Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'evento

L’asta mondiale del tartufo bianco d’Alba quest’anno affidata a Elisa Isoardi

23 Settembre 2017
elisa-isoardi elisa-isoardi

Sarà Elisa Isoardi la nota conduttrice televisiva quest'anno a battere l'asta mondiale del tartufo d'Alba. Giunta alla diciottesima edizione l'iniziativa, prevista per il prossimo 12 novembre, è ormai un must dell'Italia gourmet e richiama l'attenzione di operatori ed addetti ai lavori da tutto il mondo. 

Ad ospitare l'evento anche questa volta il castello di Grinzane Cavour in collegamento con il ristorante pluristellato Bombana di Hong Kong e, in quest'edizione, anche con Dubai, entrambi coinvolti in diretta nella vendita di lotti del pregiatissimo Tuber magnatum Pico. Ed anche questa volta non mancheranno, accanto al tartufo bianco d'Alba, importanti lotti di Barbaresco e Barolo. L'iniziativa, come è noto, ha poi finalità di beneficenza e il ricavato è destinato a scopi sociali. L'anno scorso, battendo ogni record, sono stati battuti tartufi per 450 mila euro. La Isoardi, di origini cuneesi, ha già partecipato all'asta mondiale tre anni fa al fianco del giornalista Davide Paolini che è stato il battitore fin dalla prima edizione, avvenuta nel 1999, e fino allo scorso anno. Adesso, manca solo l'ufficialità, il testimone passerà interamente nelle mani della conduttrice televisiva. 

L'asta mondiale nasce da un'intuizione di Roberto Ceretto, notissimo produttore di vini (e non solo) che nel 1999 era assessore al Comune di Alba. Ebbe l'idea di organizzare qualcosa che richiamasse l'attenzione del mondo verso un prodotto unico e pregiatissimo come il Tartufo bianco e propose il tutto all'associazione commercianti albesi che poi l'ha fatta propria. Da lì successivamente la sinergia con l'Enoteca Regionale di Grinzane Cavour. Per quanto riguarda il raccolto di quest'anno si attendono le piogge. L'andamento siccitoso potrebbe fare slittare il momento clou della raccolta sebbene la stagione sia già cominciata due giorni fa e qualche ristoratore dell'Albese proponga piatti con la presenza del pregiato tubero. 

C.d.G.