuova cantina. Alla soglia dei 90 anni oggi l’eredità di Franco Ziliani è nelle solide mani dei suoi figli: Cristina, Arturo e Paolo.

(La cantina)

La Tenuta, immersa all’interno di una fitta macchia mediterranea, si trova a Castagneto Carducci nella frazione di Bolgheri e nasce dalla ristrutturazione di un antico feudo venatorio, che è stato ampliato e trasformato nella sede attuale della cantina 20 ettari sono destinati alla viticoltura, suddivisi in quattro vigneti distinti, l’omonimo Caccia al Piano, intorno alla cantina di 3 ettari; Le Grottine sulla via Bolgherese, 5 ettari e un orientamento Est-Ovest, con terreno ricco di limo, argilla e scheletro, e un colore decisamente rosso, che denuncia la chiara presenza di ferro, ottimale per la coltivazione del Merlot. Le Bozze con un’estensione di 3 ettari, è caratterizzato da un profilo pianeggiante nelle parti più basse vicino al mare e dalla presenza di terreni sciolti, ricchi di sabbia e limo. Tutte caratteristiche che lo rendono ideale per la coltivazione delle uve a bacca bianca come Vermentino e Suvignon Blanc. San Biagio, sulla collina di Castiglioncello, 12 ettari il vigneto più esteso della Tenuta adagiato a 180 metri sul livello del mare e piantato a “schiena d’asino” sul colmo della collina che guarda i due versanti con un’esposizione Sud-Est e Sud-Ovest. Suddiviso in 7 parcelle, ha terreni molto eterogenei con una tessitura argillosa e calcarea ricca di scheletro.

(Vigna mare San Biagio)

“Ci siamo innamorati immediatamente della vigna San Biagio e ne abbiamo subito colto le grandi potenzialità – afferma Paolo Ziliani, insieme ai fratelli Cristina e Arturo, alla guida dell’azienda creata dal padre Franco Ziliani, pioniere della nascita del Metodo Classico in Franciacorta con Guido Berlucchi – È un vero grand cru di questo territorio e non a caso confina con vigneti che danno origine a vini diventati leggendari, condividendone molte delle caratteristiche che li hanno resi famosi in tutto il mondo”. “Riesce a coniugare insieme diverse caratteristiche che lo rendono unico all’interno del territorio Bolgherese – spiega Ferdinando Dell’Aquila, enologo di Caccia al Piano – Si trova ad un’altitudine non così consueta nella denominazione, circondato da una fitta vegetazione e costantemente ventilato: tutti aspetti che, insieme alla riflessione solare del mare, fanno sì che le uve abbiano sempre una perfetta salubrità, i terreni hanno origine pleistocenica, con una tessitura prevalentemente argillosa e calcarea, continua Ferdinando dell’Aquila, è un luogo ideale per la coltivazione delle due uve dalle quali nasce il nuovo Bolgheri Superiore, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc”.

Caccia al Piano Bolgheri Superiore Doc 2018

Prima annata ad essere commercializzata, l’etichetta porta il nome dell’azienda. Selezione delle migliori uve della vigna San Biagio, un blend di Cabernet Sauvignon (70%) e Cabernet Franc (30%), allevati con una densità di impianto molto fitta. La stagione è stata caratterizzata da un inverno dinamico che ha registrato temperature sotto lo zero per diversi giorni, è stata poi contraddistinta da una primavera con abbondanti precipitazioni che hanno permesso una conseguente buona riserva idrica. Le perfette condizioni climatiche dei mesi estivi, con temperature nella media e ottime escursioni termiche tra giorno e notte, hanno poi portato l’uva ad una maturazione ottimale. Vinificazione separata, dopo la diraspatura ad acino intero, le uve svolgono la fermentazione alcolica sia in tini di acciaio inox che di rovere a temperatura controllata. La maturazione avviene per un anno in barrique di rovere francese, sia nuove (50%) che di secondo passaggio. Dopo il definitivo blend dei vini, segue un ulteriore anno di riposo sia in botti grandi che barrique e ancora sei mesi di sosta dopo l’imbottigliamento. Colore rosso rubino luminoso, al naso bouquet ampio e complesso con sensazioni di erbe aromatiche di macchia mediterranea, violetta, fruttato con confettura di mirtilli ciliegia, cassis, e note speziate dolci con accenni di tabacco e cacao, al palato equilibrato, con una bella freschezza sapida ed una trama tannica elegante, lunga persistenza su note fruttate ed aromatiche.